Il cuore, il nostro migliore amico.
Diego Spagnolo: «Ecco come averne cura»

CIVITANOVA - Il responsabile dell'area medica-cardiologica di Villa dei Pini spiega cosa fare per mantenere in forma l'organo più importante del nostro corpo: «Le malattie cardiovascolari si possono in gran parte prevenire». Nella casa di cura approfondimenti diagnostici e percorsi personalizzati. Gli specialisti controllano anche la lipoproteina (Lpa)

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Diego Spagnolo

Non c’è dubbio che il cuore, se già non lo è, dovrebbe diventare il nostro migliore amico. E, come tale, dovremmo pensare a lui e averne una cura particolare. La prevenzione è uno dei metodi più importanti per prestare tutta l’attenzione che merita al nostro amico. Prevenire significa riuscire ad intercettare fattori di rischio e provare ad evitare futuri eventi cardiaci.

A Villa dei Pini “prevenzione” è un concetto principe e, quando si parla di cuore, è possibile attivare molteplici percorsi, sia di primo che di secondo livello (quest’ultima abbraccia tutto il campo della cardiodiagnostica strumentale, nel quale Villa dei Pini è punto di riferimento del territorio). Il cardiologo Diego Spagnolo, responsabile area medica-cardiologica di Villa Pini, approfondisce cosa fare concretamente per il nostro cuore.

«Le malattie cardiovascolari – dice Spagnolo – si possono in gran parte prevenire, in quanto legate non solo a fattori di rischio non modificabili come età, sesso e familiarità, ma soprattutto a fattori modificabili: l’abitudine di fumare, l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito, il colesterolo, il sovrappeso/obesità, la sedentarietà, lo stress».

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Ma cosa fare concretamente?

«Modificare i propri comportamenti e stili di vita. Fare attività fisica, sport e qualsiasi attività che richieda movimento, ma anche semplicemente camminare a passo svelto per almeno 30 minuti al giorno. Tutte pratiche che danno assolutamente benefici».

E l’alimentazione?

«Molto importante. Un’alimentazione equilibrata, non ipercalorica, povera di grassi di origine animale, povera di zuccheri e sale, con pochi alcolici e privilegiando frutta e verdure, carni bianche e pesce».

Quando fare una visita cardiologica?

«Andrebbe fatta in primis e con urgenza quando si presentano sintomi caratteristici come il dolore toracico, le palpitazioni e l’affanno. A Villa dei Pini il nostro ambulatorio cardiologico è sempre attivo. Vi si può accedere, anche in casi particolari come nei casi di questi sintomi caratteristici, e trovare personale specializzato coordinato dalla infermiera responsabile Laura Malpiedi».

E quando non c’è il carattere di urgenza?

«I soggetti con fattori di rischio come l’ipertensione e il diabete dovrebbero effettuare la visita con cadenza annuale. Dopo una prima visita ambulatoriale, in cui lo specialista rileva tutti i parametri della persona, e dopo eventuali ulteriori accertamenti che possono essere tutti effettuati in casa di cura, come l’elettrocardiogramma, il test da sforzo con il cicloergometro, il tapis roulant o, come esame di secondo livello, la cardio Tac coronarica, lo specialista arriva a profilare il paziente e individua il percorso a lui più idoneo e personalizzato. Tra i segnali che andiamo a controllare c’è anche la lipoproteina (Lpa) che è un fattore di rischio cardiovascolare importante e relativamente nuovo, che non viene sempre tenuto in considerazione, nonostante sia assolutamente da monitorare».

Quanto è importante il monitoraggio del ritmo cardiaco?

«Molto. L’holter cardiaco, ovvero l’Ecg dinamico secondo Holter, è fondamentale per monitorare il ritmo cardiaco ed individuare pazienti con aritmie potenzialmente pericolose per la vita ed individuare un percorso diagnostico e terapeutico appropriato. A Villa dei Pini, inoltre, abbiamo recentemente acquisito un nuovo sistema di Ecg Holter a 12 derivazioni, una vera novità per il nostro territorio, con una capacità diagnostica molto elevata. Esso consente di stabilire il punto di origine delle aritmie, in particolare quelle di carattere ventricolare, e risulta prezioso anche nella valutazione dell’ischemia cardiaca e del dolore toracico».

E il monitoraggio pressorio?

«Altrettanto importante. Soprattutto se fatto per più giorni per avere una lettura delle condizioni della persona molto più approfondita rispetto al monitoraggio effettuato su una singola giornata. Questa metodica, che noi utilizziamo, è preziosa in molte situazioni, come nei casi di pazienti che hanno una ipertensione arteriosa instabile, o nei pazienti ipertesi in terapia farmacologica per controllare che il farmaco agisca in ogni momento della giornata, e non solo in alcune ore; o nei pazienti che, pur avendo la pressione arteriosa normale, durante il giorno accusano sintomi che possono far pensare ad improvvisi aumenti o diminuzioni della pressione, come vertigini, sbandamenti, sanguinamento dal naso, ecc…; oppure nei pazienti emotivi che, nel momento dell’esame pressorio con il medico fanno registrare una pressione elevata che poi invece risulta essere regalare quando viene registrata in un ambiente domestico».

Nasce la rubrica “Percorso benessere” Consigli utili per la salute

 



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