«Rifiuti e acqua, no ai privati:
Apm gioiello di famiglia
e il Cosmari non si tocca»

POLITICA - I tre segretari (comunale, provinciale e regionale) della Lega, Aldo Alessandrini, Luca Buldorini e Giorgia Latini, si espongono sul retroscena delle trattative per l'ingresso di alcune aziende (Acea e Iren) nella gestione dei due servizi. «La ferma volontà del partito è che tutto resti in mani pubbliche»

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Da sinistra: Luca Buldorini, segretario provinciale Lega; Aldo Alessandrini, segretario comunale; Giorgia Latini, segretario regionale del Carroccio

«Una notizia che ha spiazzato i detrattori dell’amministrazione guidata da Sandro Parcaroli». La Lega alza le braccia al cielo per l’ottima performance del sindaco di Macerata, piazzatosi al 29esimo posto (+19 posizioni) nella classifica del gradimento dei primi cittadini delle città capoluogo di provincia (escluse quelle andate al voto di recente), che ha visto Parcaroli salire del 2,7% rispetto alla percentuale del voto del 2020. Ma quello del sondaggio è solo un pretesto per i salviniani per andare invece a toccare corde ben più rilevanti: le partite per acqua e rifiuti.

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Sandro Parcaroli e Luca Buldorini durante la visita a Macerata di Matteo Salvini

«D’altronde è innegabile ed è sotto gli occhi di tutti che dopo decenni di immobilismo la città ha voltato pagina e sta guardando al futuro con fiducia – sottolineano Aldo Alessandrini, segretario comunale del Carroccio, Luca Buldorini, segretario provinciale, e Giorgia Latini, segretaria regionale del partitotuttavia, non poteva essere lasciato il centrodestra gioire per troppo tempo e la felicità è durata soltanto un batter di ciglia: la mattinata di ieri. Sono difatti subito apparsi articoli di stampa che per la partita dell’acqua (Apm) e dei rifiuti (Cosmari), lasciano chiaramente intendere, chiamando in causa questa volta direttamente la Lega, che il partito sia pronto a “vendere tutto” ai privati, addirittura in alleanza con il Pd».

Il riferimento è proprio all’articolo di approfondimento pubblicato da Cronache Maceratesi riguardante la situazione dei due grandi nodi che la politica attuale non sta ancora riuscendo a sciogliere. «Possiamo assicurare, quali segretari del partito al quale appartiene anche il sindaco di Macerata, che la volontà del partito, tanto del direttivo come dei consiglieri comunali e dunque anche del sindaco, è ferma nella volontà che l’acqua rimanga pubblica – ribadisce il trio Alessandrini-Buldorini-Latini – considerato, inoltre, che il Comune di Macerata detiene il 99,57% della proprietà dell’Apm, quella da noi è all’evidenza l’unica voce che può essere spesa, non risultando che sia stato contattato da alcuno o che abbia rilasciato precedenti dichiarazioni. Non consta, peraltro, alcuna dichiarazione del sindaco di Macerata che abbia espresso la convinzione di voler vendere ai privati. Anzi risulta tutt’altro».

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Aldo Alessandrini

I tre segretari ribattono anche sui numeri del bilancio di Apm. «Risibile l’asserzione che l’utile lordo sia di 937mila euro, tanto più se si osserva che i ricavi dell’anno 2023 pari a 30 milioni 652mila euro sono aumentati rispetto a tutti gli anni precedenti, come pure è aumentato il patrimonio netto, pari a 25 milioni 767mila euro e, soprattutto, se si ha l’attenzione di osservare che il valore delle immobilizzazioni dell’Apm al 31 dicembre 2023 è pari a 67.939.375 euro, in costante aumento dal 2019 ove stimavano in circa 61 milioni – prosegue la Lega –. Ciò sta a significare che Apm, in ottemperanza alle determinazioni dell’Ato 3 e secondo quanto stabilito dal piano d’ambito, ha costantemente investito nella manutenzione e nella implementazione delle proprie reti idriche e fognarie per la precisione per un valore di 54 milioni e 254mila euro al 31 dicembre 2023 (voce immobilizzazioni materiali – Impianti e macchinario) così da avere una rete efficiente con pochissime perdite. Quale dato di raffronto, Atac (bilancio 31 dicembre 2023) stima le immobilizzazioni materiali – impianti e macchinario per 285.730 euro e Astea (bilancio 31 dicembre 2022) in 61.345.060 euro».

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Luca Buldorini

E’ evidente, secondo il Carroccio, «che ci troviamo di fronte ad una società che investe sul territorio per migliorare costantemente il servizio che offre ai propri cittadini e la dimostrazione è nel fatto che nonostante la carenza idrica di cui hanno sofferto altri territori a Macerata e nel bacino idrico di competenza dell’Apm l’acqua è stata costantemente fornita e non è mai mancata. Valga inoltre, come si è già detto, come la scelta di Apm sia sempre stata quella di destinare parte dei proventi in linea con la determina dell’Ato 3 alla manutenzione delle proprie reti tanto da avere una rete idrica efficientissima con perdite minime. A Macerata, infatti, grazie agli investimenti di Apm, l’acqua immessa in rete è di 187 metri cubi al giorno per ogni abitante e 169 metri cubi vengono effettivamente erogati con una differenza del 9,8% (l’acqua che non arriva a destinazione), la più bassa d’Italia. Dati alla mano, non corrisponde pertanto alla realtà dei fatti che l’Apm sia, tra le società della Provincia, più fragile ma tutt’altro ed è evidente che tanto il sindaco di Macerata come la Lega cittadina ed i consiglieri comunali Lega non siano affatto disponibili a svendere il proprio gioiello di famiglia. Coerentemente alle premesse, la soluzione proposta dal sindaco di Macerata e dalla Lega è stata sempre quella di creare una società consortile che consenta alle società multiservizi di mantenere la propria struttura economico finanziaria e soprattutto occupazionale».

Anche sui rifiuti, la Lega rassicura, in maniera categorica ma molto meno puntuale. «Anche per quanto riguarda il Cosmari, la Lega Macerata come il sindaco sono fermi affinché rimanga tutto in mano pubblica – mettono nero su bianco Alessandrini, Buldorini e Latinie anzi, la Lega coglie l’occasione per ribadire che Macerata, e in particolare la frazione di Sforzacosta, hanno già dato tanto negli scorsi anni e non è più possibile chiedere ulteriormente. Spiace, infine, deludere chi possa pensare o far leva o insinuare divisioni tra le forze della coalizione Parcaroli che pur nelle divergenze e nella dialettica rimane compatta con l’unico obiettivo di volere il bene della città e dei cittadini e terminare il proprio mandato solamente alla sua naturale scadenza».

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