Romano Carancini
Consiglio comunale “richiuso” sulla sanità, «Macerata non merita questa umiliazione». Così il consigliere regionale Romano Carancini, ex sindaco del capoluogo, che interviene sul caso dopo i tanti interventi che si sono susseguiti negli scorsi giorni.
L’ex primo cittadino definisce «fatto grave, mortificante» l’annullamento dell’assise aperta. Carancini è critico con il presidente del Consiglio comunale Francesco Luciani, «la massima espressione istituzionale rappresentativa della città, ha tradito la dignità e la fiducia dei maceratesi nel suo ruolo di garante, rimangiandosi la formale convocazione della seduta aperta dopo una sconcertante lettera del presidente della Regione Francesco Acquaroli il quale ha imposto, senza se e senza ma, che i cittadini possano solo ascoltare e non esprimere le loro opinioni».
Secondo Carancini «L’indipendenza delle decisioni dell’ente comunale sull’esercizio democratico delle proprie scelte va difesa e tutelata. In questa surreale vicenda, è assordante il silenzio del sindaco Sandro Parcaroli. Perché non ha preteso politicamente che il governatore venisse ad ascoltare le voci dei cittadini e a restituire ciò che la Giunta regionale ha realizzato in tema di sanità? Perché ai cittadini che lo hanno eletto, alle loro domande, alle loro critiche ovvero pure agli apprezzamenti, ha preferito piegarsi al diktat di Francesco Acquaroli?».
Ancora su Parcaroli: «Senza rispetto per la sua città si è prostrato all’assenza di coraggio del presidente Acquaroli che in questo modo conferma la sua debolezza politica, la frustrazione di non aver mantenuto le promesse e di non aver raggiunto i risultati proclamati in campagna elettorale, a cui si aggiunge la percezione dei suoi stessi elettori che oggi, nella delusione più totale, lo relegano all’ultimo posto nell’indice di gradimento dei presidenti di Regione.
Asservire e condizionare un confronto aperto sulla sanità alla inadempienza dimostra la viltà politica di Acquaroli e questo avviene quando invece dovrebbe essere per lui il tempo della rendicontazione, della restituzione ai marchigiani dei suoi anni di mandato, oramai alle porte delle regionali del 2025».
Sempre secondo il consigliere regionale «Il fatto più grave oggi è che il presidente Francesco Acquaroli nega in modo autoritario il diritto di partecipazione ai cittadini, si sottrae al confronto e, allo stesso tempo, fa lo sgambetto al comune di Macerata, senza il doveroso rispetto fra istituzioni. Dunque Acquaroli parlerà di sanità solo se le voci al suo fianco saranno quelle scelte da lui».
«Consiglio comunale sulla sanità: avete impedito gli interventi esterni, almeno cambiate l’orario»
Una manica di incompetenti da Palazzo Raffaello al Comune di Macerata. Magari rieleggeteli pure , come Tafazzi
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Carissimo, ancora insulti gli avversari politici? Non hai capito nulla che la sanita’ marchigiana e’ così e’ solamente colpa tua e sei come il tuo compare RICOTTA, non capisci che devi stare zitto ma continui ad insultare gli altri, e’ x questo motivo che voi della sinistra rimane all’opposizione x altri 5 anni.
Non esageriamo con certi toni. Gli è che a Macerata ultimamente ci piacciono i dietrofront, dalla chirurgia della tiroide al consiglio comunale aperto sulla sanità. Bisogna lasciare spazio al lanciatissimo tandem Acquaroli-Parcaroli (copyright Puliti), per il quale a questo punto anche l’Aula Sinodale sembra stretta e tanto vale trasferirsi a Fontescodella ma servirebbe una terza conferenza dei capigruppo ed è meglio accontentarsi.
Queste imposizioni dall’ alto puzzano proprio di “ventennio”, ma cosa possiamo aspettarci: è nella loro natura! Ci manca solo che ci aspettiano sotto casa con olio e manganello.
@ Marco Romagnoli, nel rispetto di tutte le opinioni, veramente Lei è rimasto come l’ultimo resistente giapponese del fine seconda guerra mondiale; se posso permettermi un amichevole consiglio: cerchi di recuperare la Sua dignità di uomo e cittadino, smetta di difendere l’indifendibile e magari cerchi di operare nel Suo ambito politico per riportare i comportamenti e gli atteggiamenti dei Suoi sodali a modalità più rispettose dell’intelligenza umana. grazie!!
Oh! questo dì gli sia pagato: oh! cada
Tanto in fondo costui, che il più tapino,
L’ultimo de’ soggetti si sollevi
Dalla sua polve, e gli s’accosti, e possa
Dirgli senza timor: tu fosti un vile,
Quando oltraggiasti una innocente assise.
(dalla tragedia “Adelchi” di Alessandro Manzoni, l’ultima parola ce l’ho aggiunta io)
Carissimo CLAUDIO GENTILI, non sono d’accordo con le affermazioni xche’ non sono l’ultimo resistente giapponese, penso che tua sia un sinistroide che avete rovinato l’intera citta’ di MACERATA.
Il re longobardo Desiderio, consigliere regionale marchigiano, maledice il re franco Carlo, sindaco di Macerata e futuro imperatore Carlo Magno, per avergli oltraggiato la figlia Ermengarda, innocente assise comunale maceratese. La morte della democrazia maceratese viene così descritta nell’Adelchi:
Sparsa le trecce morbide
Sull’affannoso petto,
Lenta le palme, e rorida
Di morte il bianco aspetto,
Giace la pia, col tremolo
Sguardo cercando il ciel.
Le inattaccabili teorie carnevaliane autorizzano l’ipotesi che anche la vera Tarascona del Tartarino di Alphonse Daudet non fosse in realtà in Provenza ma da qualche parte nella nostra provincia, fateci sognare.
Ho sbagliato articolo.
Specifico la differenza d’identità tra me ed il omonimo e mi dissocio dal suo commento
@Marco Romagnoli, vedo che Lei (do del Lei perchè, per mia fortuna, non la conosco personalmente e quindi non do del TU, continua a cadere nelle pozzanghere; stia più attento, apra gli occhi!!
Carissimo CLAUDIO GENTILI, non cado nelle pozzanghere quello che mi hai detto, e i miei occhi sono apertissimi, chiaro?
In pratica è colpa delle incapacità di quelli di prima se quelli di adesso sono incapaci. Gli elettori saranno capaci di risolvere questo grosso problema o si limiteranno a tifare a destra e a sinistra?