De Padova interroga il sindaco:
«Un nuovo ufficio per l’assessore
invece dei libri per la biblioteca»

MACERATA - A distanza di pochi giorni dalla revoca da presidente del Consiglio comunale delle donne si fa sentire la rappresentante della lista civica del primo cittadino Sandro Parcaroli: «Ritengo un atteggiamento poco corretto togliere i soldi alla cultura, specialmente quando si sbandierano tanti progetti. Si spera che queste somme siano restituite quanto prima alla loro nobile destinazione»

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Sabrina De Padova in Consiglio

di Luca Patrassi

«Come vengono utilizzati i soldi destinati alla cultura?». E’ la domanda che si pone la consigliera comunale della civica Parcaroli Sabrina de Padova, revocata nei giorni scorsi dalla maggioranza da presidente del Consiglio comunale delle donne. Nel mirino di De Padova una determina che assegna dei fondi alla sistemazione di alcuni uffici della biblioteca asseritamente a discapito dell’acquisto di libri. «Mi chiedo – osserva De Padova che ha presentato un’interrogazione al sindaco Sandro Parcaroli – come mai l’amministrazione comunale abbia deciso di utilizzare dei soldi destinati alla cultura, quindi alla società e al singolo cittadino, per altri scopi. Per questo al prossimo consiglio comunale, quello del 18 marzo dove i consiglieri discuteranno i problemi della città, presenterò un’ interrogazione su questa tematica».

De Padova contesta anche la varietà dei libri disponibili alla MNozzi Borgetti: «La biblioteca Mozzi Borgetti non può acquistare libri suggeriti dagli utenti, utenti che vorrebbero avere a disposizione una più ampia possibile varietà di libri, poiché a Macerata si decide di destinarli diversamente. L’amministrazione comunale con la determina 1306 dell’8 settembre 2023, ha ritenuto opportuno utilizzare quasi 11.000 euro, soldi che erano precedentemente destinati all’acquisto di libri, alla fornitura di una parete divisoria e di 6 sedute per l’allestimento di un nuovo ufficio comunale, destinato probabilmente ad un assessore comunale e personale comunale, e di una sala riunioni nella biblioteca Mozzi-Borgetti. Ritengo un atteggiamento poco corretto togliere i soldi alla cultura, specialmente quando si sbandierano tanti progetti culturali o giustamente si vantano qualifiche come quello relativo alla “Città che legge” per il biennio 22/23, in contraddizione con la decisione di indirizzare la somma destinata all’acquisto dei libri per degli arredi di uffici. Questi fondi probabilmente potevano essere prelevati da un capitolo di spesa più consono con la tematica. Si spera che queste somme siano restituite quanto prima alla loro nobile destinazione. E’ auspicabile che la cultura occupi sempre un posto d’onore».

 

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