La variante contestata di via Panfilo.
Cicarè: «Il sindaco ha promesso il ritiro
ma la maggioranza lo ha smentito»

MACERATA - Il primo cittadino ha promesso a una delegazione di residenti il ritiro dell'atto, ma in aula non ha detto nulla in tal senso. Il consigliere di opposizione: «Fa come l'opossum»

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Il consigliere Alberto Cicarè durante il sit-in contro la variante

«Il sindaco Sandro Parcaroli ha promesso il ritiro dell’atto ai residenti di via Panfilo, ma è stato smentito pochi mnuti dopo dalla sua maggioranza».  La variante di via Panfilo al centro dell’ennesimo contrasto in maggioranza e il consigliere comunale di Strada Comune Alberto Cicarè passa all’attacco. La premessa: «È difficile da spiegare, il senso di delusione e frustrazione. Questo Consiglio aveva all’ordine del giorno l’approvazione definitiva della variante al Prg in Via Panfilo, con la trasformazione di un’area destinata a verde pubblico in zona edificabile. Decine e decine di residenti si sono mobilitati nell’ultimo periodo per chiedere di fermare questa operazione, per evitare una nuova cementificazione di uno spazio verde, per reclamare la realizzazione, finalmente, di un parco a uso di tutto il quartiere. Anche in collaborazione col sottoscritto, hanno fatto conferenze stampa e comunicati, e infine sono venuti su in sala consiliare ad assistere alla discussione della delibera. La loro presenza era stata in qualche modo annunciata, ma la loro apparizione ha comunque gettato nello scompiglio l’Amministrazione. Il sindaco ha chiesto di incontrarli in separata sede, mentre veniva detto che la delibera non poteva essere discussa perché l’assessore Iommi era assente per malattia». Il primo colpo di scena: «Con grande sorpresa di tutti invece Iommi, inconsapevole della balla che era stata detta, si presentava in sala, si inseriva nella discussione con i residenti e cercava di spiegare il senso di questa operazione. Senso che era in realtà ben chiaro a tutti i presenti, tranne che al sindaco, che ha chiesto di capire di cosa si stava parlando e di fronte alle spiegazioni ha detto che avrebbe voluto approfondire, e quindi che ritirava la delibera».

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La protesta dei residenti lunedì in Consiglio

Secondo colpo di scena: «Siamo ritornati in aula e poi alla fine della seduta, di fronte alla mia richiesta di una parola chiara sul ritiro della delibera, il sindaco ha fatto l’opossum, fingendosi morto per non rispondere. Un voltafaccia clamoroso, che segue evidentemente a indicazioni della sua maggioranza di lasciare decantare la questione, per poi portarla all’approvazione in modo il più possibile nascosto». La considerazione finale di Alberto Cicarè: «Da ormai da più di tre anni mi sono (quasi) abituato alle furbate, ai rapporti di forza piuttosto che di giustizia che questa politica sa esprimere, ma una presa in giro così clamorosa dei cittadini che sono venuti a chiedere al loro Sindaco di sentire le loro ragioni, è veramente troppo frustrante. Mi sono vergognato, ecco. Io però penso che un passo importante sia stato fatto. Anche con le loro pratiche dilatorie, non potranno nascondere la vera finalità di questa pratica urbanistica. Il re è nudo, anche se fa l’opossum».

(l. pat.)

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