Il sottopasso sistemato
di Mauro Giustozzi (Foto di Fabio Falcioni)
Nessun taglio del nastro ma una semplice cerimonia di riapertura del sottopasso di Porta Montana, nel centro di Macerata, chiuso dalla scorsa primavera in seguito ad un pericoloso distacco di intonaco. I lavori di riqualificazione e di illuminazione architetturale del sottopasso rientrano nel progetto “Muraperte”, promosso dal Comune, completamente finanziato dal Piano nazionale complementare del Pnrr volto alla riqualificazione della cinta muraria nord e alla pavimentazione di viale Trieste.
Torna utilizzabile un fondamentale passaggio pedonale in un’area che ne era rimasta sguarnita per molti mesi, con l’unica alternativa per raggiungere piazzale Marconi che è stata l’attraversamento pedonale a raso che si trova in prossimità dell’autopalazzo.
Alla riapertura del sottopasso, con conseguente nuova illuminazione dell’intera area, sono intervenuti il vice sindaco Francesca D’Alessandro, l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Marchiori, il dirigente dell’Ufficio tecnico Tristano Luchetti, la direttrice dell’Accademia di belle arti Rossella Ghezzi con le docenti Mascia Ignazi e Francesca Cecarini del corso di light design che ha collaborato all’intervento (che rientra nel progetto complessivo che prevede, tra i vari lavori, l’illuminazione architetturale di Porta Montana e Porta San Giuliano, delle scalinate di viale Leopardi e viale Puccinotti e la manutenzione della scalinata storica del Convitto in piazza Marconi).
Al centro l’assessore Andrea Marchiori
«È stato realizzato un intervento interno alla galleria del sottopasso – ha sottolineato l’assessore Marchiori -, la ristrutturazione delle pareti e del soffitto per eliminare le infiltrazioni. È stato rifatto da nuovo l’impianto elettrico, sono stati puliti pavimenti e pareti, tinteggiato e ristrutturato il passaggio pedonale. Assieme alla sistemazione del sottopasso abbiamo rigenerato l’aspetto monumentale della scalinata, sistemato i blocchi di pietra rovinati, le colonne in pietra sono state ristrutturate e tinteggiate, così come tutti i corrimano. Anche all’esterno è stato fatto un nuovo impianto elettrico con l’illuminazione architetturale per valorizzare l’intera scalinata e la storica Porta Montana.
Restituiamo la bellezza monumentale di un angolo storico della città: questo è ciò che abbiamo fatto con un restauro conservativo e una illuminazione architetturale. Restano da sistemare i percorsi verdi attorno a Porta Montana cosa che faremo nei prossimi giorni».
A destra la vicesindaca Francesca D’Alessandro
I problemi che avevano portato alla chiusura erano dipesi dal distacco dell’intonaco dovuto ad infiltrazioni di acqua che venivano dalle aiuole lungo il viale. Ma non era la prima volta che il sottopassaggio di Porta Montana veniva chiuso: nel 2013, sempre a causa di infiltrazioni d’acqua dovute alla sostituzione di mosaici che tappezzavano le pareti, e successivamente nel 2017, quando furono realizzati dei murales e successivamente rimossi. L’ultima chiusura di inizio 2023 del sottopasso di Porta Montana era stata al centro di diverse interrogazioni e interventi da parte della minoranza, soprattutto dei consiglieri David Miliozzi e Stefania Monteverde. «Dopo vicolo Consalvi il cui recupero ha creato attenzione ed entusiasmo in città – ha detto Francesca D’Alessandro – adesso eccoci alla riapertura del sottopasso di Porta Montana che riscopriamo con questa riqualificazione, come luogo importante anche dal punto di vista sociale, aggregativo e della sicurezza. Queste zone rappresentano una sorta di cerniera tra la parte storica e le aree limitrofe. Ci troviamo di fronte al Convitto, struttura che pure ci auguriamo al più presto di recuperare facendolo tornare al suo antico splendore, edificio importantissimo nel cuore della città e bisogna farlo nel più breve tempo possibile.
Prima sulla destra la direttrice dell’Accademia, Rossella Ghezzi
Porta Montana rappresenta l’esempio di come deve e può essere recuperato un sottopasso. Con il restauro delle mura, dei vicoli, delle pavimentazioni e degli immobili storici, ora si comprende l’opera organica di rigenerazione che stiamo attuando». In continuità con gli interventi di light design che stanno interessando varie zone della città, anche i lavori di Porta Montana hanno visto la determinante collaborazione di Abamc al fianco del Comune e della Soprintendenza nel recupero e rifunzionalizzazione del sottopasso e dell’illuminazione artistica.
«Questa iniziativa nasce da un progetto partito nel 2018 – ha sottolineato la direttrice dell’Accademia, Rossella Ghezzi – passata attraverso l’illuminazione dello Sferisterio prima e di piazza della Libertà poi. Adesso si completa tutto il percorso con le porte storiche della città. Chi ha seguito in prima persona questo progetto sono state le docenti Mascia Ignazi e Francesca Cecarini assieme ad alcuni studenti del corso triennale di light design di Abamc, un corso unico in Italia: mi auguro che possano esserci sviluppi successivi e che questa città possa essere valorizzata appieno per le tante bellezze di cui gode».
Fatto bene
Passare lì dentro fa sempre paura.
Era ora!!
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Segnalo che sul monumento ai caduti (in piazza Vittoria) ci sono diverse luci che non funzionano da mesi.
Molto bene che sia stato fatto questo restauro, ma faccio presente due cose: 1) Stiamo parlando di un semplice sottopassaggio, non di una opera monumentale, quindi cerchiamo di dare il giusto valore ed importanza alle cose. 2) In ogni caso, è un bene che sia stato restaurato ma purtroppo sono anche sicuro che entro pochi giorni verrà vandalizzato dai soliti noti della bomboletta spray che tanto non verranno mai puniti. A questo punto è lecito chiedersi se valga la pena spendere tanti soldi per un bene pubblico che, per come lo vediamo oggi, avrà vita brevissima.
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Madonna che spettacolo, la nostra città e’ meravigliosa.
orinatoio illuminato che geni spendeteli sulle strade sj sordj
bellissimo, ma speriamo che ci siano le telecamere altrimenti cambierà aspetto!!
Questa e’ la dimostrazione che questa amministrazione sta’ veramente risollevando la nostra citta’, alla faccia della precendente che l’aveva distrutta completamente facendo nulla x la nostra citta’.
In pratica qual è la differenza tra taglio del nastro e cerimonia di riapertura? Si è risparmiato sul nastro?
Aldo Iacobini…oggigiorno per alcuni la presenza nelle foto fa curriculum….
Per il sig. Brunetti. Posso comprendere l’ossessione di apparire solo per un eletto che non ha un lavoro, perché terminato l’incarico deve riprendere a cercarselo.
“Ogni scarrafone è bell’ ‘a mamma soja “