Bramante-Pannaggi, Castiglioni:
«Naturale l’accorpamento con l’Agraria»
Pd: «Provincia, terzo disastro in pochi mesi»

IL CASO del possibile trasferimento all'Ipsia di Corridonia continua ad agitare la politica. Le rassicurazione del capogruppo di Fdi: «Altrimenti rischierebbero di sparire l'Agraria e il progetto per il nuovo polo scolastico in contrada Lornano». I consiglieri provinciali dem Ricotta e Bravi puntano il dito sull'ente guidato dal presidente Parcaroli: «Dopo Tolentino e Recanati si continua a prendere decisioni esautorando il consiglio»

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Al centro Pierfrancesco Castiglioni, capogruppo consigliare di FdI, tra i due consiglieri provinciali dem Narciso Ricotta e Graziano Bravi

Continua a tenere banco la questione del possibile smembramento dell’Iis Bramante-Pannaggi di Macerata. Le lancette continuano a correre, martedì è il termine ultimo per la Provincia per esprimersi sul futuro dell’istituto: se decidere di restare al piano originario, quello dell’unione con l’agraria Garibaldi, o se accettare la proposta dell’Ipsia Corridoni di inglobarlo a sé (o quantomeno di farlo con il solo Pannaggi, lasciando il Bramante all’agraria).

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Piefrancesco Castiglioni

Dopo la consigliera provinciale Laura Sestili, stavolta è Pierfrancesco Castiglioni, capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia e titolare della delega alle scuole superiori, a garantire che non c’è alcun allarme da far suonare. La posizione di Castiglioni è chiara: se accorpamento deve essere, che si prosegua sul cammino tracciato con l’agraria. «Il sindaco Sandro Parcaroli si sta operando da diversi giorni e a tutti i livelli, compresa la Regione, affinché due istituti storici di Macerata non vengano accorpati con il professionale di Corridonia: sarebbe un grave danno per la rete scolastica maceratese – sottolinea Castiglioni – pertanto gli allarmismi, pur se comprensibili, sono ingiustificati, considerando anche che una tale decisione avrebbe come inevitabile conseguenza il sottodimensionamento dell’unico istituto agrario esistente in provincia e costringerebbe gli studenti che volessero intraprendere tale corso di studi a frequentare scuole fuori dalla stessa. A sconsigliare modifiche alla situazione attuale vi è anche la considerazione che in tal modo verrebbe compromessa l’attuazione del progetto, già finanziato anche a livello di struttura, relativo alla costituzione di un polo di eccellenza nell’area in cui insiste dell’agraria, polo di cui è previsto debbano far parte anche i due istituti in questione, e ciò con un grave danno anche a livello economico. Se la Regione richiede che vengano effettuati degli accorpamenti, quello che interesserebbe le tre scuole che attualmente dipendono dallo stesso, dirigente scolastico sembrerebbe il più naturale ed indolore possibile. Su tali argomenti non si può ragionare in base a sterili campanilismi ma secondo una logica che, a mio parere, risulta difficilmente confutabile».

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Narciso Ricotta

Intanto lunedì la questione arriva sui banchi del consiglio comunale grazie all’ordine del giorno presentato dei consiglieri di opposizione. Ma il centrosinistra affila i coltelli allargando il discorso anche alla gestione di altri istituti a livello provinciale. Partendo da Tolentino. «L’anno scolastico per molti studenti delle superiori del Maceratese non è iniziato bene – sottolineano i consiglieri provinciali dem Narciso Ricotta e Graziano Bravi – a Tolentino la Provincia ha bloccato il trasferimento di 10 classi del liceo classico Filelfo in centro storico nei locali già predisposti dal Comune. I ragazzi sono rimasti nell’immobile dell’ex Quadrilatero con stanze senza finestre e molto fredde, subendo un orario di lezione ridotto per la necessità di prendere una navetta per raggiungere la sede scolastica decentrata, con difficoltà per l’allestimento di laboratori idonei anche agli alunni con disabilità e senza palestra. La Provincia ha tenuto nei confronti del Comune di Tolentino un atteggiamento istituzionalmente scorretto: a luglio 2022 richiedeva al Comune in comodato gratuito i locali dell’ex orfanotrofio, il Comune deliberava la concessione dei locali ed eseguiva i lavori necessari mentre a maggio 2023 la Provincia dichiarava che non gli servivano più e lasciava gli studenti in condizioni disagiate seguitando a pagare ben 120 mila euro di canoni di locazione all’anno».

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Graziano Bravi

Seconda tappa del tour: Recanati: «Il liceo classico Leopardi ha avuto un positivo incremento di studenti e per dare risposta all’aumento degli alunni a luglio scorso venivano individuati ulteriori spazi didattici presso l’ex Agenzia delle entrate, ai cui proprietari la Provincia inviava anche una bozza di contratto di locazione – proseguono Ricotta e Bravi – successivamente, ad agosto scorso, la Provincia invece cambiava idea ed ipotizzava come soluzione un capannone in zona Squartabue, già utilizzato temporaneamente dal Comune di Recanati per le scuole medie, distante dal centro cittadino e dalla sede centrale con conseguenti problemi di didattica e logistica per utilizzare, poi e solo a fine dicembre, spazi forniti dalla scuola media Patrizi».

Il caso Bramante-Pannaggi è il terzo in pochi mesi, secondo l’analisi dei due consiglieri provinciale del Pd. «Non soddisfatta di tutto ciò, la Provincia a Macerata fa saltare il progetto già condiviso di aggregazione dell’istituto Bramante-Pannaggi con l’agraria Garibaldi cambiando idea e prospettando, a pochi giorni dallo scadere del piano di programmazione della rete scolastica, di aggregare il Pannaggi all’Ipsia Corridoni di Corridonia – finiscono Ricotta e Bravi – Macerata perderebbe un istituto storico con disagio per studenti e professori che dovrebbero trasferirsi nella sede distaccata dell’Ipsia Corridoni di Civitanova Marche. Ieri la consigliera provinciale Sistili, delegata all’istruzione, vista la malparata sembra aver fatto di nuovo marcia indietro ma la preoccupazione è forte vista l’inaffidabilità delle posizioni assunte dalla Provincia nel tempo in varie situazioni analoghe sopra evidenziate. Tutto questo è avvenuto senza nessun confronto nella sede del consiglio provinciale che la maggioranza che lo governa vuole esautorare a mero organo di validazione di decisioni prese altrove. Occorre, pertanto, una politica scolastica provinciale più partecipata e coerente senza continui cambi di direzione che creano gravi danni agli studenti, alle loro famiglie ed agli operatori scolastici».

(Ma. Pa.)

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