Sciopero alla Poltrona Frau
«Ci sentiamo lavoratori di serie B»

TOLENTINO - Protesta dei 41 soci lavoratori della cooperativa che ha in appalto la logistica: «Non abbiamo scatti di anzianità, i contributi sono al minimo sindacale, il Tfr non si accumula mai e siamo sempre legati alla durata degli appalti. Rivendichiamo il diritto di essere assunti come dipendenti»

- caricamento letture
WhatsApp-Image-2024-01-30-at-12.58.03-650x488

Lo sciopero di stamattina

di Francesca Marsili

«In questo modo gli scatti di anzianità non esistono. L’inquadramento, a prescindere dalla mansione che si ricopre, è lo stesso per tutti e accedere a un mutuo è impossibile. Ci sentiamo lavoratori di serie B. Chiediamo un’assunzione come dipendenti e non come soci lavoratori, da Poltrona Frau o dalla società committente». Gridano la precarietà della loro condizione i 41 soci lavoratori della cooperativa che ha in appalto la logistica di Poltrona Frau che questa mattina hanno scioperato per 8 ore.

WhatsApp-Image-2024-01-30-at-12.58.21-325x244

Nicola Serrani, Alberico Frifrini, Maicol Cruciani, Angelo Ceccarelli

Un presidio iniziato alle 7,30 e che ha visto una partecipazione del 100%. Filt Cgil e Fit Cisl di Macerata assieme alla Rsa della cooperativa rappresentata da Nicola Serrani della Filt Cgil sono i principali firmatari dello sciopero, a cui è arrivato anche il sostegno della Rsu di Poltrona Frau per «evidenziare la poca trasparenza e l’oggettiva instabilità della condizione dei 41 soci lavoratori e lavoratrici della cooperativa all’interno della logistica dell’appalto Poltrona Frau Tolentino», fanno sapere gli organizzatori. Poltrona Frau, da anni, ha scelto di esternalizzare i servizi logistici relativi ai prodotti residenziali e automotive del sito di Tolentino, dando in appalto a cooperative che si alternano poiché i contratti si rinnovano ogni tre anni.

«La precarietà sta nel fatto che da questa coop, come nelle precedenti, non siamo assunti come dipendenti, ma come soci lavoratori – spiega Maicol Cruciani, presente al presidio -. In questo modo prendere un mutuo è difficile perché sebbene dopo il periodo di prova il contratto diventa a tempo indeterminato, si è subordinati alla durata dell’appalto della cooperativa, e questo non dà garanzie. In sostanza abbiamo una busta paga a scadenza. Molte delle coop che si sono susseguite, tra l’altro, hanno lasciato prima del tempo». Alberico Frifrini, anche lui tra i 41 che stamane era all’ingresso dello stabilimento Frau aggiunge: «In 15 anni abbiamo cambiato circa 7 cooperative e ogni volta si ricomincia da zero, questo comporta che non abbiamo scatti di anzianità. C’è poi l’aspetto contributivo: essendo soci abbiamo i contributi al minimo sindacale. Le coop, per risparmiare sui contribuiti ti inseriscono come socio. Un nostro collega, dopo 15 anni, prende 680 euro di pensione».

WhatsApp-Image-2024-01-30-at-12.56.58-325x244Sentono di essere trattati in maniera diversa rispetto ai loro colleghi dipendenti di Poltrona Frau. «Chiediamo di avere gli stessi diritti, anche noi lavoriamo qui dentro, ed è giusto che anche noi siamo dipendenti, anche per una questione economica – fa’ eco un atro socio lavoratore della coop -. Ci sentiamo un corpo estraneo rispetto al resto del gruppo Frau, manco un panettone a natale ci hanno dato». Rosario della Martora aggiunge: «Siamo inquadrati quasi tutti come facchini, a prescindere dalla mansione che si svolge, ogni tre anni lo scatto di anzianità viene azzerato». Nicola Serrani, responsabile sindacale dell’azienda in quota Filt Cgil sottolinea: «Rivendichiamo un’assunzione diretta come dipendenti, in modo tale che possiamo essere inquadrati dentro il Contratto collettivo nazionale merci-logistica, senza deroghe di alcun genere. L’assunzione, per quanto ci riguarda, può essere sia interna, da Poltrona Frau, che esterna, attraverso una Srl, un’agenzia interinale, una coop, non ci interessa, però vogliamo essere inquadrati come dipendenti e non essere più soci lavoratori». Serrani evidenzia quelle che sono le conseguenza di essere soci-lavoratori: «Un versamento contributivo scandalosamente inferire, non abbiamo alcun premio, il Tfr non si accumula mai, ogni tre anni ci viene pagato e soprattutto viviamo una condizione di lavoratori di serie B, nonostante il nostro lavoro, all’interno della produzione di Poltrona Frau è importantissimo, ecco perché rivendichiamo il diritto di essere assunti come dipendenti. Io lavoro qui da tre anni, ma ci sono persone che vivono questa situazione dal 2009, e questo sciopero non poteva più essere procrastinato».

WhatsApp-Image-2024-01-30-at-12.57.08-325x244Angelo Ceccarelli, segretario di Filt Cgil Macerata, al fianco dei lavoratori questa mattina aggiunge: «Per una scelta dirigenziale di Poltrona Frau questa condizione di appaltare il magazzino a delle società esterne sotto la forma di coop, che assumono tramite la formula di soci-lavoratori va avanti da tempo. Purtroppo rispetto al Ccnl hanno delle deroghe. Come ad esempio la malattia dove hanno solo la carenza Inps e non quella della ditta, poi altri istituti contrattuali come le ferie. In sostanza derogano al regolamento interno, e i dipendenti sono penalizzati. Poi c’è la questione della continuità dell’appalto: i lavoratori si trovano a iniziare con una coop e poi nel giro di un anno cessa e si ritrovano all’improvviso con una nuova. E’ una condizione di totale incertezza e precarietà». Con una nota a margine gli organizzatori sottolineano: «Con il verbale di incontro del 16 marzo 2022 si sanciva l’ennesimo cambio di appalto. L’anomalia è stata che la struttura che ha vinto l’appalto ha immediatamente subappaltato il servizio a chi ha perso quella gara e ad oggi, parliamo di quasi 2 anni, non esiste una firma che sancisce formalmente questo passaggio. Nel corso di questo periodo, sono state diverse le sollecitazioni delle scriventi organizzazioni sindacali al fine di ottenere incontri, poi svolti con esiti più o meno proficui, per avere un’idea rispetto l’andamento dell’appalto e delle prospettive future dello stesso. Purtroppo dobbiamo riscontrare, dopo varie assemblee con i soci lavoratori, Rsa, e colloqui informali con la cooperativa che paga lo stipendio ai 41 soci, problematiche e disguidi vari tra le parti titolari dell’appalto: ad oggi non si è giunti ad un accordo formale appunto».

WhatsApp-Image-2024-01-30-at-12.57.01-325x244«La preoccupazione dei 41 ha superato i livelli di guardia – proseguono – a tutela di tutta la forza lavoro attualmente impegnata: facciamo fatica a scorgere i presupposti per la naturale scadenza dell’appalto (2025); non siamo più disponibili inoltre ad accettare l’ennesimo eventuale cambio di cooperativa a scatola chiusa, anzi cogliamo l’occasione per puntare il dito verso questo sistema di gestione malato con una logica di perenne ribasso, tutto naturalmente sulle spalle dei lavoratori: per questo motivo la strada che indichiamo è quella dell’assunzione vera e propria (interna o somministrata) con un inquadramento come dipendenti diretti Ccnl merci e logistica senza deroghe di alcun genere». «Tornando alla situazione attuale, nel corso dell’ultimo anno dobbiamo prendere oggettivamente atto che le trattative hanno portato ad un rinnovo contrattuale migliorativo unito ad adeguamenti di livello e rinnovi indeterminati, ma questo non è sufficiente perché a livello di ambiente lavorativo si vive un po’ nella frustrazione dovuta alla poca chiarezza appunto rispetto all’organigramma aziendale: una maggiore trasparenza rispetto al futuro dell’appalto per il quale si opera quotidianamente crediamo fermamente che sia determinante per un maggiore benessere all’interno dell’ambiente lavorativo e per una maggiore efficienza produttiva. Il nostro impegno in tal senso non è mai venuto meno».

Anche l’Rsu di Poltrona Frau ha scelto di mettersi a fianco dei 41 soci lavoratori e con un comunicato congiunto assieme a Fillea Cgil e Filia Cisl in cui esprimono il loro sostegno ai lavoratori. «La poca trasparenza emersa durante gli incontri tra Ceva e organizzazioni sindacali di categoria, l’oggettiva instabilità e l’assenza di garanzie rispetto alla prosecuzione del rapporto di lavoro dei 41 soci lavoratori – affermano – non può lasciare indifferenti le organizzazioni sindacali e i delegati che proprio negli ultimi incontri con Poltrona Frau richiamano la necessità di stabilizzare tutti i lavoratori che a vario titolo partecipano alla realizzazione dei prodotti. Così come si reputa fondamentale individuare un protocollo che renda trasparenti le condizioni degli appalti e garantisca le migliori condizioni possibili dei lavoratori esterni. Riteniamo inoltre che il ruolo volto dai soci lavoratori della Logi 83 srl all’interno del plesso produttivo riveste una ruolo fondamentale per l’approvvigionamento dei materiali utilizzati dalle maestranze, una cerniera indispensabile tra il magazzino e la produzione senza la quale quest’ultima potrebbe subire dei rallentamenti o arresti. Auspichiamo – concludono – una rapida soluzione della situazione verificatasi e confermiamo l’impegno a promuovere un confronto che possa dare certezze lavorative rivendicate dai 41 lavoratori».



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X