di Giovanni De Franceschi
Rsa di Appignano, dirigente dell’Inrca condannato a risarcire oltre 500mila euro per una fideiussione falsa. E’ quanto stabilito da una sentenza della Corte dei Conti delle Marche. Al centro del contendere la residenza protetta per anziani che l’Inrca dovrebbe realizzare ad Appignano, ma che è ancora ben lontana dal realizzarsi. A giudizio era finito Giovanni Madeo, anconetano, in qualità di dirigente del settore “Attività tecniche, nuove opere e patrimonio”, nonché Responsabile unico del procedimento relativo all’appalto della rsa. Secondo l’accusa Madeo «non avrebbe verificato, con le necessarie diligenza e perizia, la genuinità della polizza fideiussoria, che era stata offerta in garanzia dall’appaltatore, Rti “Costruzioni Giuseppe Montagna srl – Leoni srl- Ahrcos srl”, al fine di ricevere l’anticipazione sull’importo contrattuale dei lavori».
In particolare la procura ha contestato al dirigente «di aver autorizzato e disposto, con propria determinazione del 19 febbraio 2019, la corresponsione all’appaltatore dell’anticipazione del 20% sull’importo contrattuale dei lavori, nella misura di 892.346,06 euro, Iva inclusa, senza aver effettuato alcun adeguato controllo sulla validità della polizza fideiussoria, poi rivelatasi radicalmente falsa, determinando in tal modo le condizioni da cui è scaturita la perdita, con relativo danno a carico dell’Inrca, dell’intero ammontare dell’anticipazione incautamente concessa». Infatti di li a pochi mesi, come ricostruito nella sentenza, i lavori erano stati sospesi per dei problemi, il cantiere era finito in stato di abbandono e il tribunale di Pesaro aveva dichiarato, il 4 settembre 2020, il fallimento della capogruppo del Raggruppamento temporaneo di imprese, la Giuseppe Montagna srl. Così il 21 dicembre 2020, dopo le altre due imprese avevano manifestato la loro indisponibilità a proseguire, il contratto di appalto era stato rescisso dall’Inrca. Successivamente quando l’ente ha provato a incassare la polizza fideiussoria dalla compagnia assicurativa Ceská Pojistovna, con sede in Repubblica Ceca, è venuto fuori che la polizza era falsa.
Secondo quanto ricostruito nella sentenza, infatti, era stata presentata una polizza falsa intestata ad una società vera realmente iscritta all’Albo dell’Ivass. Per questo al dirigente è stata contestata la mancata verifica con «le necessarie diligenza e perizia», della genuinità della polizza. Anche perché, come ha fatto notare l’accusa, «i riferimenti al sito internet e all’indirizzo e-mail della società assicurativa, riportati nella polizza, erano incongrui (tra l’altro l’indirizzo recava l’indicazione CO, Colombia, anziché CZ, ossia Repubblica Ceca)». Dal canto suo il dirigente ha respinto gli addebiti, dicendo che era la prima volta che svolgeva il ruolo di Rup, che proprio per questo era stato nominato anche un supervisore, che la polizza non presentava errori palesi da trarlo in inganno, visto anche che la società a cui era intestata era realmente abilitata. Oltretutto il dirigente ha contestato si fosse materializzato un danno per l’ente, visto che l’Inrca si era comunque inserita nel passivo fallimentare della capogruppo e aveva fatto causa alle altre due aziende del raggruppamento per cercare di recuperare le somme. I giudici contabili gli hanno dato torto.
«Il Collegio – si legge infatti nella sentenza – ritiene che il danno subito sia indubbiamente concreto ed attuale, in quanto alcuna somma è, nel frattempo, concretamente riaffluita nella casse dell’ente. D’altronde, come osservato dalla Procura, le possibilità di recupero nei confronti della ditta fallita sono praticamente nulle, in considerazione sia della sproporzione tra l’attivo e il passivo fallimentare sia della natura chirografaria del credito, che, peraltro, è stato ammesso al passivo in misura pari ad 616.700,36, ossia notevolmente inferiore al totale della anticipazione a suo tempo erogata. Ugualmente, appare notevolmente aleatoria la possibilità che l’Inrca possa ottenere, all’esito del giudizio civile instaurato, la restituzione, anche soltanto parziale, dell’anticipazione da parte delle società mandanti Ahrcos srl e Leoni srl». Per quanto riguarda gli altri aspetti contestati da dirigente, i giudici contabili hanno stabilito che «le modalità con cui gli organi e/o i funzionari preposti agli Enti pubblici appaltanti possono verificare la genuinità di una polizza fideiussoria presuppongono livelli ordinari di diligenza e di perizia, assolutamente esigibili nei riguardi di soggetti, come il Madeo, di funzioni comportanti notevoli esborsi a carico delle Amministrazioni, tanto più in un contesto in cui le frodi risultano notoriamente frequenti. Conseguentemente, il mancato impiego di tali ordinari livelli di diligenza e di perizia professionale determina la sussistenza di colpa grave».
Per questo Madeo è stato condannato. «Tenuto conto dell’ottimo stato di servizio del Madeo; della circostanza che si trattasse della sua prima esperienza quale Rup, essendo egli stato sino ad allora addetto ad altre funzioni (responsabile della sicurezza); della carente dotazione organica del personale dell’Uoc da lui diretta; dell’assenza di palesi elementi di contraffazione della polizza fideiussoria; del peculiare contesto che ha caratterizzato la vicenda oggetto del presente giudizio; delle modalità di complessiva di gestione dell’appalto da parte sua (in quanto, una volta venuto a conoscenza della falsità della polizza fideiussoria, egli si è immediatamente attivato per limitare il danno subito dell’ente) il Collegio – si legge sempre nella sentenza – reputa che sussistano congrui motivi per applicazione, richiesta dal Madeo, del potere riduttivo dell’addebito, nella misura del quaranta per cento del danno contestato in citazione (886.577,36 euro). Ne consegue che il Madeo deve essere condannato al pagamenti in favore dell’Inrca della somma di 531.946 euro, da ritenersi comprensiva di rivalutazione monetaria». Somma che potrà essere scalata qualora l’Inrca riesca a recuperare le somme attraverso gli altri giudizi intrapresi.
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In realtà la compagnia si chiama “Generali Česká pojišťovna”
(https://www.generaliceska.cz/)