Andrea Perticarari, consigliere del Pd
Tornano il “Festival nazionale del libero pensiero”, Presente Liberale, e il Pd maceratese all’attacco dell’amministrazione comunale. In particolare stavolta è il consigliere comunale Andrea Perticarari a firmare una mozione per invitare l’amministrazione comunale a prendere le distanze dal festival che ha invece finanziato e in particolare da uno dei relatori, Camillo Langoni, tacciato di “eresia” anticostituzionale. Perticarari apre la mozione con il ricordare che la giunta comunale ha deliberato un contributo di seimila euro per la rassegna in questione e che – come scritto in delibera – «tra le finalità e gli obiettivi che questa Amministrazione si propone di raggiugere, ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dal vigente Statuto comunale, rientra la promozione e la diffusione della vocazione culturale e sociale della città e che la cultura, espressa in tutte le sue forme, è patrimonio della comunità da difendere e valorizzare». Perticarari ricorda anche «che, come puntualmente previsto altresì nel proprio Statuto all’art. 2, il Comune di Macerata “ispira la propria azione alla Dichiarazione universale dei diritti umani ed ai principi dell’art. 3 della Costituzione, nel rispetto dei valori della persona, del pluralismo, della convivenza pacifica, delle differenze inerenti il genere, la cultura, la lingua, la razza, la religione». E qui, il consigliere Perticarari fa entrare in ballo il saggista Camillo Langone. «Camillo Langone, tra i tre ospiti principali dell’incontro del 23 gennaio, ha più volte espresso opinioni – osserva Perticarari – che vanno contro i diritti fondamentali della Costituzione o comunque sostenuto principi impossibili da poter essere condivisi o anche solo tollerati da un’amministrazione pubblica».
L’esponente democrat elenca alcuni passaggi di articoli che, secondo lui, andrebbero a cozzare con il Comune di Macerata, la Costituzione e la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Eccoli: “mi capita sempre più spesso di trovarmi completamente circondato da stranieri (alla stazione di Brescia, in viale IV Novembre a Reggio Emilia, sui regionali notturni in partenza da Bologna) e mi sembra di vivere un incubo”. “Il vero fattore fertilizzante è, quindi, la bassa scolarizzazione e se vogliamo riaprire qualche reparto maternità bisognerà risolversi a chiudere qualche facoltà”. “Ce li vedo proprio, i piccoli napoletani, disperarsi per le sorti della scienza. E’ vero che i padiglioni arrostiti di Bagnoli erano frequentati pure da scolaresche ma la gitarella fuori porta mirava alla comprensione del funzionamento di telescopi e caleidoscopi, sai che spasso. Alla Città della Scienza di gran scienza non se ne faceva, nei capannoni dell’ex Italsider si propagandava l’evoluzionismo, una superstizione ottocentesca ancora presente negli ambienti parascientifici (evidentemente anche nei residui ambienti cantautorali). Il darwinismo è una forma di nichilismo, dovevamo bruciarla prima la Città della Scienza”. Ancora: “Non solo quasi tutti gli scienziati, non solo quasi tutti i laureati, ormai anche quasi tutti i cattolici (ovviamente tutti i gesuiti) sono convinti di discendere dagli scimmioni. Io sono invece fra gli sparuti che credono nel libro della Genesi letteralmente”. “Furono 12, su 1.225, i professori universitari che nel 1931 si rifiutarono di giurare fedeltà al regime fascista. Qualcuno mi dica quanti sono stati i professori universitari che nel 2021 hanno rifiutato di ricevere il vaccino in anticipo, per non scavalcare vecchi e malati. Undici? Dieci? Nove? Ancor meno? Magari tre professori di filosofia morale, due di pedagogia sociale? Fatemeli conoscere, voglio inchinarmi al loro cospetto. Ovviamente i no vax non contano”. “Cittadini mussulmani, sembra una contraddizione in termini. La considero un’invasione. Le parole sono importanti. Non uso mai la parola migranti, che si può utilizzare per la migrazione delle rondini. Esistono gli invasori, che arrivino senza i mitra. È l’invasione di uno spazio. Si può fare poco o niente, ma già chiamarla con il suo nome è importante. Con i mussulmani non ho dialogo. Sono contrario al dialogo, in generale e nello specifico all’esistenza dell’Islam, ovunque. Certo, in Italia lo sento come tema più stringente. È una religione invadente e pericolosa. Questa invasione africana è un fattore di islamizzazione. Non tutti gli africani sono musulmani, ma essendo l’Islam una religione militare e militante, basta una minoranza consistente per determinare le sorti di una società. Le moschee, poi, sono avamposti. Non ha senso dire no alle moschee, se dici sì ai musulmani. Non ci vogliono né le une né gli altri”. “Sono un problema (riferito ai vegani), come gli astemi. Sulle questioni di salute non mi esprimo. Ma gli astemi non sono così pericolosi, mentre il veganesimo è una vera religione. L’anno scorso, per la Tabarrata nazionale, raccoglievo iscrizioni alla cena. In quell’occasione un tabarrista mi disse di essere vegano. Allora non puoi partecipare, gli risposi. Un vegano non può mangiare a casa mia, partecipare alle mie manifestazioni. Sono durissimo su questo fronte. Cosa faccio, due menù? In quel caso aveva ancora più importanza. Il tabarro è il tipico simbolo dell’Italia contadina, per cui macellatrice di maiali. Non è mai esistito un portatore di tabarro vegano prima del 2004, ci sarà un motivo. L’unica cosa buona di vivere in centro è che ho a portata di mano il miglior macellaio. Il mio piatto preferito è il pesto di cavallo crudo, lo mangio un giorno sì e uno no. Sono intransigente: se diventi vegano non sei più mio amico, come se diventi mussulmano”».
Altri concetti di Langone citati dal consigliere dem: “La laurea è un vero marchio di infamia. Le peggiori sono quelle umanistiche, che ti attaccano una prosopopea e una presunzione insopportabili”. “Donne al vertice? No, sono contrario. Io credo nella disparità e nella differenza. Non sono sinonimi perfetti. La disparità è differenza, ma non tutta la differenza è disparità. Sono per entrambe le cose. Le donne al vertice lo considero un orrore. Un abominio della desolazione. Come uomo mi sento offeso da una donna al comando e se mi chiamasse un giornale che ha per direttore una donna mi sentirei in difficoltà. Anche con Caterina Soffici soffrii un po’, ma lei aveva degli aspetti bellissimi. Si rollava le sigarette e fumava in ufficio. Sono contrario al potere rosa. Di rosa amo solo il vino”. “ L’origine umana del cambiamento climatico non può più essere messa in dubbio”, scrive Bergoglio nella sua esortazione “Laudate Deum”. Dimostra che stiamo combattendo una nuova Lepanto. E lui è il capo dei turchi – Questo Papa ecologista si meriterebbe una bella scomunica”».
Dopo aver attentamente letto quanto prodotto da Langone da un decennio a questa parte, Perticari chiude la mozione che «impegna l’Amministrazione comunale a prendere formalmente le distanze dai pensieri ed opinioni espresse dal signor Langone poiché contrari ai principi di cui alla Carta costituzionale ed alla Dichiarazione universale dei diritti umani cui l’Amministrazione pubblica deve farsi garante e difensore. Porre in essere in necessari atti affinché sia ritirato il patrocinio comunale e la compartecipazione di seimila euro alla manifestazione».
Torna “Presente liberale”, incontro sulla censura e mostra sui Libri Proibiti
La sinistra specialmente ci vorrebbe tutti sacrificati al sistema del pensiero unico e del politicamente corretto.
Per quello che contano i compagni del PD vale la pena farli parlare per fare due risate!
Fortunatamente la destra italiana (e in particolare quella maceratese) non arriva proprio a capire che fare da megafono a questi fanatici e alle loro folli istanze è controproducente... Anche se posso comprendere che per certi crociati del XXI secolo il fatto di avere un papa veramente cristiano sia un trauma tale da rendere necessaria l'identificazione con personaggi che vorrebbero riportarci a prima dell'Illuminismo. Pace e bene.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati