Giulia Caminito
di Marco Ribechi
Aperitivo finale agli Antichi Forni, il brindisi del mattino rimanda alla prossima stagione lirica del 2025. Si è conclusa tra applausi e onori di casa la rassegna degli Aperitivi Culturali legati al Macerata opera festival, promossi dall’associazione Sferisterio Cultura e presentati da Cinzia Maroni.
Nella ormai consueta cornice degli Antichi Forni è andato in scena l’atto conclusivo del 60esimo Mof, che vedrà compimento questa notte con l’ultima replica della Bohème nell’allestimento di Leo Muscato.
Dopo aver analizzato le varie opere da ogni possibile punto di vista durante i tredici incontri che hanno anticipato per ben quattro settimane gli spettacoli in arena, oggi è stato messo anche il tassello mancante presentando il romanzo di Henri Murger “Scena della vita di Bohème”, da cui è tratta l’omonimo lavoro di Puccini. L’appuntamento, intitolato “Scene di Bohème. Tra Murger e Puccini” ha avuto come relatrice la scrittrice Giulia Caminito, già vincitrice del premio Campiello, che ha analizzato i punti di contatto tra il romanzo, in cui i personaggi sono caratterizzati in maniera differente, e il melodramma. Il dibattito è stato anticipato da molti saluti e ringraziamenti da parte di tutti i protagonisti del contenitore culturale.
Il direttore Paolo Gavazzeni
Tra questi anche quelli del direttore artistico Paolo Gavazzeni che ha voluto rendere omaggio alla città: «È stata una stagione oltre le nostre aspettative – dice Gavazzeni – il nostro è un festival che ha visto moltissime attività, tra cui ricordo anche “Tutti all’opera” che ha l’obiettivo di avvicinare alla lirica un pubblico differente. Sono soddisfatto dei risultati artistici che fortunatamente hanno anche avuto un riscontro economico. Il cammino è tracciato, ringrazio tutti voi e il nostro sindaco».
A fare le veci del primo cittadino l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta: «Nel festival entrano in campo tante energie e professionalità – dice l’assessore – dai ristoratori, agli hotel, dalle mascherine ai vigili che accolgono le auto e le indirizzano verso parcheggi comodi. Tutta la città si muove con il Mof dimostrando anche una grande sensibilità. Questo ci rende orgogliosi considerando anche i tanti turisti che hanno scoperto e amato i nostri luoghi».
Federica Frontini
Ad unirsi ai saluti anche la presidente dell’associazione Sferisterio Cultura, Federica Frontini, che promuove gli incontri agli Antichi Forni: «Mai come quest’anno gli Antichi Forni sono stati affollati da un pubblico variegato. Dai dati sulle presenze abbiamo avuto turisti da tutta Italia. Gli obiettivi culturali che ci eravamo proposti sono stati raggiunti. Nel melodramma si intrecciano diverse competenze e diversi approcci: oltre al canto c’è la musica, la scenografia, il coro, i balletti, la recitazione, le luci, i costumi e tutte le professionalità che girano intorno allo spettacolo. L’opera lirica consente, però, di percorrere anche altre strade sia antiche che contemporanee in un percorso che intreccia letteratura, filosofia, diritto. Abbiamo potuto cogliere le note che il melodramma fa risuonare nella nostra contemporaneità, diventando anche strumento di diffusione della lingua italiana».
Cinzia Maroni con Katiuscia Cassetta e Paolo Gavazzeni
«Nel 2025 gli Aperitivi compiranno vent’anni – aggiunge Cinzia Maroni -. Quindi quella dell’anno prossimo sarà un’edizione speciale che prepareremo già da questo inverno. Ci sarà anche una pubblicazione e chiederemo ai nostri ospiti un ricordo. Grazie ai nostri collaboratori, che hanno reso unici gli appuntamenti. I video di Riccardo Minnucci, le riprese di Roberto Properzi, la recitazione di Gabriela Lampa, tutte pedine fondamentali per la realizzazione di questi eventi che negli anni hanno saputo appassionare sempre di più il nostro pubblico. Chi sa solo d’opera non sa niente d’opera, il nostro slogan anche quest’anno si è dimostrato vincente perché uno dei punti di forza è proprio la possibilità di aprire la porta del melodramma su altri scenari, su altri paesaggi che ci permettono di capire meglio l’intera nostra cultura».
Marco Guzzini del ristorante Digusto
Un altro aspetto vincente però è quello che è stato offerto dai tanti ristoratori maceratesi e dei dintorni che, ad ogni appuntamento, hanno presentato sfiziosi aperitivi investendo il loro tempo e il loro lavoro per sposare la causa della rassegna. Per l’ultimo incontro a fare gli onori di casa è stato Marco Guzzini del ristorante Digusto.
Gabriela Lampa ha chiuso gli appuntamenti leggendo parte del racconto di Luigi Pirandello Ciàula scopre la Luna
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I Maceratesi quelli veri non possono che dire… GRAZIE !!!