Mercato, la rabbia dei tifosi dell’Ancona:
Ripa e Micciola nel mirino.
«Canil, pretendiamo spiegazioni»

SERIE C - Striscione inequivocabile dei sostenitori biancorossi, che aspettavano entro ieri sera i due rinforzi promessi da Tiong: sfumato il ritorno di Rolfini, Finotto è andato alla Carrarese. Gli ultras della Curva Nord chiedono “la testa” del responsabile dell’area tecnica e del direttore sportivo

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Lo striscione dei tifosi dell’Ancona

Delusione mista a rabbia. Il presidente dell’Ancona Tony Tiong aveva promesso altri due rinforzi di spessore, un centrocampista e un attaccante, ma la promessa fatta davanti a taccuini, telecamere e microfoni è stata disattesa (leggi l’articolo). L’Ancona non naviga in buone acque, la classifica è deficitaria, e dopo i mugugni di ieri sera, quando si è chiuso ufficialmente il calcio mercato di riparazione, i tifosi della Curva Nord adesso chiedono “la testa” del direttore sportivo Francesco Micciola e del responsabile dell’area tecnica Roberto Ripa, finito nel mirino della tifoseria da qualche settimana.

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Rolfini con la maglia dell’Ancona

Era stata intavolata una trattativa con il Vicenza per il ritorno del “Cobra” Alex Rolfini, un’altra con la Triestina per Mattia Finotto, ma il primo è rimasto dov’era, il secondo si è accasato alla Carrarese. Dopo i ritorni di Mondonico (Renate), Prezioso (Potenza) e Moretti (Brindisi) e l’arrivo di Giampaolo (Recanatese) nella casella nuovi arrivati c’è solo il centrocampista greco Vasilios Vogiatzis giunto da Giugliano. Hanno lasciato la dorica Kristoffersen (Pro Sesto), Gavioli (Monterosi), Mattioli (Arzignano Valchiampo), Peli (Atalanta, fine prestito), Lombardi (Cerignola), Nador (Spal, fine prestito). E’ stato appeso anche uno striscione nel quale la parte più calda della tifoseria si rivolge direttamente a Mauro Canil, in maniera inequivocabile.

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La curva dorica

«Curva Nord Ancona si ritrova qui oggi incazzata e delusa a dover assistere ad una situazione che mai avrebbe pensato fino a soli due mesi fa e di dover prendere posizione dopo gli ultimi “inspiegabili” eventi successi – scrivono in un comunicato gli ultras biancorossi – . Ripercorrendo in breve ciò che è avvenuto, ci sono dei passaggi chiave che non possono essere sottovalutati. Il primo punto cruciale è che, è stato il popolo dorico circa tre anni fa ad aver dato l’Ancona a Mauro Canil, senza troppi fronzoli, guardandosi negli occhi e con una stretta di mano (che vale per noi più di mille parole) iniziando quello che dovrebbe essere un nuovo percorso fatto con trasparenza e lungimiranza, dove ci è stata promessa una certa solidità societaria. Poi il passaggio a Tiong (non sicuramente chiesto da noi) e infine l’arrivo di Ripa e da lì qualcosa si è rotto in maniera irrecuperabile».

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Il ds Francesco Micciola

«Il resto è storia recente con un direttore sportivo totalmente in balia degli eventi con una personalità pari al nulla – continua il comunicato – si sono creati dei compartimenti stagni interni, che hanno portato la società piano piano a perdere fiducia e credibilità, fino alla tragicomica giornata di ieri. Una società che non è in grado di prendere un rinforzo che abbia la decenza di essere considerato un rinforzo, tutto questo dopo varie rassicurazioni da parte della società stessa sul percorso da intraprendere per garantire la salvezza….parole, parole e ancora parole. Con questo comportamento si sta buttando nel cesso tutto ciò che è stato creato fino ad oggi, alimentando sospetti, teorie e voci non certo rassicuranti, come i continui ritardi sulla ormai famosa cittadella sportiva. Se non con i fatti, che sono regolarmente mancati in questi ultimi periodi, sarà difficile ricreare il famoso “Noi e voi”. Il primo suggerimento ve lo diamo noi, via Ripa e Micciola subito, prima che lo facciamo noi».

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Roberto Ripa

Quindi il messaggio alla squadra: «Alla squadra diciamo solo nessun alibi, quindi serrate le file e lottate fino alla fine per l’unico obiettivo accettabile, la salvezza. Sia chiaro a tutti che non passi il concetto che Micciola e Ripa siano i soli colpevoli di questa situazione, ma la responsabilità probabilmente, quella maggiore, c’è l’ha chi ha permesso tutto questo, chi ha minato tutto ciò che era stato con fatica creato, chi ha permesso che le ormai note diatribe interne portassero a questo scempio». Il comunicato si chiude con un invito alla chiarezza: «Chiudiamo dicendo che la società deve far chiarezza sul presente e, soprattutto, sul futuro e se vuole tornare ad avere credibilità e fiducia, valori sui quali si è sempre basata, di smetterla di fare inutili conferenze stampe dove si proclama la serie B o addirittura la serie A, senza alcuna fondamenta e credibilità, ma di organizzare un’assemblea pubblica, aperta a tutti, con un confronto a 360° chiarendo e spiegando con trasparenza come sia stato possibile arrivare fino a questa situazione. Ora tocca a voi, Ancona siamo noi». La squadra di Colavitto domani scenderà in campo al “Moccagatta” di Alessandria contro la Juventus Next Gen. Il clima non è dei migliori, ma servono punti salvezza per raggiungere l’obiettivo minimo di questa stagione.

(An. Ce.)

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