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Nuovo centro commerciale, Simonetti:
«Nessuna speculazione, superficie ridotta.
Parcaroli convinto della bontà del progetto»

MACERATA - L'azienda, con i suoi tecnici e legali, torna a parlare della struttura da realizzare a Piediripa e che arriverà in Consiglio a fine mese: «La variante di cui si discute oggi è la conseguenza dell’abbandono da parte della Provincia della soluzione viaria rappresentata dalla realizzazione dello svincolo di San Claudio». Sulla possibile concorrenza: «La destinazione commerciale di quell’area precede tutte le altre e non può essere sacrificata per tutelare interessi sorti in forza di varianti approvate successivamente»

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L’incontro alla Fratelli Simonetti

di Luca Patrassi

Conferenza stampa questa mattina, in azienda a Civitanova, della Simonetti per ribadire la linea sulla vicenda del centro commerciale che ha chiesto di poter realizzare nella frazione maceratese di Piediripa. Per conto dell’azienda c’erano Alberto Simonetti, poi professionisti e tecnici, nel particolare gli avvocati Maria Lalla e Giuseppe Domenella, l’ingegnere Corrado Perugini, l’architetto David Raponi e per la parte commerciale Mauro Profili.

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Il progetto

In buona sostanza gli intervenuti hanno (ri)spiegato la situazione, fatto la cronistoria della vicenda e sottolineato come il passaggio ‘obbligato’ in Consiglio comunale derivi da variante ritenuta sostanziale dall’Ufficio tecnico perché sottoposta a una Vas (valutazione di impatto strategico) derivante da una modifica unilaterale e che sarebbe ora inutile alla luci della intervalliva Via Mattei-La Pieve e al raddoppio del ponte sul fiume Chienti. In premessa Simonetti e gli avvocati Domenella e Lalla hanno smentito alcune delle argomentazioni usate e fatte circolare da quanti sono contrari alla realizzazione del centro commerciale: alcuni hanno parlato di “malaffare”, altri di speculazione edilizia, altri ancora hanno sostenuto come si tratterebbe di una operazione che potrebbe mettere in crisi le vicine strutture commerciali. Argomenti smentiti su tutta la linea, anche con un interessante excursus storico sugli atti amministrativi “commerciali” approvati dal Consiglio comunale. «La Fratelli Simonetti spa – ha ricordato l’avvocata Lalla -, costituita nel 1985, opera sul territorio con 15 unità locali e dà lavoro a 150 addetti. Ha superato tutte le difficoltà (tra le citazioni la crisi dell’edilizia e il fallimento della ex Banca delle Marche, ndr) grazie al suo radicamento sul territorio e alla fiducia, conquistata con decenni di duro lavoro, dei suoi partner commerciali e dei suoi dipendenti».

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La storia dell’area di Piediripa: «La storia del Prg della città individua quell’area come naturalmente destinata ad attività distributive e commerciali. La variante al Prg Cristini, Offidani e Oresti (delibere 1989/1991) lo certifica, la destinazione ad attività terziarie e direzionali fu una parentesi (variante Canzian 1997) e coincise con il mutato cambio di destinazione, da industriale in commerciale, dell’area, a ridosso della Orim, ove ha poi trovato il suo insediamento il centro commerciale Cityper. La variante Meschini (l’ex sindaco di Macerata, ndr) ha pertanto restituito a quell’area la destinazione naturale che aveva ben prima che la Simonetti ne divenisse proprietaria e lo ha fatto riducendo la volumetria». Un altro passaggio per gli appassionati dell’urbanistica cittadina e dei suoi riflessi: «Gran parte dei supermercati realizzati negli ultimi anni, se non tutti, sono stati realizzati in forza di varianti ad hoc (Oasi, Coop, Eurospin) su aree che non ci sembra avessero quella destinazione».

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Alberto Simonetti

Dalla rinfrescatina di idee sulla storia, si passa alla cronaca di questi giorni nell’analisi dei legali della Simonetti: «La variante di cui si discute oggi è la conseguenza dell’abbandono da parte della Provincia di Macerata, della soluzione viaria rappresentata dalla realizzazione dello svincolo di San Claudio, soluzione alla quale erano destinati i versamenti fatti a titolo di anticipazione del contributo di costruzione. L’abbandono di quella soluzione viaria, avvenuto sulla testa della Simonetti a sua insaputa e senza il suo coinvolgimento, ha riaperto il tema della viabilità e di qui il confronto con il Comune e la Provincia». Confronto che ha portato «la realizzazione del nuovo progetto, con la necessaria revisione delle originarie Nta che erano state calibrate sul presupposto che la viabilità sarebbe defluita anche da e verso lo svincoli di San Claudio, la sottoposizione a Vas del nuovo progetto». La replica a chi bolla il tutto come una speculazione edilizia: «Il piano urbanistico prevede una riduzione della superficie utile realizzabile, aumenta le aree a standard». Cosa cambia rispetto al progetto originario: «La variante non stravolge il progetto iniziale, lo razionalizza e lo qualifica. L’area interessata è circondata da strade, edifici in gran parte fatiscenti e un’area destinata al commercio di rottami. Riteniamo pertanto che, con onestà intellettuale, non si possa sostenere che l’intervento previsto la snaturerebbe e la deturperebbe».

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La vicenda si protrae da parecchi anni: «Non si è partiti subito perché la malaugurata scelta di abbandonare la realizzazione dello svincolo di San Claudio non lo ha consentito e quella scelta ha imposto nuovi confronti con il Comunale e la Provincia. Nel frattempo la Simonetti ha dovuto affrontare, e lo ha fatto con successo, la crisi edilizia impegnandosi anche nel sostegno dell’intero comparto per fronteggiare le conseguenze negative causate dal fallimento della ex Banca delle Marche. Il progetto urbanistico in variante oggi in questione è l’approdo di un complesso e lunghissimo iter pianificatorio, al quale si è giunti solo all’esito delle numerose interlocuzioni positive avute sia con gli uffici tecnici del Comune, che con gli organi politici». Simonetti ricorda anche, con piacere, come il progetto sia stato sostenuto dalle amministrazioni Meschini e Carancini ed ora anche dal sindaco Sandro Parcaroli che «dopo averlo conosciuto nei dettagli si è convinto della sua bontà». Come dire che le opposizioni che oggi manifestano contrarietà allora erano in maggioranza e hanno sostenuto l’idea imprenditoriale.

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Maria Lalla

Altro tema toccato il fatto che altre attività commerciali possano entrare in crisi: «E’ un tema di concorrenza, non possono esserci rendite di posizione, la destinazione commerciale di quell’area precede tutte le altre e non può essere sacrificata per tutelare interessi sorti in forza di varianti approvate successivamente». Di passaggio è stato detto anche che la Simonetti ha già donato la chiesa di San Rocco e versato anticipi al Comune oltre ad aver sostenuto varie altre spese, in sostanza riappare la volontà di chiedere i danni nel caso di una bocciatura ma Alberto Simonetti comunque ci crede e pensa positivo: «Abbiamo presentato un bel progetto, di rilievo anche architettonico e pronto ad offrire spazi di socialità alla comunità e di promozione dei beni del capoluogo. Abbiamo già dimostrato di saper realizzare centri commerciali e di farlo bene come dimostrano quelli di Falconara e di Osimo che è il più bello delle Marche».

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Mauro Profili

Domani si riunisce la maggioranza comunale per discutere la questione, a fine mese la delibera va in Consiglio comunale. La speranza è che si decida seguendo gli interessi della città in un’ottica di sviluppo, non seguendo il cronoprogramma delle elezioni e dei relativi interessi di bottega».

 

 

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Corrado Perugini

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Giuseppe Domenella

 

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