di Gabriele Censi
Tre chiavi antiche come l’ateneo sono passate oggi dalle mani di Claudio Pettinari a quelle di Graziano Leoni, rettore Unicam per i prossimi sei anni. «Le chiavi della didattica, della ricerca e dell’impatto sociale – ha spiegato Pettinari – perché l’università deve essere aperta e a Graziano Leoni, che si assume una grande responsabilità, chiedo di essere se stesso». Una cerimonia emozionante, per la prima volta all’inizio in questa formula, che si è svolta in piazza Cavour all’ingresso del Palazzo Ducale, la storica sede che il nuovo rettore vuole tornare ad abitare entro quattro anni. Davanti allo storico simbolo dell’ateneo camerte anche il sigillo, che eccezionalmente è stato esposto oggi al pubblico, insieme al gonfalone dell’Università degli studi di Camerino.
«E’ realistico fissare questo termine – dice Leoni – e intanto rientriamo in centro, con gli uffici del rettorato, in un palazzo restaurato accanto a Santa Maria in Via, speriamo di farlo in concomitanza con l’inaugurazione del nuovo anno accademico. Vogliamo caratterizzare l’università di Camerino, in quelle tematiche che oggi sono sfide a livello globale. In questi anni avremo non solo recuperato le strutture come il Palazzo Ducale, ma dobbiamo portare a termine anche la realizzazione di importanti centri di ricerca che aggiungeranno proprio delle infrastrutture che saranno poi utilizzate al meglio negli anni successivi in rete, in relazione con le altre università marchigiane, abruzzesi e umbre all’interno di progetti che sono stati già condivisi, avviati e che sono in fase di realizzazione. E’ con grande emozione ed entusiasmo che mi accingo a ricoprire il ruolo di rettore della nostra amata Università: ne percepisco tutta la bellezza e la grande responsabilità. Essere alla guida di un ateneo come il nostro vuol dire avere il privilegio di coordinare una comunità operosa, capace, coesa e ricca di peculiarità da coltivare e valorizzare»
A simboleggiare l’importanza che gli studenti e le studentesse ricoprono all’interno della comunità universitaria e la vicinanza di questa componente al rettore, il presidente del Consiglio studentesco, Nicolò Palombi, ha appoggiato sulle spalle del prof. Leoni la toga rettorale.
Il rettore Leoni ha salutato e ringraziato il prof. Pettinari e gli ha consegnato il Sigillo di Ateneo
Commozione anche per il rettore uscente Claudio Pettinari dopo sei anni intensi: «Guardo quella finestra del Palazzo Ducale dalla quale mi sono affacciato per 5 anni più o meno tutte le mattine. Quella finestra che mi faceva vedere il passaggio delle persone e che vedeva le mie fantasie, vedeva le mie idee, quindi con questo passaggio delle chiavi, voglio far vedere che questa università è viva, che queste chiavi continueranno ad aprire porte, porte che saranno sempre aperte per tutte quelle persone che vorranno crescere insieme a Unicam. E’ stato un mandato complesso, vissuto con tanta passione, con tanto amore, con la consapevolezza che non tutti risultati potevano giungere, ma che in realtà con grande impegno si poteva essere punto di riferimento in Italia nel mondo».
Dopo la cerimonia il rettore ha presentato la squadra tre uomini e tre donne, quattro pro rettori e due deleghe speciali: Prorettore Vicario con delega all’internazionalizzazione Emanuele Tondi, Prorettrice con delega alla Didattica, orientamento e formazione Giulia Bonacucina, Prorettore con delega alla Ricerca e trasferimento tecnologico Guido Favia, Prorettrice con delega alla Persona, benessere e opportunità Sara Spuntarelli, Delegato ai Rapporti con il territorio e diritto allo studio Andrea Spaterna, Delegata all’Attuazione delle politiche di Ateneo per lo Spazio Europeo della Ricerca Anna Maria Eleuteri.
Il rettore nel suo discorso di insediamento ha ricordato il programma elettorale che vuole portare a compimento ciò che è stato avviato puntando su concretezza e interdisciplinarietà, e al direttore Andrea Braschi ha chiesto di semplificare ancora di più la burocrazia. «E’ uno degli obiettivi principali della nostra amministrazione – spiega Braschi – sul quale stiamo lavorando, perché la logica è quella di destinare sempre di più il personale ad attività a valore aggiunto e non perderlo in procedure che potrebbero essere accelerate. Ci stiamo lavorando e stiamo lavorando proprio sulla certificazione di qualità che dovrebbe portare questo risultato in tempi abbastanza brevi».
Andrea Spaterna, Emanuele Tondi e Guido Favia
Anna Maria Eleuteri, Giulia Bonacucina e Sara Spuntarelli
L'eccellenza
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