Mense scolastiche, l’attacco di Ricotta:
«Non rinnovati i contratti a 9 cuochi.
Il Comune va verso l’esternalizzazione»

MACERATA - Il capogruppo dem attacca: «L'operazione non ha portato vantaggi economici per l'Ente locale che ha i costi di prima se non, addirittura, maggiori. E il servizio non ne ha guadagnato in efficienza»

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Narciso Ricotta

di Luca Patrassi

Avanza l’azione di esternalizzazione delle mense scolastiche. Ad intervenire è il capogruppo del Pd Narciso Ricotta che segnala il mancato rinnovo di alcuni contratti di lavoro.

«L’Amministrazione Parcaroli ha intenzione – scrive l’esponente cittadino Democrat –  di smantellare definitivamente la gestione pubblica delle mense scolastiche. Il Comune, infatti, è in animo di non prorogare il contratto di lavoro di nove cuochi comunali assunti a tempo determinato con scadenza a fine giugno: l’intenzione è di sostituirli tramite l’acquisizione di manodopera mediante un appalto a privati. Il processo di progressiva esternalizzazione del servizio mense scolastiche è in atto da tempo, già ora le funzioni del cosiddetto scodellamento (apparecchiare e sparecchiare i tavoli nonché sporzionare e servire i pasti) sono affidati a due ditte che, invece di personale comunale, impiegano propri dipendenti ed il numero dei cuochi comunali (a tempo pieno e part time) è stato drasticamente ridotto lasciandogli, soltanto, la responsabilità di preparare i pasti nelle 13 mense scolastiche comunali».

«Detta operazione di esternalizzazione non ha portato vantaggi economici per il Comune che ha i costi di prima se non, addirittura, maggiori – sottolinea l’esponente dem – Il servizio non ne ha guadagnato in efficienza: infatti, il personale esterno non è abilitato a preparare i pasti e, quindi, non può essere impiegato per sostituire eventuali assenze dei cuochi comunali (per malattia e per altro), come avveniva, invece, in precedenza. Insomma, con perseveranza si va verso la completa esternalizzazione del servizio mensa delle scuole comunali. Però, non si vedono i vantaggi di questa operazione né per la casse comunali, né per l’utenza né per i nove lavoratori cui non verrà rinnovato il contratto e che, presumibilmente, verranno assunti dai privati che vinceranno l’appalto semplicemente con una retribuzione ulteriormente ridotta. Gli antichi si chiederebbero “cui prodest?” A chi giova tutto ciò?».

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