Via Carena
di Laura Boccanera
Movida molesta nel borgo marinaro di Civitanova, l’amministrazione prova a correre ai ripari installando ulteriori telecamere nelle vie dove, soprattutto nel fine settimana, si concentrano gli episodi più numerosi. Con l’arrivo dell’autunno e il ritorno al passeggio in centro sono tornate anche le comitive di giovani e giovanissimi che nel week end affollano le strette vie del borgo marinaro.
Fiumi di ragazzi che mal si conciliano con le richieste di riposo e decoro dei residenti costretti a fare i conti con urla, strepiti, musica ad alto volume, scorribande di scooter e spesso anche veri e proprio atti vandalici su autovetture in sosta. Le telecamere nella zona al momento sono presenti in via Duca degli Abruzzi, ma il concentramento dei ragazzi è tutto spostato verso le vie interne. E così la giunta ha deliberato lo stanziamento di 20mila euro per il recupero di sistemi di videosorveglianza attualmente utilizzati in altre zone della città.
Via Nave
«Da tempo si sono registrati vari episodi di disturbo della quiete pubblica nelle ore notturne in alcune zone della città dove in particolare si svolge la così detta “movida” – è scritto nella delibera – una delle zone più intensamente disturbate da questo fenomeno è l’area del borgo marinaro dove vi è una pluralità di locali che attirano molti giovani, ed in particolare in via Nave, via Carena e via Conchiglia. Di queste problematiche si è parlato più volte anche in sede di riunioni del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica indette dal prefetto e in occasione degli incontri più recenti è stato individuato come uno degli interventi più urgenti sia quello di implementare il sistema di controllo con videocamere nelle vie o mediante l’apposizione di nuovi dispositivi o mediante lo spostamento di alcune che sono in postazioni che al momento non rilevano criticità particolari di controllo».
L’ufficio tecnico ha provveduto ad effettuare un’analisi informale con il supporto di operatori specializzati in materia che già gestiscono il sistema di videosorveglianza del Comune, all’esito del quale è emerso che è possibile recuperare telecamere esistenti, presenti in altri ambiti meno critici. L’impegno di spesa per l’acquisto di nuove telecamere sarebbe stato di 22mila euro più Iva, mentre recuperando altri dispositivi attualmente in funzione in zone non critiche il preventivo ammonta a 17mila euro più Iva. La giunta ha deciso «nell’ottica di ottimizzare le risorse» di “riciclare” le telecamere già in dotazione stanziando 20mila euro a copertura finanziaria per l’intervento.
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Un drone costa meno ed è più versatile delle telecamere.
Quindi quelle installate nelle altre parti, che ora vengono tolte, non servivano a niente?