Appignano, bagarre sulla vicenda Inrca.
Buldorini: «Memoria corta del Pd,
per 20 anni non ha voluto ricostruire»

POLITICA - L'esponente della Lega attacca i Dem dopo l'interrogazione in Consiglio regionale di Romano Carancini: «La giunta regionale nel piano socio-sanitario varato nel 2022 ha ristabilito i 14 posti letto di riabilitazione»

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Luca Buldorini

di Luca Patrassi

La vicenda Inrca di Appignano continua ad animare il dibattito politico. La questione è approdata in Consiglio regionale nei giorni scorsi quando il consigliere Romano Carancini ha accusato la Giunta regionale di aver cancellato il finanziamento di oltre 7 milioni di euro per l’ente. «Non solo – ha aggiunto – stanno cacciando senza umanità sei persone anziane dalla casa di riposo della Fondazione Falconi. E il candidato sindaco della Lega Luca Buldorini dove stava mentre revocavano il finanziamento? Perché non difende gli anziani ospiti, le famiglie e i dipendenti della struttura?». Immediata la replica del candidato sindaco di Appignano e segretario provinciale della Lega Luca Buldorini al consigliere regionale del Pd Romano Carancini. «La memoria del consigliere Carancini sull’Inrca di Appignano è corta – dice Buldorini – come le gambe delle bugie strumentali del Pd che tenta di nascondere le sue responsabilità. Per oltre 20 anni al governo delle Marche, il partito dell’assessore regionale Sciapichetti e dell’ex sindaco del capoluogo di provincia Carancini, non ha avuto capacità, competenza e, soprattutto, volontà politica di ricostruire la sede Inrca che aveva demolito tanto che, l’attuale giunta regionale ha dovuto riallocare nel bilancio della sanità i 3 milioni disponibili».La ricostruzione storica proposta da Luca Buldorini: «Surreali ed imbarazzanti le accuse del consigliere regionale Romano Carancini di gravi responsabilità mie e del centrodestra sull’Inrca di Appignano: tutti sanno che i problemi datano dal 2005 e da allora, nonostante ripetuti proclami, comunicati e promesse, il Pd, pur avendo il pallino in mano, ha partorito solo un grande cratere e un cantiere abbandonato. Carancini che ci accusa di essere come ‘ladri di notte’ ci ha scambiato per il suo Pd che, nel 2010, costrinse i pazienti di riabilitazione al trasferimento all’ospedale di Treia, dove si trovano tuttora, per consentire la demolizione della sede Inrca, funzionante e funzionale anche ai comuni limitrofi? Quella sì che è stata, per dirla con le sue parole, una “porcheria politica rara” perché fatta sulla pelle di persone anziane e fragili, non il trasferimento di sei anziani non autosufficienti oggi necessario per stessa ammissione del sindaco Calamita. E non possiamo certo dare a Carancini la buona fede: è agli atti che la casa di riposo Villa Falconi non è idonea per ospitarli come si legge in una nota dell’Ast di Macerata del 17 maggio 2024 all’Ente Falconi. Se davvero Carancini e Calamita li avessero a cuore questi anziani, apprezzerebbero il nostro impegno a trasferirli in strutture capaci di rispondere appieno alle loro esigenze sanitarie invece di strumentalizzarli per puro teatrino elettorale»

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L’inrca di Appignano

Il candidato sindaco ed esponente della Lega Luca Buldorini aggiunge altri particolari: «Ricordo allo smemorato Carancini che, nell’ottobre 2020, il governo regionale di centrodestra appena insediato in piena pandemia si è trovato difronte a questo scenario: macerie, cittadini esasperati dalle promesse a vuoto di Osvaldo Messi e della lista ‘Costruiamo insieme Calamita Sindaco’, il fallimento dell’impresa che si era aggiudicata l’appalto della nuova sede Inrca. L’assessore alla Sanità e vicepresidente della Regione Filippo Saltamartini si è messo al lavoro per invertire la rotta. Nel piano socio-sanitario varato nel 2022, sono stati ristabiliti i 14 posti letto di riabilitazione ad Appignano e, a breve, salvo ulteriori interventi da parte di chi continua, da Destra e da Sinistra, ad insistere con le strumentalizzazioni elettorali, saremo pronti a ripartire con i servizi. Intanto, da agosto 2023, è stato aperto ad Appignano il primo Punto Salute Inrca della provincia per dare ai cittadini un presidio di prossimità e servizi grazie alla telemedicina e alla tele refertazione».

Il messaggio finale: «Ecco perché invito Carancini a riversare su altri comuni le azioni con cui ha distrutto in 10 anni Macerata: per il bene di Appignano e dei suoi cittadini ne facciamo volentieri a meno. A Calamita, invece, consiglio di rispettare il suo ruolo di sindaco senza giocare con la pelle degli anziani e della collettività perché la salute dei cittadini vale molto di più di una campagna elettorale. Piuttosto suggerisca al candidato Gagliardini, attuale presidente della fondazione Falconi, di dimettersi dal Consiglio di amministrazione così che possa agire fuori da schemi e strategie politiche».

 

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