Leonardo Piergentili
«Appare incredibile come, dopo tutte le proposte di Giorgi e del consigliere comunale Alberto Cicarè, Parcaroli e la sua giunta facciano orecchie da mercante e, non solo, permettono la perdita di un valore estetico, ma anche di un valore ambientale. Non basta dire di tagliare oggi per piantare altrove domani. Il cambiamento climatico è oggi. Non aspetta gli spogliatoi dell’Helvia Recina». Ad affermarlo in una nota Leonardo Piergentili e Andrea Maurilli per il coordinamento di Sinistra Italiana Macerata
L’Helvia Recina
Apprendiamo con profonda apprensione le parole di Fabrizio Giorgi relative all’abbattimento dei pini all’Helvia Recina per costruire, al loro posto, degli spogliatoi (leggi l’articolo). Infatti, non è bastata, a quanto pare, la riforma costituzionale che ha aggiunto la tutela ambientale nel testo della Costituzione o la chiara strada presa dall’Unione Europea tramite il Next Genaration Ue che ha dato linee guida ben precise al Pnrr rispetto agli investimenti ambientali – sottolineano -. Questa amministrazione ha, da sempre, messo la sostenibilità e le tematiche ambientali all’ultimo posto dando sempre più spazio allo spostamento automobilistico invece di preferire quello di minore impatto ambientale come quello tramite gli autobus – concludono -. Sempre meno verde, sempre meno tutela ambientale, sempre più menefreghismo».
«All’Helvia Recina taglieranno i pini per fare spazio agli spogliatoi»
Il verde purtroppo non è considerato una priorità, non vogliamo accettare l'idea che il clima sta cambiando. La cementificazione porta denaro a discapito della salute nostra e di chi verrà
Nei Paesi Asiatici il mare è considerato una pattumiera. India e Cina in primis. Non vedo perchè siamo noi ad essere sempre nel mirino quando la percentuale di inquinamento che causiamo è bassissima. Andate a cercare il problema dove realmente esiste e non nelle favole.
Ben detto Leonardoe e Andrea!
non sammo+ che fare.... perchè non vanno ad aiutare in ospedale le persone bisognose? PD perdenti
Giovanni Danilo Fedeli perché lei va ad aiutare in ospedale?
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Le battaglie dei perdenti…non ne imbroccano una…contenti loro..
Fate come a Civitanova. Qualche volta è servito. Informatevi sulla data del pinicidio e formate una testuggine romana a loro difesa. Pero non staccate rami dai sempreverdi per difenderli.
Era chiamato anche lo stadio dei pini per quello.cambieranno in lo stadio degli spogliatoi.
Dai dati del Global Footprint Network, un’organizzazione scientifica internazionale non-governativa con sede in USA, Svizzera e Belgio l’impronta ecologica pro-capite 2022 dell’Italia presenta un deficit stimato rispetto alla bio-capacità di rigenerare le risorse naturali pari a – 3 gha (ettari globali) corrispondenti a 2,62 pianeti Terra necessari a sostenere il ns. tenore di vita medio. L’Europa nel suo complesso registra un deficit di – 4,65 gha pari a 3,08 pianeti Terra. Per gli USA i valori sono rispettivamente 7,46 gha e 4,94 pianeti Terra. Sicuramente come Paese Italia abbiamo migliorato la situazione rispetto agli anni precedenti ma non siamo ancora nella condizione di poter dare lezioni di sostenibilità al resto del mondo tenuto conto che il sistema produttivo occidentale ha delocalizzato produzioni industriali ad alto impatto ambientale soprattutto nei paesi asiatici al fine di realizzare a minor costo parecchi dei prodotti che consumiamo abitualmente. per la cronaca la Cina presenta un’impronta ecologica di – 3,62 gha di poco superiore a quella italiana ed inferiore a quella Europea mentre l’India registra un – 1,04 gha. L’economia cinese per sostenersi necessita di 2,4 pianeti Terra mentre quella indiana di circa il 70% della superficie terrestre (valori entrambi inferiori ai dati italiano ed europeo). Quindi quanto affermato dal Sig. Ivy Crescentini lascia il tempo che trova a meno che non sia suffragato da dati scientificamente più solidi in grado da confutare quelli prodotti dal Global Footprint Network e dalla maggioranza della comunità scientifica mondiale.