«Marche al top sulla sanità
per assistenza ospedaliera e distrettuale»

SALUTE - Dopo le critiche del consigliere dem Romano Carancini, oggi è l'assessore Filippo Saltamartini a dare la sua lettura del rapporto ministeriale sui "Livelli essenziali di assistenza" e il quadro cambia decisamente colore: «Le Marche nel 2022 si collocano tra le regioni con il punteggio al di sopra della soglia di garanzia»

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Filippo Saltamartini, assessore regionale alla Sanità

Ma quindi la sanità marchigiana è promossa o bocciata? Come spesso accade, gli occhiali della politica fanno spesso vedere le cose in base al colore delle lenti indossate. E così mentre quelle di Romano Carancini, consigliere regionale Pd, ieri dipingeva scenari foschi sui Lea (Livelli essenziali di assistenza), oggi Filippo Saltamartini, assessore regionale alla Sanità, delinea invece grandi successi. Ed entrambi lo fanno citando l’ultimo rapporto sul monitoraggio dei Lea basato sul Nuovo sistema di garanzia (Nsg) del Ministero della Salute.

Come è possibile avere visioni così diametralmente opposte su uno stesso studio? Basta evidenziarne gli aspetti che fanno gioco al proprio ragionamento, omettendone di soffermarsi su altri. «Le Marche nel 2022 si collocano tra le regioni con il punteggio al di sopra della soglia di garanzia per i Lea: in tutte le macroaree, infatti, il punteggio supera la soglia minima del 60 – sottolinea Saltamartini, che poi entra nel dettaglio –, in netto miglioramento l’area ospedaliera, dove il punteggio raggiunto sale dall’85,9 del 2021 al 91,3 del 2022, e l’area distrettuale, il cui punteggio passa da 89,4 del 2021 a 91,0 del 2022. Nell’area della prevenzione collettiva e sanità pubblica le Marche raggiungono un punteggio pari a 60,9, inferiore a quello del 2021: il decremento è dovuto al mancato raggiungimento delle soglie per i due indicatori di copertura vaccinale dei bambini; il Rapporto di monitoraggio precisa che su questo risultato “potrebbe aver inciso il passaggio alla fonte informativa dell’Anagrafe vaccinale nazionale”, ovvero potrebbe non dipendere da un reale calo dell’attività vaccinale, ma da una criticità tecnica. A questo proposito la Regione ha già provveduto a individuare e risolvere la criticità informativa per l’anno 2023. Rispetto alle altre regioni, le Marche hanno il quinto miglior punteggio sia per l’area distrettuale che per quella ospedaliera; in quest’ultima area, le Marche risultano al primo posto in Italia per la percentuale di pazienti maggiori di 65 anni operati per frattura di femore entro due giorni, un indicatore di qualità dell’attività dei reparti ortopedici».

Carancini aveva rimarcato proprio la pessima performance nell’area prevenzione, dove le Marche hanno perso oltre 20 punti nel giro di un paio d’anni, sottolineando come a livello complessivo la Regione fosse scesa dal sesto all’ottavo. Addirittura il consigliere dem citava un passaggio del report in cui si afferma che i cittadini delle Marche sono costretti “alla rinuncia a prestazioni sanitarie per inappropriatezza organizzativa nell’offerta dei servizi o per ragioni economiche”. Ma ovviamente, come Carancini aveva battuto forte sulla situazione deficitaria dell’area prevenzione tralasciando le ottime risposte negli altri settori, Saltamartini punta invece sulle buone performance nell’area ospedaliera e distrettuale derubricando il resto a questioni marginali.

«Le Marche sono tra le 13 regioni italiane promosse per la capacità di garantire pienamente ai cittadini i livelli essenziali di assistenza – dice il vicepresidente della Regione – un risultato positivo che attesta come la sanità marchigiana sia virtuosa. Il miglioramento nell’area ospedaliera e distrettuale sono un importante riconoscimento al lavoro che stiamo mettendo in campo per rilanciare la sanità marchigiana e per garantire ai cittadini servizi diffusi sul territorio. La nostra Giunta, si è resa protagonista di importanti riforme, come la legge di riorganizzazione del Sistema sanitario regionale e il Piano sociosanitario regionale, attraverso le quali stiamo lavorando per modernizzare e rendere più efficiente il sistema, per offrire a tutti i cittadini cure di alta qualità e risposte tempestive ai bisogni di salute, e per superare criticità e carenze ereditate».

E poi una carezza anche ai no vax, proprio nei giorni in cui a livello nazionale si discute della proposta del deputato Claudio Borghi (leghista, come Saltamartini) di eliminare ogni obbligo vaccinale. «Per quanto riguarda il rifiuto della vaccinazione, già manifestato durante la pandemia di covid-19 da molti cittadini, questo rappresenta l’espressione del diritto a rifiutare i trattamenti sanitari previsto dall’articolo 32 della Costituzione, un diritto sul quale non possiamo incidere, nonostante siamo fermamente convinti dell’importanza della prevenzione attraverso la vaccinazione».

«La sanità nelle Marche è peggiorata: lo certifica il nuovo rapporto del Ministero»

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