Chirurgia della tiroide verso Civitanova,
si spacca la maggioranza nel capoluogo:
Fdi, Fi e Udc dicono no. Parcaroli tace

MACERATA - Intervengono gli esponenti dei tre partiti della maggioranza comunale (tutti tranne la Lega): «L’attuazione del progetto comporterebbe disservizi e difficoltà di gestione dei malati»

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L’ospedale di Civitanova

di Luca Patrassi

Divisi anche sulla chirurgia della tiroide, non sulle metodiche, ma sulla location operativa. Il tempo di registrare una riunione infuocata tra gli addetti ai lavori Ast ed arriva un intervento del consigliere regionale dem Romano Carancini che denuncia l’accaduto e segnala come la direzione sanitaria Ast voglia spostare la chirurgia della tiroide dall’ospedale di Macerata a quello di Civitanova.

Intervengono anche alcuni partiti di opposizione che pure denunciano la spoliazione dei servizi erogati nella struttura ospedaliera del capoluogo. Il contraccolpo arriva anche dalle parti della maggioranza comunale di centrodestra ed oggi la spaccatura emerge netta.

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Il sindaco Sandro Parcaroli

A prendere posizione contro la scelta annunciata dalla direzione Ast sono i gruppi consiliari e gli amministratori di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Udc. In sostanza tutti, meno la Lega (lo stesso partito dell’assessore regionale alla Sanità e del sindaco) e il gruppo civico che fa capo a Sandro Parcaroli che non interviene sulla vicenda preferendo il silenzio.

Ed ecco cosa scrivono gli esponenti dei tre partiti della maggioranza: «Il progetto sanitario istituito dalla dirigenza Ast di Macerata di cui abbiamo appreso e che prevede la decurtazione di una parte delle attività chirurgiche espletate dalla Unità Operativa di Chirurgia dell’ospedale di Macerata, in particolare la decisione di concentrare in un unico centro provinciale da ubicare presso l’ospedale di Civitanova tutte le patologie della tiroide di pertinenza chirurgica, trova la netta contrarietà dei gruppi consiliari e dei rappresentanti in giunta dei 3 partiti di maggioranza di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Udc. L’attuazione del progetto comporterebbe disservizi e difficoltà di gestione dei malati affetti dalle suddette patologie al di fuori dell’ospedale di Macerata per una serie di problematiche che verranno fattivamente approfondite al fine di evitare il depotenziamento dell’Unità operativa di Chirurgia dell’ospedale di Macerata che rappresenta un’eccellenza e soprattutto per il bene dei malati del maceratese».

 

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