Asp Civica assistenza,
dimissioni in blocco: decade il cda

TOLENTINO - Per la prima volta il Consiglio di amministrazione dell'azienda non arriva a scadenza naturale. Nel lungo excursus su quanto fatto si parla anche dell'eredità Rascioni: 3 milioni destinati all'ampliamento della casa di riposo Porcelli. «Ad oggi non è risultato ancora possibile in quanto il Comune non si è espresso in merito»

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I tre componenti dimissionari del cda

di Francesca Marsili

Decaduto il Consiglio di amministrazione dell’Asp Civica Assistenza Tolentino: nelle ultime settimane sono infatti seguite le dimissioni volontarie della maggioranza dei tre membri. Dal 2015, quando ha iniziato ad operare per offrire servizi alla persona nella casa di riposo “Vincenzo Porcelli, è la prima volta che un cda dell’azienda non arriva a naturale scadenza, in questo caso prevista per il 30 giugno 2025. Giorgio Sbaraglia ne era il presidente, vicepresidente Edoardo Mattioli e Anna Andreani aveva la carica di segretario. Lo scorso febbraio, per motivi personali, si era dimesso il presidente Giorgio Sbaraglia. Il 13 marzo sono seguite le dimissioni volontarie della Andreani che dopo le dimissioni di Sbaraglia aveva la carica di vicepresidente. Rimasto solo Edoardo Mattioli, che dopo le dimissioni di Sbaraglia aveva la carica di presidente facente funzione, è venuta meno la maggioranza dei componenti e il Consiglio di amministrazione è decaduto.

Atteso per i prossimi giorni il nuovo cda che verrà nominato dal socio unico, il Comune di Tolentino per nome del sindaco Mauro Sclavi e che seguirà come previsto dalle normative vigenti la naturale scadenza del 30 giugno 2025. Ieri il Cda dell’Asp, azienda pubblica di servizi socio-sanitari che dal 2015 opera sul territorio, si è riunito per l’ultima volta e i tre membri dopo circa nove anni di funzione hanno prodotto un documento che riassume le principali attività svolte durante il mandato, terminato prematuramente. Un lungo elenco che ripercorre le tappe più importanti. Come ad esempio nel 2015, successivamente alla costituzione dell’Ente, quando e’ stato inaugurato il Centro Diurno “Filo di Arianna”, mirato all’assistenza verso i pazienti affetti da demenza. Per poi passare all’attivazione del Nucleo residenziale “Le Ali di Icaro”, che – si evidenzia nella nota – «ancora oggi offre quotidianamente attività aggiuntive per i residenti, con programmi che spaziano dalla fisioterapia, all’animazione, alle stimolazioni sensoriali fino alle consulenze psicologiche. L’Asp nel tempo si conferma come riferimento principale nel territorio, offrendo servizi e attività aggiuntive all’avanguardia che poche strutture possono vantare. Nello stesso anno l’Ente – aggiungono -, in risposta alle pressanti esigenze del contesto sociale di riferimento, ha ottenuto un ampliamento dei posti letto autorizzati residenziali passando da 92 a 97. La struttura, nel tempo, si è arricchita delle stampe donate dall’Archivio fotografico di Tolentino, immagini ricche di significato per l’utenza. Tutti gli ambienti sono stati connessi alla rete Wi Fi a banda larga. Nel 2022, dopo più di un anno di chiusura obbligata a causa del Covid, il Centro diurno “Filo di Arianna” è stato il primo servizio semi-residenziale riattivato in provincia, con autorizzazione Uoses come centro diurno Integrato in cui convergono sia anziani con demenza che anziani non affetti da tale patologia ma che cercano un sollievo alla solitudine e/o un luogo dove trascorrere gran parte della giornata tenendo attive le abilità fisiche e mentali in ottemperanza ad alcuni dei dettami dell’ “invecchiamento attivo”. Negli ultimi cinque anni sono state potenziate le attività di animazione e gli interventi fisioterapici con la presenza giornaliera di due animatrici ed un fisioterapista, interventi che non sono mai venuti a mancare neanche durante il periodo del Covid e della chiusura della struttura perseguendo il principio della stimolazione ai fini del ben-essere dell’anziano».

Nel lungo excursus di quanto fatto in questi nove anni appare anche un punto importante: l’elaborazione e la presentazione al Comune di Tolentino del progetto “Comunità 4.0″, atto a concretizzare l’utilizzo dei fondi del generoso lascito testamentario del compianto Otello Rascioni di circa 3 milioni di euro con destinazione esclusiva per l’ampliamento della Casa di risposo “Porcelli” «la cui realizzazione – si legge nella nota – ad oggi non è risultata ancora possibile in quanto il socio unico destinatario del fondo ovvero il Comune, soggetto deputato alla formalizzazione ed attivazione dei lavori necessari a favore dell’Ente, non si è espresso in merito».

Parliamo di un lascito avvenuto nell’ottobre del 2020 oggetto anche di interrogazione in Consiglio comunale da parte della minoranza di centrodestra per capirne lo stato dell’arte. «Negli anni – proseguono Sbaraglia, Mattioli e Andreani – tutta la documentazione sanitaria è stata digitalizzata con software gestionale specifico per la cartella socio sanitaria. Negli ultimi mesi sono state predisposte le basi per l’attivazione dello Sportello sociale con servizi di assistenza e domiciliazione dei pasti, ed insieme all’Ambito Territoriale XVI l’Asp ha istituito e coordinato un Tavolo di Progetto, approvando poi lo Schema di Convenzione in fase di attivazione con i Comuni coinvolti nelle attività socio-sanitarie. Durante tutto il mandato, nei limiti delle rigide Linee guida causate dal gestione del rischio Covid dal 2020, non sono mai mancati momenti di festa e conviviali come l’appuntamento fisso della “Festa di inizio Estate”». Parlando di numeri, in conclusione di mandato, i tre aggiungono: «Va inoltre precisato che il 2023 si chiude con un Rendiconto di gestione in attivo di oltre 40mila euro deliberato lo scorso 12 marzo. Questo nonostante le rilevanti perdite evidenziate durante lo stato pandemico e il caro vita nell’ultimo biennio superiore al 14% ». La nota chiude con un sentito ringraziamento dall’ex Cda a tutto il personale «che negli anni si è susseguito e che ha lavorato sempre con dedizione, passione e senso di appartenenza. Ai direttori generali che si sono avvicendati e che con grande professionalità e senso del dovere hanno garantito una gestione corretta e oculata della struttura residenziale e di tutti servizi annessi».



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