Tre alberi geolocalizzati
davanti all’ospedale di Camerino
«Pieno connubio tra salute e verde»

CERIMONIA stamattina in contemporanea con altri 29 nosocomi di tutta Italia per l'iniziativa di Fadoi e Arma dei carabinieri. Il sindaco Roberto Lucarelli: «In un momento in cui la sanità ha tanti problemi, oggi viviamo un bel momento di comunità»

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Un momento della cerimonia di questa mattina all'ospedale di Camerino

Un momento della cerimonia di questa mattina all’ospedale di Camerino

di Monia Orazi

Tre giovani alberi sono stati piantati questa mattina all’ingresso dell’ospedale di Camerino, per iniziativa della Fadoi (Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti) e dall’Arma dei carabinieri forestali (raggruppamento carabinieri biodiversità), in contemporanea con altri 29 ospedali in tutta Italia, nell’ambito del progetto “Un albero per la salute”. Si tratta di un carpino, un acero campestre ed un albero di Giuda, che sono dotati di un’etichetta in plastica con un codice qr, che se inquadrato permette di geolocalizzarli e di controllare la loro crescita su un sito web.

IMG_20231004_154928_284-325x244L’iniziativa si è tenuta questa mattina all’ospedale Santa Maria della Pietà, alla presenza dei rappresentanti dell’azienda sanitaria territoriale di Macerata, grandi assenti ma in origine previsti nel programma l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini e la direttrice generale uscente dell’Ast Daniela Corsi, a fare le loro veci il direttore sanitario Carlo Di Falco. A moderare la mattinata la dottoressa Anna Maria Schimizzi, primario di medicina interna dell’ospedale di Camerino, di fronte ad una platea con esponenti del personale sanitario del nosocomio camerte, componenti dell’arma dei carabinieri, della finanza e di altre forze dell’ordine, presente don Marco Gentilucci parroco di San Venanzio che ha benedetto i tre giovani alberi messi a dimora, l’imprenditore Roberto Rossi in rappresentanza della ditta Troticoltura eredi Rossi Silvio che ha donato le piante posizionate stamattina.

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«Questa mattina mostra in pieno il connubio tra salute ed il verde, che aiuta il nostro benessere – ha detto nel suo saluto il sindaco Roberto Lucarelli – in un momento in cui la sanità ha tanti problemi, oggi viviamo un bel momento di comunità, voglio sottolineare l’importanza dell’attività di questo presidio». Ha detto il direttore sanitario Carlo Di Falco: «E’ proprio in presenza di risorse ridotte che viene fuori la nostra capacità gestionale, è importante la prevenzione, che avviene sia con i vaccini sia con l’educazione alla salute, che si dovrebbe tornare sin dalla scuola primaria». Per il Fadoi è stata la presidente Laura Morbidoni, primario di medicina interna dell’ospedale di Senigallia: «Riteniamo centrale il ruolo del medico internista all’interno delle strutture ospedaliere, piantare giovani alberi che con la sintesi clorofilliana e la produzione di ossigeno contribuiscono a ridurre le emissioni e riducono l’effetto serra è il simbolo di cercare di rendere più salubre l’ambiente in cui viviamo. Il settore sanitario contribuisce al 5% delle emissioni di anidride carbonica totale».

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La benedizione di don Marco Gentilucci

Ha spiegato il comandante legione carabinieri forestali Marche colonnello Roberto Nardi: «Gli alberi fanno parte della nostra vita sin da piccoli, c’è grande attenzione da parte dei carabinieri agli aspetti della tutela dell’ambiente, con la campagna “Un albero per il futuro-Albero di Falcone”, che prevede la messa a dimora di giovani piante in collaborazione con le scuole italiane. Anni fa ho preso parte al censimento degli alberi nelle Marche, qua nella zona di Camerino ce ne sono davvero di importanti».

Il tenente colonnello Irene Sabbatini, comandante del reparto tutela biodiversità dei carabinieri dell’Aquila ha illustrato il programma triennale del progetto relativo alle scuole, la valenza del gesto di piantare un albero per lasciare qualcosa alle generazioni future. Il presidente del Parco dei Sibillini e prorettore Unicam Andrea Spaterna ha sottolineato il valore aggiunto della biodiversità, come elemento portante per garantire la salute dell’ambiente e dell’uomo, parlando di alcuni progetti che coinvolgono Unicam e ospedale di Camerino: tra questi il corso sulla laparoscopia, con medici veterinari e medici per umani che vengono a Camerino per apprendere questa tecnica operatoria. Il problema è che attualmente il reparto di chirurgia è sottorganico di tre medici e sarebbero necessarie delle attrezzature tecniche per garantire la piena operatività al personale in servizio.

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