«Stanziati 13 milioni per le chiese
ma è tutto fermo dal 2022:
silenzio dalla Diocesi, il Comune si attivi»

MACERATA - E' Daniele Staffolani, già consigliere comunale in quota Pd e direttore dell'Erap, ad alzare la voce sulla ricostruzione degli edifici religiosi cittadini: «Ad oggi risultano avviati i soli lavori di riparazione della chiesa del Santissimo Sacramento a Santa Lucia: l'amministrazione comunale non ha competenza diretta, ma intervenga per sollecitare»

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Da sinistra in alto: la chiesa del Santissimo Sacramento, la chiesa delle Vergini, la chiesa di San Filippo Neri e la chiesa dell’Immacolata

Quando partiranno i lavori per la ristrutturazione delle 15 chiese maceratesi danneggiate dal sisma? A chiedere numi è Daniele Staffolani, ex consigliere comunale all’epoca in quota Pd nella prima giunta Carancini ed ex direttore dell’Erap Marche, che analizza la complessa situazione degli edifici di culto cittadini.

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La chiesa di San Filippo Neri

«Com’è noto, il sisma del 2016 ha danneggiato seriamente diverse chiese nella nostra città, sia in centro storico che fuori – sottolinea Staffolani – il Duomo, in particolare, nonostante l’elevazione a cattedrale della chiesa di San Giovanni (riaperta il 17 dicembre 2022), mantiene un forte legame affettivo con la cittadinanza, oltre a rivestire fondamentale importanza quale luogo di aggregazione della comunità religiosa e non può certo essere lasciato in stato di abbandono anche per il notevole valore storico ed artistico. Analogamente, peraltro, al Santuario delle Vergini, dichiarato monumento nazionale e perciò sotto tutela della Soprintendenza, che custodiva una vera e propria galleria di dipinti di grande pregio, attualmente trasferiti a Palazzo Buonaccorsi. E senza tralasciare la chiesa di San Filippo, completamente restaurata qualche anno prima del sisma, ricca anch’essa di quadri, marmi e decori. La prolungata chiusura di tali luoghi di culto ormai da circa otto anni ha costituito e costituisce indubbiamente un impoverimento della città sotto i profili religioso, culturale, artistico e turistico».

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La Chiesa dell’Immacolata

Staffolani ricorda l’ordinanza del 30 dicembre 2022 con la quale l’allora commissario per la ricostruzione Legnini concedeva alla Diocesi di Macerata un finanziamento complessivo di 13,2 milioni per la riparazione di 15 chiese danneggiate a Macerata: cattedrale di San Giuliano (chiusa, 4 milioni), chiesa di San Filippo Neri (chiusa, 2 milioni), basilica della Misericordia (1,5 milioni), chiesa di Santa Maria della Porta (chiusa, 750mila euro), chiesa di San Liberato (300mila euro), chiesa di San Giorgio (400mila euro), chiesa del Santo Sepolcro (chiusa, 400mila euro), chiesa di Santa Maria della Consolazione – piazza Mazzini (chiusa, 200mila euro), chiesa dell’Immacolata Concezione (1 milione), chiesa di San Michele Arcangelo (chiusa, 400mila euro), chiesa del Sacro Cuore (400mila euro), chiesa di Santo Stefano (chiusa, 250 mila euro), chiesa di Santa Maria del Monte (600mila euro), chiesa del Santissimo Sacramento – quartiere santa Lucia (chiusa, 700mila euro), chiesa del Santissimo Crocifisso – Villa Potenza (300mila euro). «Ad oggi risultano avviati i soli lavori di riparazione della chiesa del Santissimo Sacramento a Santa Lucia – rimarca Staffolani – mentre nulla è dato sapere da parte della Diocesi, destinataria del finanziamento, sulla situazione relativa alle altre».

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Daniele Staffolani

Staffolani mette nel mirino in particolare la situazione della chiesa delle Vergini. «Essendo di proprietà demaniale, risulta che con decreto del Soprintendente Speciale per le zone terremotate dell’1 marzo 2018 sia stato individuato il funzionario della Soprintendenza incaricato delle funzioni di responsabile unico del procedimento per lo svolgimento delle attività di progettazione e direzione dei lavori di riparazione della chiesa, per i quali, con lo stesso decreto, è stata stimata una spesa complessiva di 3 milioni di euro. Anche in tal caso ad oggi nulla è dato sapere sullo stato della pratica ad oltre sei anni dal conferimento di tale incarico».

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La chiesa del Santissimo Sacramento

Al riguardo, è apparso sulla stampa, all’inizio del corrente anno, un nuovo accorato intervento del parroco, dopo quello lanciato nel maggio 2023, che lamenta i gravi ritardi nella riapertura della chiesa, tali da costringere i fedeli a seguire le funzioni religiose in una struttura temporanea esposta alle intemperie e agli insetti. E’ stato costituito un comitato da parte di un gruppo di cittadini del quartiere per sollecitare la riapertura della chiesa, al quale la Soprintendenza, ove la pratica sarebbe ferma, non avrebbe fornito alcuna risposta».

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La chiesa delle Vergini

Da qui l’invito al Comune a mobilitarsi per smuovere le acque. «Sempre da notizie di stampa, sono invece iniziati o in procinto di iniziare i lavori di recupero di importanti chiese in altri comuni della diocesi (San Nicola di Tolentino, chiesa dell’Immacolata e collegiata di San Biagio a Pollenza, San Domenico a Recanati, ecc…) – continua Staffolani – è evidente che, pur trattandosi di incombenze rientranti nella esclusiva competenza di altre autorità, è anche interesse del Comune che si proceda quanto prima ai lavori di riparazione della chiese, al fine di restituire alla cittadinanza un notevole patrimonio religioso, culturale, storico ed artistico, che costituisce un innegabile richiamo anche sotto il profilo turistico. Sarebbe pertanto opportuno e decisamente auspicabile un intervento dell’amministrazione comunale, considerati anche i buoni e proficui rapporti di collaborazione intercorrenti con la Diocesi, suggellati anche dal recente incontro congiunto a Malta nell’ambito del rapporto di gemellaggio in atto, ad intervenire presso le autorità competenti per dare impulso alle iniziative necessarie, informando la cittadinanza dello stato dei relativi progetti di riparazione e della presumibile tempistica per la relativa riapertura».



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