«Sferisterio Live, festival virtuoso.
Cicarè è diventato neoliberista?
Altro che Istituto Luce: minoranza al buio»

MACERATA - L'assessore Sacchi replica al consigliere di opposizione: «I numeri e i fatti lo smentiscono. Il Comune non acquista spettacoli ma il braccio organizzativo e operativo è affidato all'Associazione Sferisterio. E come fa a dire che Gigi D'Alessio è da sagra di paese se si sta esibendo in numerose location di prestigio?»

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Dopo Mario Biondi Sferisterio Live ospiterà Umberto Tozzi (il 28 agosto), Gigi D’Alessio (29 agosto), Fiorella Mannoia (30 agosto), Panariello vs Masini (3 settembre), Pfm canta De Andrè (4 settembre), Il Volo (5-6 settembre), Antonello Venditti (7 settembre) e Biagio Antonacci (9 e 10 settembre)

Cicaré attacca, Sacchi risponde. Nel mirino del consigliere di opposizione è finita l’organizzazione di Sferisterio Live e l’assessore al turismo e agli eventi replica punto per punto. Partendo da un presupposto. «Come si fa ad attaccare un festival che funziona benissimo e che porta grandi vantaggi per la città? Quando sono entrato in politica mi è stato insegnato che c’è un galateo politico-istituzionale, ossia non si fa mai polemica su un festival né nei giorni precedenti a quando sta per cominciare né durante il festival stesso. Invece qui si attacca appena è iniziato. Un metodo ineducato istituzionalmente che rappresenta un’opposizione immatura. Se Cicaré parla addirittura di Istituto Luce è perché in questa minoranza c’è buio pesto».

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Riccardo Sacchi allo Sferisterio durante una delle serate dell’edizione 2023

Sacchi è un fiume in piena:« Sferisterio Live è una creatura che esisteva da parecchi anni e ha sempre funzionato nello stesso modo: le decisioni sugli artisti sono prese dall’amministrazione. Arrivano svariate proposte da diverse agenzie o promoter e l’amministrazione sceglie. Ovviamente non c”è un direttore artistico. La scelta tiene conto anche del periodo in cui le proposte arrivano e soprattutto se lo Sferisterio è disponibile: ad esempio l’anno scorso Simply Red, Deep Purple e The Lumineers si sono potuti esibire poiché le date proposte cadevano proprio subito dopo la fine di Musicultura e prima dell’inizio delle prove della stagione lirica. In pratica occorre incasellare la data proposta dall’artista con la disponibilità dell’arena».

Chi organizza, chi spende e chi incassa? «Cicarè fa una grande confusione: la scelta a mio avviso giusta e virtuosa dell’amministrazione è quella di affidarsi al braccio organizzativo e operativo in-house dell’Associazione Sferisterio con conseguente aumento delle giornate lavorative per le maestranze che sono in larga parte del territorio. Facendo oggi i conti i circa 20mila biglietti provocano una ricaduta economica sull’Associazione Sferisterio di 74mila per i servizi più 2 euro per la tassa su ogni biglietto (Fee), quindi 40mila euro. E a oggi siamo già a circa 115mila euro».

Anche Sacchi usa del sarcasmo: «Apprendo con piacere che Cicarè si sia svegliato stamattina come un neoliberista e lasci intendere che il Comune dovrebbe cominciare a correre il rischio d’impresa e comprare direttamente gli spettacoli, cioè a trattare direttamente con i manager degli artisti. Così si profilerebbe un problema di risorse e di rischio d’impresa, pur  disponibile a un confronto sul punto, al momento non ce ne sono le condizioni».

Sui numeri forniti da Cicarè: «Io non so come peschi dati di guadagno delle agenzie, a mio avviso è assai arduo conoscerli oggi. Io sono un convinto liberale, se un privato investe e guadagna è una cosa positiva, se mi fornisce un prodotto di qualità come questo, con 11 spettacoli come questi, se il pubblico gradisce e si diverte, se la città ottiene ricadute positive così come lo hanno i brand città e Sferisterio, io come amministratore ritengo di aver fatto il mio dovere».

E ancora al contrattacco: «Quando dice ‘atti amministrativi da brivido’, se vuole attaccare gli uffici e non si accorge che è offensivo per dirigenti e funzionari fa una brutta figura che lo qualifica ben oltre le sue superficiali affermazioni. Noi da tre anni abbiamo profondamente ripensato, valorizzato e ampliato l’offerta del festival, abbiamo addirittura degli sponsor attraverso i cui contributi investiamo sulla promozione senza pesare affatto sulle casse comunali. E come fa a dire che Gigi D’Alessio è da sagra di paese se si sta esibendo in numerose location di prestigio in tutta Italia?»

Conclude Sacchi: «Questo è un festival virtuoso in tutto e per tutto e ce lo invidiano tantissimi Comuni del territorio ma anche città con dieci volte più abitanti della nostra. Un festival a costo zero per il Comune che crea solo situazioni positive sull’immagine della città e una ricaduta anche per le attività commerciali. E soprattutto creiamo 11 giornate lavorative in più per le maestranze e parliamo di circa 60 persone. La politica Cicarè, quella con la P maiuscola».

(redazione CM)

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