L’incontro in tribunale. Da sinistra: l’avvocato Paolo Parisella, il procuratore Giovanni Fabrizio Narbone, il prouratore Claudio Rastrelli, il giudice Claudio Bonifazi, il dirigente dell’area amministrativa del tribunale, Vincenzo Bonanni
Sedici anni si fanno sentire anche per chi di carattere sa sdrammatizzare. E si sono fatti sentire per il nuovo procuratore di Urbino (in carica dal 15 luglio) Claudio Rastrelli, tornato oggi a Macerata per un saluto a tutti i colleghi magistrati, pm e giudici, al personale della pg che ha lavorato con lui per questi 16 anni vissuti alla procura di Macerata, a tutto il personale che fa vivere il palazzo di giustizia e agli avvocati.
Il procuratore Claudio Rastrelli
Il pensiero a quei 16 anni si è fatto sentire con un momento di commozione nell’iniziare il discorso. E dire che Rastrelli aveva provato a cavarsela con una battuta «devo proprio dire qualcosa? Se volete vi lascio il discorso e lo leggete con calma dopo». Ma un passo indietro. Per primo è stato il procuratore di Macerata Giovanni Fabrizio Narbone a salutare «un collega apprezzato da tutti. Sono uno degli ultimi ad averlo conosciuto, ma posso dire che con Claudio è stato veramente bello lavorare. Un collega che non soltanto è tecnicamente molto preparato ma è una di quelle persone che sanno mettere nel lavoro quei tratti caratteriali che li contraddistinguono. Nel suo caso: serenità, equilibrio. Nonostante il nostro lavoro, che spesso ci mette di fronte a situazioni non facili, lui ha la capacità di vivere con distacco le cose, che non ti devono entrare dentro modificando il tuo modo di vivere e pensare ma si devono sapere governare, anche sapendo mettere un sorriso nelle lunghe giornate che si vivono qua dentro». Ha anche sottolineato la capacità del procuratore Rastrelli «di fare squadra, la capacità di catalizzare tutte quelle realtà che operano in questo settore. Ha ottenuto quel riconoscimento che meritava e chissà magari in futuro potrà rientrare in questo ufficio dove ha operato per tanti anni».
Il giudice Claudio Bonifazi, dopo aver ricordato un aneddoto sui primi tempi in cui Rastrelli era a Macerata quando era incappato in un “tranello” dialettale (sul termine boccato pronunciato in un processo per sfruttamento della prostituzione) da cui ne uscì con una risata, ha detto «ci mancherà il tuo buon umore, i sorrisi e la capacità di sdrammatizzare. In 16 anni non l’ho mai visto arrabbiato, né sopra le righe verso qualcosa o qualcuno». Il presidente dell’Ordine degli avvocati, Paolo Parisella, ha fatto riferimento ai rapporti di Rastrelli con l’avvocatura: «Sono sempre stati ottimi, rapporti splendidi. Ci congratuliamo con lui per il nuovo prestigioso incarico».
Claudio Rastrelli con i suoi più stretti collaboratori della pg
Al termine di queste introduzioni e dopo il dribbling che Rastrelli ha scherzosamente tentato per evitare il discorso, passata la commozione ha detto che «sono stati sedici anni intensissimi, rimanere tanto in un posto non è indice di pigrizia, se in quel posto stai bene è indice di intelligenza rimanerci – ha detto Rastrelli -. Sin da subito mi sono dato delle regole: valorizzare i propri collaboratori, che vanno sempre trattati con garbo e rispetto. Altra regola lavorare con il sorriso, cercare di sdrammatizzare questo lavoro che è pesante. La terza la chiamo “regola gesuitica” perché me l’ha insegnata mio zio Massimo, un padre gesuita: essere sempre umani, pensare che dietro ogni fascicolo d’indagine ci sono sempre delle persone, delle vite. Mai abusare del potere che abbiamo ma usarlo solo quando è necessario».
(Gian. Gin.)
Insieme a tutti i colleghi della procura di Macerata. Da sinistra: Enrico Riccioni, Enrico Barbieri, Giovanni Narbone, Claudio Rastrelli, Vincenzo Carusi, Francesco Carusi, Stefania Ciccioli e Rosanna Buccini
Il buffet in tribunale
Claudio Rastrelli con tre delle guardie in servizio al tribunale
Claudio Rastrelli con il personale della procura
Claudio Rastrelli con gli avvocati Donatello Prete, Gianluca Gattari, Domenico Biasco, Jacopo Allegri, Paolo Giustozzi
Claudio Rastrelli procuratore di Urbino: lascia Macerata dopo 16 anni. «Qui ho lavorato benissimo»
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