Pokerissimo Virtus Pasqualetti,
Macerata è ancora campione d’Italia
«Come noi nessuno mai»

La Virtus Pasqualetti campione d’Italia

di Andrea Cesca

La Virtus Pasqualetti Macerata vince per la quinta volta lo scudetto di ginnastica artistica maschile. Nella finale di serie A1 disputata al PalaWanny di Firenze la Virtus trionfa con 26 punti speciali (164.450 di tecnico) contro i 24 del Gymnastic Romagna Team (163.900) e i 22 della Spes Mestre (162.150). I campioni d’Italia difendono così il tricolore, conquistando lo scettro della Polvere di Magnesio per la quinta volta nella storia (avevano fatto festa anche nel 2013, 2016, 2020, 2023).

A fare la differenza sono state soprattutto le prove di Matteo Levantesi (14.550 alle parallele e 13.250 alla sbarra), Mario Macchiati (14.300 al cavallo, 14.150 sugli staggi, 13.950 al volteggio), Andrea Cingolani (13.750 agli anelli) e Filippo Castellaro (14.350 al corpo libero).
«Non ci si fa mai l’abitudine a vincere – dice il presidente della Virtus Pasqualetti Macerata, Giorgio Luzi – Ieri avevamo stravinto le semifinali ma siccome ogni gara fa storia a se oggi abbiamo vinto la gara all’ultima salita, all’ultimo attrezzo che era la sbarra.

Sono sei attrezzi la ginnastica, un momento eravamo indietro pesantemente, poi abbiamo cominciato a recuperare. Abbiamo vinto all’ultima salita, alla sbarra di Matteo Levantesi, se fosse caduto o avesse sbagliato avremmo perso il campionato. Oggi è stata una gara tirata fino alla fine, la vittoria è ancora più bella perché quest’anno gli altri si erano rafforzati, hanno tentato di portarci via i ginnasti, chiamandoli, dicendo “vieni da noi e lascia la Virtus”.

Per mia fortuna nessuno ha accettato, la squadra nostra era quella dell’anno scorso, gli altri si sono rafforzati, c’è chi ha speso una follia, come la Romagna Team. Erano convinti di vincere il campionato tant’è che mi sfottevano continuamente, dovete aspettare il prossimo anno ho detto loro. La Virtus Pasqualetti si conferma campione d’Italia, quinto titolo in dodici anni, come noi nessuno mai».