«Compresi anche “gli arredi, le tele, le suppellettili, i testi ed ogni altro bene mobile non personale avente interesse storico-documentario oggettivamente appartenuti al complesso”» questa la frase “incriminata” secondo la consigliera comunale di Loro Piceno, Federica Lambertucci, perché, dice, a differenza di quanto votato in consiglio «il castello di Brunforte è stato comprato vuoto». Il Comune, grazie ad un contributo di 800mila euro concessi dall’Ufficio speciale ricostruzione ha potuto procedere per l’acquisizione dello storico complesso. Ma secondo Federica Lambertucci del gruppo “Lavoriamo per Loro Piceno” «il sindaco Robertino Paoloni, lo scorso 22 dicembre, ha sottoscritto un preliminare di acquisto con il Monastero delle Domenicane di Loro Piceno in cui si dice espressamente che “per patto espresso tra le parti sono esclusi dalla vendita quadri, opere d’arte in genere che sono contenuti nell’immobile in oggetto”. In pratica è stato comprato solo il contenitore. Il castello conteneva diversi beni di valore storico-artistico quali i telai antichi, attrezzature utilizzate dalle suore nei trecento anni di vita di clausura per ricamare, preparare unguenti e medicinali, distillare liquori alle erbe. Vi erano bambinelli Gesù fatti a mano dalle suore che furono oggetto di una mostra aperta al pubblico per volere dell’allora madre superiora in occasione dei trecento anni della storia domenicana. Per non parlare delle opere d’arte contenute. Svuotare un bene del suo contenuto significa perdere la possibilità di testimoniare ciò che è stato per trecento anni di storia. I paramenti sacri ricamati d’oro sopravvissero all’invasione dei soldati napoleonici perché le suore scapparono con tali tele nascoste sotto le vesti. Evidentemente non sono sopravvissute al Paoloni». Durante il Consiglio comunale, continua Lambertucci, il gruppo Lavoriamo per Loro Piceno «aveva chiesto al sindaco di sfruttare la sua posizione di forza nella contrattazione per far riportare in sede l’archivio storico monastico, già dislocato dopo gli eventi sismici nel monastero dell’ordine delle domenicane di Macerata». La consigliera chiede «chiarimenti al sindaco» e ha protocollato una interrogazione scritta «anche per esortare il primo cittadino a rimediare stipulando convenzioni di custodia o comodato con il legale rappresentante dell’Ordine. L’impressione è che si sia persa l’ennesima occasione di tutela del patrimonio. La destinazione di un contributo di 800mila euro di fondi sisma da parte della Regione per l’acquisto di questo bene grazie all’interessamento di Fratelli d’Italia e del commissario alla Ricostruzione Guido Castelli, ha consentito finalmente una svolta nella annosa vicenda della acquisizione del Castello. Bastava farlo in modo ragionato ed accorto. Invece niente».
Castello di Brunforte, Loro Piceno ritrova il suo tesoro: 800mila euro dai fondi sisma
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Forse l’atto di compravendita non è stato fatto sulla base del preliminare, in particolare il prezzo è rimasto quello ma gli arredi etc. sono stati tolti. Se così chi ha firmato potrebbe passare guai seri.