Bruno Mandrelli, David Miliozzi e Massimiliano Fraticelli
di Luca Patrassi (foto Fabio Falcioni)
Ufficialmente questa mattina la conferenza stampa era stata convocata per presentare una iniziativa in programma per il prossimo 15 settembre alle 17.30 all’Asilo Ricci, un incontro sul tema “Macerata, tra attualità e prospettiva. Il destino delle città medie e piccole tra globalizzazione e telelavoro”, organizzato da Massimiliano Fraticelli, Antonello De Lucia e David Miliozzi e che vedrà l’introduzione di Bruno Mandrelli e gli interventi di Enrico Brizioli, Carlo Cambi, Sabrina De Padova (che parteciperà semplicemente come ospite), Silvio Minnetti, Piero Piccioni, Marco Sigona e Massimiliano Sport Bianchini. Il solo apparire dell’invito ha già fatto partire alcune riflessioni ed è Bruno Mandrelli a “spiegare” che è un momento di confronto, come dice l’ex esponente del Pd «un momento di prepolitica».
In effetti c’è il legittimo dubbio che la prepolitica lasci poi spazio alla politica alle prossime elezioni comunali. Un altro elemento di riflessione arriva dal fatto che tra i relatori dell’incontro in questione vi sono diversi esponenti di spicco del centrosinistra, ma nessuno del Pd. Il “campo largo” deve essersi ulteriormente allargato e i Dem sono spariti dalla vista di questo osservatorio. Ad aprire i lavori della conferenza stampa è stato Massimiliano Fraticelli che è anche il coordinatore provinciale di Azione (il movimento di Calenda) ma ha spiegato di partecipare a titolo personale: «Aprire una discussione su Macerata per cercare quelle soluzioni che fino ad oggi non sembra siano state trovate, dall’ex amministrazione e da quella in carica. Ci sono dei relatori che daranno un contributo, apriamo una discussione sul futuro di Macerata. Proviamo a dare delle risposte, questo modello di Macerata che viene portato avanti dall’attuale amministrazione non è un modello che mi soddisfa. Abbiamo una contrapposizione continua – da un lato l’opposizione e dall’altro la politica del pianto di Parcaroli – che non porta a nulla. Si parla di questioni inutili e c’è invece un silenzio tombale su questioni importanti come il Cosmari».
Osserva Bruno Mandrelli: «La riflessione di partenza: stiamo perdendo di vista il quadro macroeconomico, cioè il futuro di città come Macerata. La sensazione è che si stia smarrendo una riflessione profonda sul destino di questa città in relazione al mondo che cambia. Prima delle campagne elettorali, bisogna elaborare una idea per il futuro di Macerata che negli ultimi 40 anni si è impoverita per la sostanziale chiusura del sistema del credito, per il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, non è mai riuscita a sviluppare una sinergia con Unimc e ha perso presidi come Bankitalia. Se a ciò si aggiunge che Macerata lo scorso anno era al secondo posto italiano per l’emigrazione dei laureati, la domanda che ci siamo posti è se era il caso di aprire una riflessione. Ha ancora senso l’idea di centro storico? E’ stato un bene in passato decentrare gli uffici? Bisogna domandarsi se siano utili nuovi punti di aggregazione attorno al centro storico che possano dare una mano agli eroi che ancora resistono in centro storico, la moria degli esercizi commerciali non mi sembra in recesso. Università e Sferisterio sono le due vere ricchezze, ci sono tematiche che vanno approfondite meglio. Non diamo etichette particolari alle persone che si sono dichiarate disponibili a fare questa riflessione, è una fase prepolitica, di riflessione, di messa sul tappeto di idee. Non è una questione di apertura o meno della Ztl».
Chiusura affidata al consigliere comunale di Macerata Insieme David Miliozzi: «Mi viene da citare una canzone, un pezzo memorabile “Si può fare di più” a Macerata, si può e si poteva fare di più a Macerata: da questa consapevolezza nasce questo movimento di persone che vogliono dare un contributo alla città e alla comunità uscendo dalle logiche asfittiche legate ai giochi della politica. Questa amministrazione, che doveva rappresentare il cambiamento, dopo tre anni dall’elezione continua a dire “allora il Pd?”. Ci sono tante persone che hanno voglia di darsi da fare per la città, aprire delle riflessioni, questo è un punto di partenza per essere utili alla città senza rimanere intrappolati in una logica politica. Proviamo ad essere propositivi, la critica non porta nulla se non si accompagna a una proposta di confronto sulle idee, sui temi concreti».
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