Il nuovo Mubi in quella che fu la Casa del custode
di Mauro Giustozzi
Ultimi ritocchi e finalmente il MuBi, Museo di Biodiversità e Storia naturale di Macerata, sarà realtà e l’ex Casa del Custode potrà essere fruibile e visitabile da parte di maceratesi, scolaresche e turisti. Di fatto il rigenerato edificio che si trova all’ingresso sud dei giardini Diaz e che si estende anche su via Cadorna, sarà una sorta di appendice moderna del Museo di Storia naturale che resta nella sua attuale collocazione di via Santa Maria della Porta, ospiterà esposizioni, mostre, incontri.
Per sviluppare al meglio l’attività l’amministrazione comunale ha nominato un comitato tecnico-scientifico composto da professionisti ed esperti del settore, con il compito di occuparsi dell’ideazione e dell’allestimento di mostre tematiche temporanee insieme alla predisposizione di attività didattiche connesse e un comitato organizzativo-direttivo con il compito di definire in modo programmatico obiettivi e risultati attesi.
In una determina firmata dal dirigente Servizi Tecnici, Tristano Luchetti, si sottolinea che “il Museo di Storia Naturale collocato presso la Casa del Custode è stato concepito come museo di nuova generazione e pertanto esso non costituirà una struttura sostitutiva rispetto al Museo di Storia naturale attualmente collocato in via Santa Maria della Porta, il quale resterà attivo; presso la Casa del Custode viene allestito un museo in cui vengono esposti solo alcuni degli esemplari in possesso, che verranno individuati dal Comitato Scientifico e valorizzati con contenuti, mostre tematiche ed eventi legati alla biodiversità, alla sostenibilità ed alla conservazione dell’ambiente.
Il Mubi durante i lavori
E’ stata approvata la proposta progettuale concernente l’allestimento degli spazi museali del nuovo MuBi: la progettazione finale per l’allestimento della ex Casa del Custode come Museo delle Scienze prevede una integrazione con l’attuale collocazione del museo di via S.M. della Porta (che viene mantenuto e sarà riordinato) creando accanto, in aggiunta ed a completamento di tale struttura che accoglie, cataloga e conserva una vastità di pezzi e ospita il laboratorio di catalogazione ed archiviazione, una nuova struttura museale connessa e collegata con funzione di hub e vetrina della struttura storica, concepito in maniera moderna con principale intento comunicativo e divulgativo utilizzando anche strumenti digitali, aule didattiche, laboratori e percorsi tematici specifici anche variabili ed aggiornabili e integrabili nel tempo. Dato atto che i lavori del comitato tecnico-scientifico sono in via di completamento, si ritiene di rendere fruibile il MuBi con l’apertura del primo allestimento sperimentale e la prima apertura alle visite da parte degli istituti scolastici”.
La targa del Mubi
L’intervento, molto atteso in città perché è andato a recuperare un bene degradato costruito nel 1888, nelle intenzioni dell’amministrazione è destinato a diventare un punto di riferimento culturale e turistico del capoluogo: direttore dei lavori è stato l’architetto Luca Schiavoni che aveva già collaborato con il Comune nel recupero di Palazzo Buonaccorsi. L’importo finale dell’intervento è risultato essere pari a 1.416.910,69 euro: rispetto alle previsioni iniziali di spesa, relative al progetto ‘Lavori di restauro dell’ex Casa del custode dei Giardini Diaz da adibire a Museo delle Scienze’ si è registrata un maggiore spesa di € 11.118,04 coperta con risorse comunali. Tra i numerosi lavori svolti per il restauro dell’edificio, si è operato sull’eliminazione delle partizioni e finiture interne incongrue, il restauro delle facciate, delle coperture e di tutti i serramenti, il consolidamento statico delle murature e dei solai in funzione del nuovo uso e il miglioramento antisismico, l’istallazione degli impianti elettrici e di sicurezza, di riscaldamento e raffrescamento, idrici, antincendio e antintrusione.
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