La nuova Maceratese di Possanzini:
«Dobbiamo imporre il nostro gioco.
Alziamo l’asticella, la città ce lo chiede»

ECCELLENZA - Profondo restyling per la Rata versione 2024/2025, che si metterà in moto fra un paio di settimane. Con Serangeli e De Cesare nello staff entra Matteo Siroti, negli ultimi 5 anni al Perugia: curerà l’area scouting e del settore giovanile. Nessuno parla di promozione, ma c'è voglia di riscatto dopo una stagione deludente. Il presidente Alberto Crocioni: «Non nego che ci siano stati contatti per la cessione della società, ma, visto anche quanto sta accadendo nel calcio marchigiano, avrei passato la mano a qualcun altro unicamente in presenza di persone affidabili sotto qualunque punto di vista»

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di Mauro Giustozzi (foto Fabio Falcioni)

Organizzazione e professionalità per creare una Maceratese che non si pone limiti nel prossimo campionato di Eccellenza ma che sia anche pronta ad affrontare in futuro categorie superiori. Nessun proclama rispetto allo scorso anno da parte della società, ma la rinnovata voglia di fare bene per cancellare una stagione deludente che ha lasciato profonde ferite nell’ambiente , ferite che solo i risultati del campo potranno guarire.

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Il nuovo allenatore Matteo Possanzini

Quella che si presenta ai nastri di partenza del campionato 2024-25 è una Rata profondamente rinnovata e ringiovanita nei ranghi dello staff tecnico-dirigenziale. Ufficializzato l’arrivo del nuovo allenatore che è Matteo Possanzini che avrà al suo fianco Emanuele Liberti come vice, Oscar Brusi preparatore dei portieri e Cristian Mataloni preparatore atletico. Esce di scena il consulente di mercato Piero Sileoni, procuratore di calciatori che sarà comunque al fianco della Rata con la sua agenzia, e fa il suo ingresso Matteo Siroti, in uscita dal Perugia dove è stato gli ultimi cinque anni, che curerà l’area scouting e del settore giovanile.

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Il presidente Alberto Crocioni con il nuovo staff tecnico biancorosso

Ai vertici della società ci sono invece il nuovo direttore generale Stefano Serangeli e l’ex Nicolò De Cesare che appena dismessi gli scarpini da calciatore si è calato subito nella nuova veste di direttore sportivo. «Ci siamo strutturati con questo staff fatto di tanti giovani che vogliono fare bene per la Maceratese – ha esordito il presidente Alberto Crocioni – si tratta di persone preparatissime e come società, assieme agli amici sponsor che sono oggi qui, abbiamo affidato a loro il budget per costruire una squadra competitiva che possa ambire fare un campionato di vertice: mi fido di questo gruppo, io ce la metto tutta sempre poi sarà il campo l’ultimo giudice. Non nascondo che alla fine dello scorso campionato ero molto sfiduciato. Ci sono stati contatti con alcune persone interessate alla società, non lo nego, ma non si è mai approfondito oltre il semplice contatto formale, non sono arrivate offerte concrete. Visto quanto sta accadendo nel calcio marchigiano avrei passato la mano a qualcun altro unicamente in presenza di persone affidabili sotto qualunque punto di vista. Questo non si è verificato ed eccoci pronti a ripartire».

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Nicolò De Cesare

Sul proscenio torna Stefano Serangeli: dopo le esperienze a Tolentino e Matelica a lui spetterà riorganizzare la società renderla pronta a primeggiare in Eccellenza ma pure strutturata nel caso di un salto di categoria futuro. «C’è grande senso di responsabilità perché Macerata è una piazza esigente, che viene da qualche annata deludente – ha detto il nuovo direttore generale – a me non piace parlare di obiettivi: quando vieni qua sai che non ti puoi porre limiti. La mia idea che ho presentato al club era quella di non venire da solo alla Maceratese ma con un gruppo di lavoro che possa strutturare il club in modo professionale e sostenibile negli anni. Sono felice di avere De Cesare come diesse, l’avevo cercato in passato, così come di Matteo Siroti come scouting altro ruolo determinante. Questo anche per portare nel tempo giovani in prima squadra che sono cresciuti nel settore giovanile e che aiuta a creare lo spirito di appartenenza».

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Serangeli con Nicolò De Cesare

Tra coloro che il biancorosso, seppur in un breve scampolo della carriera, l’ha vissuto da vincente c’è Nicolò De Cesare che passa dal campo alla scrivania nel giro di appena una settimana. «Vogliamo alzare l’asticella organizzativa e di professionalità di questa società – afferma il neo ds – Macerata lo richiede. Prenderemo giocatori che vogliono venire qui, consapevoli di queste stagioni passate deludenti, che questa è una piazza esigente, che devono lottare per il vertice del campionato davanti a centinaia o migliaia di spettatori. Chi associa Macerata esclusivamente ad un discorso economico non fa al nostro caso. E mi spiace che, nei colloqui avuti con qualche calciatore della vecchia rosa, non ci si renda conto che stagione deludente si è fatta, questo è un limite nelle valutazioni che andremo a fare con la società. Mi aspetto un approccio diverso nei prossimi incontri che avrò. Sull’allenatore Possanzini la scelta è dettata dal fatto di voler costruire qualcosa da punto di vista tecnico. Un’idea di calcio in linea coi tempi e che sappia lavorare coi giovani: massima fiducia in lui e chiediamo che abbia la fiducia dell’intero ambiente. Concludendo con i giocatori li valuteremo tecnicamente ma anche per il livello di personalità che hanno: non tutti riescono a giocare e gestire la pressione di una maglia come quella della Maceratese. Per cui in squadra punteremo su almeno 3-4 elementi esperti con queste caratteristiche che siano da guida dei compagni più giovani».

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L’avvio della nuova stagione è fissato per il 24-25 luglio con l’inizio della preparazione che, vista l’indisponibilità dell’Helvia Recina, verrà effettuata nei dintorni di Macerata in un luogo ancora da definire. «Per la prima volta ho un direttore e dei collaboratori che sono più giovani di me – le prime parole di Matteo Possanzini – che mi hanno dimostrato totale fiducia e li ringrazio. Il mio obiettivo è dare un’identità forte alla squadra, che sia riconoscibile da tutti. Rispetto per tutti gli avversari, ma la mia squadra non deve pensare ciò che fanno gli altri ma imporre il proprio gioco. L’obiettivo a Macerata può essere solo uno e ci interessa perseguirlo con la condivisione di tutti, dalla società alla dirigenza a me stesso ai calciatori ai tifosi. Le aspettative sono elevate, le pressioni pure questo lo sappiamo bene. Chi fa calcio sogna di farlo in ambienti come questo. Ho fatto tante esperienze in carriera, molte positive, alcune negative che però mi hanno insegnato anche a cambiare il mio modo di pensare calcio. Faccio gli esempi di Pesaro, Recanati e Tolentino per dimensioni di città e società: aver vissuto certe situazioni ti permette di ragionare di più ed essere meno impulsivo. Mi hanno arricchito e sono un bagaglio che mi porto dietro».

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Alberto Crocioni

Infine il presidente Alberto Crocioni ha lanciato un messaggio agli sportivi. «I tifosi lo scorso anno, in particolare la curva, sono stati splendidi – ha concluso – e mi dispiace tantissimo non aver potuto dare loro le gioie che meritano. Mi dispiace: io l’impegno economico l’ho sempre messo, purtroppo è andata male, poi la stagione ha preso una brutta piega. Mi auguro che siano al nostro fianco anche il prossimo anno, noi faremo di tutto per regalargli le soddisfazioni mancate sinora. Se sono stato in silenzio a fine stagione è perché ero profondamente amareggiato e dispiaciuto per l’esito del campionato».

Tra i nomi che circolano sul calciomercato come possibili primi arrivi in biancorosso ci sono quelli del portiere Andrea Testa e del centrocampista Alessio Bracciatelli del Tolentino.

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Matteo Siroti

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Stefano Serangeli

 



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