Romano Carancini
di Luca Patrassi
Un nuovo taglio su Macerata a vantaggio di Civitanova. E’ quanto denuncia il consigliere regionale del Pd Romano Carancini sul fronte dei servizi ospedalieri Ast. Dopo la vicenda della chirurgia tiroidea, l’esponente Dem tocca la questione del trasferimento di un ginecologo, si tratta del dottor Stefano Cecchi, ed attacca nuovamente la direttrice sanitaria della Ast Daniela Corsi. «Il direttore sanitario dell’Ast 3 Macerata Daniela Corsi, ma di fatto direttore generale facente funzioni, colpisce ancora e giorno dopo giorno sta demolendo la sanità maceratese. Dopo l’assurda e inaccettabile decisione di trasferire la chirurgia della tiroide dall’ospedale di Macerata a quello di Civitanova Marche, in queste settimane pare stia consumando un’altra scellerata azione. Accade infatti che per potenziare il reparto di ginecologia e ostetricia di Civitanova Marche che – si presti attenzione – si occupa solo di gravidanze fisiologiche, il direttore sanitario Corsi decida bene di privare Macerata e il territorio di una professionalità importante, un medico specializzato in patologia ostetrica, vale a dire in gravidanze a rischio, operativo prima in ambito ospedaliero e ora in quello territoriale presso il consultorio di Macerata e presso altri consultori della provincia, dall’entroterra fino alla costa. Dunque un punto di riferimento significativo sia in termini di prevenzione che di diagnosi e cura, proprio in ragione della delicatezza delle problematiche sanitarie che si ritrovano ad affrontare le donne in gravidanza per patologie nella fase pre-gestazionale o di nuova insorgenza».
Il dottor Stefano Cecchi
La prima riflessione firmata Carancini: «Con una sola mossa Daniela Corsi, ancora una volta, umilia Macerata e tutto l’entroterra. Da una parte indebolisce il consultorio del capoluogo e gli altri consultori facenti capo ai distretti sanitari di Macerata e Camerino, a favore del distretto di Civitanova Marche: un fatto grave e mortificante, una scelta che lascia sguarniti interi comuni dell’area interna dove le pazienti non potranno neanche più effettuare esami fondamentali come l’ecografia morfologica, se non recandosi in ospedale o scegliendo le prestazioni private a pagamento. Allo stesso tempo lascia vuota l’Unità operativa semplice di patologia ostetrica, “eccellenza nell’eccellenza” dell’Unità operativa complessa di ginecologia e ostetricia dell’ospedale di Macerata a guida di Pelagalli. Dall’altra parte, però, Corsi rafforza con una professionalità specifica il reparto di ginecologia dell’ospedale di Civitanova Marche che, seppure in crescita, porta avanti ogni anno un numero di parti pari alla metà di quelli dell’ospedale di Macerata e che, soprattutto, non tratta le gravidanze a rischio. Almeno “fino a ieri”».
La domanda che pone l’esponente del Pd Romano Carancini: «Perché il direttore sanitario Corsi non ha individuato un altro medico ginecologo da destinare all’ospedale e al territorio di Civitanova Marche e invece ha scelto una figura specifica che a Macerata ha contribuito a far crescere la qualità della cura delle gravidanze a rischio, titolare di un’importante unità operativa semplice che ora resterà scoperta? Insomma, una “strategia subdola” quella di Daniela Corsi che si nasconde dietro “l’ordinaria” gestione del ruolo di direttore sanitario ma che si fa forte di ordini di servizio scritti dalla sera alla mattina, di totale assenza di confronto dentro ad un clima di rassegnazione e paura. È ben visibile a tutti, per chi vuol vedere, il continuo, logorante, silenzioso scardinamento della storia e delle professionalità della sanità dell’ospedale di Macerata a favore del rafforzamento dell’ospedale di Civitanova Marche».
Daniela Corsi
L’attacco finale alla direttrice sanitaria: «Non si faccia l’errore di leggere questo intervento in ottica campanilistica. Solo un direttore sanitario – ella sì “malata” di campanilismo – incapace a gestire il governo clinico dell’azienda maceratese, opera svuotando da una parte per riempire dall’altra. In queste azioni – il trasferimento della chirurgia della tiroide ieri, lo svuotamento della patologia ostetrica (forse) oggi e chissà cos’altro domani – non c’è logica, non c’è efficienza, non c’è sicurezza sanitaria ed appropriatezza clinica. Diverso sarebbe se la strategia di chi detiene la responsabilità fondamentale di direttore sanitario fosse invece quella del valore aggiunto, cioè non la guerra tra città, quanto piuttosto l’arricchimento delle specialistiche in ogni presidio attualmente operativo. Purtroppo sono cose che succedono ai tuttologi, a chi va bene per ogni stagione, a chi non ha storie vere di formazione specifica, a chi non ha la dignità e l’umiltà di capire che non si è capaci di tutto. E sono cose che succedono nella sanità del protettorato politico, nella regione delle banane e sulla pelle dei cittadini. In questo quadro generale della sanità maceratese tra silenzi, immotivati spostamenti, decisioni di comando assoluto, debbono unirsi le voci per chiedere spiegazioni e per denunciare soprusi. C’è un sindaco in questa città che ci rassicuri sul buon operato? È possibile sentirlo battere un colpo?».
I sondaggi dicono che macerata sarà espugnata ,stanno facendo le valigie.
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Avanti così che andiamo bene complimenti.
Eh dai Carancini, non l’ho hai ancora capito che è per farti dispetto. Se continui a lamentarti ogni volta che meriterebbe di essere esposta.. al Louvre, se volete farvi le analisi delle urine, dovete venire a pisciare a Civitanova e guarda Carancini che di “piscioni” siamo già straboccanti.
come suo costume il sindaco non si sente ne si vede.
Al concerto di Concato c’era..si è fatto pure le foto…magari ha cantato pure…10.000,oo €…mese..dovra’ pur giustificarli in qualche modo..
Chiedo a Caraccini chi ha chiuso molti ospedali nella regione e chi governava quando li hanno chiusi??