I partecipanti alla riunione
Il comitato dei sindaci dell’ambito territoriale sociale 17 presso l’Unione Montana Potenza Esino Musone ha incontrato le organizzazioni sindacali di Cgil, Cils e Uil. «La riunione si è conclusa con la consegna di un documento con il quale le stesse organizzazioni sindacali, sottolineando la problematicità della situazione demografica dell’area post sisma e denunciando la lentezza e la mancanza di visione nella ricostruzione, hanno chiesto ai sindaci di integrare le progettazioni al fine di valorizzare il territorio rispetto alle risorse che esso presenta – si legge in un comunicato – , da un punto di vista naturalistico ma anche storico, architettonico e culturale ma anche con riferimento alle attività produttive sia nell’ottica dell’attività turistica, chiedendo che copra tutti i periodi dell’anno, che dello sviluppo territoriale per i residenti, promuovendo un utilizzo dei fondi, anche quelli del Pnrr, atto a migliorare la situazione infrastrutturale senza ulteriore danneggiamento del territorio.
Tra le richieste presentate anche quella che invita a tenere conto della destinazione degli edifici pubblici a funzioni plurime, un utilizzo sociale delle Sae, l’individuazione di interventi di welfare inclusivi per gli anziani, il rafforzamento del Sad e la reale attivazione delle case della salute o di comunità, il calmieramento delle rette per le residenze anziani e l’individuazione di idonee situazioni abitative alternative, il tutto con la necessaria considerazione verso la differenza di genere».
Le organizzazioni sindacali hanno anche chiesto di individuare un asse per la ricostruzione e per lo sviluppo territoriale così costituito: sanità-trasporti-valorizzazione agroalimentare e imprese locali-digitalizzazione. Il tema centrale della discussione è stato individuato nell’esodo della popolazione, soprattutto giovane. «Il coordinatore dell’ambito territoriale sociale, Valerio Valeriani, ha quindi accennato ai servizi attivati da tempo dall’Ats e dall’Unione Montana che riescono a dare risposte ai bisogni dei cittadini fragili con una media di circa 5mila utenti- si sottolinea nella nota -. Se si considerano tutti gli ambiti territoriali sociali interni 16 – 17 e 18, coordinati da Valeriani, sono oltre 15mila gli utenti dei servizi che danno occupazione stabile a oltre 1500 lavoratori.
Con riferimento all’ultimo Piano d’Ambito risulta che il 65% della spesa per aree di intervento viene utilizzato per i servizi rivolti agli anziani, che le tariffe delle rette residenze anziani o centri diurni sono invariate da anni, che sono già state messe in atto le progettazioni sociali con i fondi Pnrr con le quali, ad esempio, si è progettato di coniugare il sostegno alla disabilità attraverso l’organizzazione di un’attività di accoglienza turistica (Palazzo di Esanatoglia e Gagliole). Il coordinatore d’Ambito ha anche fatto presenti ai sindacati alcune criticità circa la mobilità sociale sul territorio (trasporto sociale) e il pronto intervento sociale per il quale verrà sottoscritto un accordo con l’Ats 18 e verrà assegnato un servizio di reperibilità h 24 del servizio sociale professionale. Altra criticità importante ricordata è stata la soppressione del servizio medico nei piccoli paesi: rispetto a questa problematica le organizzazioni sindacali si sono dichiarate disponibili a iniziative congiunte con i Comuni delle aree interne».
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