C’è Macerata al funerale di Camilla:
folla per dire addio alla 18enne
tra ricordi e l’Ave Maria di Schubert

GIORNO DI DOLORE - Centinaia le persone si sono raccolte alla cattedrale di San Giovanni. I compagni di scuola hanno letto una lettera, una docente ha lasciato una sua riflessione

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Il funerale di Camilla

di Luca Patrassi

Parole, preghiere, emozioni, musica, lacrime a percorrere i volti delle centinaia di persone che oggi hanno partecipato nella cattedrale di San Giovanni, a Macerata, al funerale di Camilla Di Pietro, la diciottenne morta sabato, stroncata da un male contro il quale aveva combattuto per lunghi anni.

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Camilla Di Pietro

Oggi la città si è presentata in piazza Vittorio Veneto al fianco della famiglia di Camilla (i genitori Stefano e Giorgia, il fratelli Tommaso e la sorella Agata), delle amiche e degli amici, di quanti hanno condiviso un tratto della breve vita della giovane maceratese. In chiesa e in piazza una intera città, nelle sue diverse aggregazioni sociali e generazionali, si è fatta vedere per significare una presenza, la testimonianza dell’essere comunità.

C’era il sindaco Sandro Parcaroli, c’erano le compagne e i compagni di scuola di Camilla (frequentava il liceo Classico Leopardi), c’erano i tanti volti di una Macerata attenta e solidale anche in un momento di grande tristezza per una famiglia conosciutissima per la boutique di abbigliamento in centro e inoltre il papà di Camilla, Stefano, è stato assessore comunale.

Una lettera di San Paolo ai Corinzi letta da Filippo Davoli ha aperto la cerimonia: «Noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili ma su quelle invisibili, perchè le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili, invece, sono eterne».

funerale-camilla-di-pietro-3-650x488E’ stato il parroco emerito di San Giovanni don Enzo Buschi a celebrare il rito: «Portiamo qui il nostro dolore e il nostro pianto, spero, accompagnato dalla fede. Sempre dolorosa è la morte delle persone care, diventa incomprensibile quando chi muore ha appena iniziato il cammino della vita. Abbiamo tutti nel cuore tante emozioni, sentimenti, se dessimo libero sfogo a quello che proviamo ora scriveremmo soltanto pensieri confusi. Diamo piuttosto spazio alla preghiera e alla parola di Dio che ci illumina in questo momento di dolore. Guardiamo in alto, guardiamo al cielo e ricordiamoci la meta, l’incontro con Gesù, anche Camilla siamo certi sia arrivata là».

Parole, preghiere, musica, l’Ave Maria di Schubert a cura della violoncellista Valentina Verzola. Toccanti e profonde le testimonianze, una lettera letta da diversi liceali compagni di Camilla e una riflessione di una professoressa del liceo Leopardi.

La riflessione della docente: «Possiamo offrire la nostra voce che attende da Dio un accenno salvifico, cerchiamo una voce che dipani la matassa, il logos che ci guidi… sicuri che le lacrime della tristezza sono preziose agli occhi di Dio, ci accostiamo a un dolore che possiamo solo immaginare, ma è un dolore che ci appartiene perché come scriveva Terenzio siamo uomini e tutto ciò che c’è di umano ci appartiene. Appartiene alla famiglia, a questa comunità… tutto questo sarà tuo per sempre».

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E’ morta Camilla Di Pietro, stroncata da una malattia a soli 18 anni



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