Colpo alla gioielleria sul corso:
in cinque sotto accusa dal Gup

PORTO RECANATI - Due malviventi (uno mai identificato) erano entrati e dopo aver minacciato la commessa con una pistola erano usciti con rotoli di oro, argento e pietre. Sotto accusa anche chi avrebbe fatto i sopralluoghi, il palo e l'uomo che avrebbe prelevato i rapinatori dopo la fuga

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La gioielleria rapinata

di Gianluca Ginella

Rapina in gioielleria, in cinque sotto accusa dal gup del tribunale di Macerata. Il colpo messo a segno a Porto Recanati il 7 aprile del 2022 in un negozio di corso Matteotti. Sotto accusa è finita la presunta banda che avrebbe partecipato al colpo, ognuno con una propria funzione, da chi entrò nella gioielleria impugnando una pistola, a chi fece i sopralluoghi, a chi fece il palo. Oggi l’udienza preliminare davanti al giudice Claudio Bonifazi è stata rinviata per il legittimo impedimento a partecipare di uno dei difensori.

Il colpo era stato messo a segno all’interno della gioielleria “C&B Pensieri felici” di Porto Recanati.

Due uomini, per l’accusa il 23enne Libero Giordano, di San Severo, e un complice non identificato, con il volto travisato grazie ad una mascherina e al cappello, avevano puntato una pistola verso la commessa, per poi metterle una fascia sulla bocca per non farla urlare. Dopo averla spinta con forza all’interno del bagno l’avevano costretta ad aprire la cassaforte dopo averle nuovamente puntato la pistola.

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L’avvocato Simone Santoro

Il bottino era stato di qualche migliaio di euro: vennero portati via un rotolo di oro misto, un rotolo d’argento, un rotolo di pietre, un rotolo di catenine d’acciaio. Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Enrico Barbieri, al colpo, con ruoli distinti, avrebbero partecipato anche gli altri 4 imputati. Il 37enne Ivano Silvestri, di Lucera, avrebbe concorso a programmare e organizzare la rapina effettuando il giorno prima un sopralluogo nella zona interessata dal colpo. Il 22enne Domenico Antonio Azzarone, di Termoli, avrebbe svolto pure lui un sopralluogo. Il 33enne Gianni Ranieri, di Foggia, avrebbe fatto il palo. Infine il 39enne Pierluigi Tetta, di Foggia, avrebbe concorso a programmare e organizzare la rapina effettuando il giorno prima e poco prima un sopralluogo nella zona dove era avvenuto il colpo e inoltre avrebbe prelevato gli autori della rapina subito dopo la loro fuga. Gli imputati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Simone Santoro, Francesco Paolo Ferragonio, Alessandro Cavaliere.

 

 

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