Grande festa per i 60 anni della Fbt
«Da un garage a 25mila metri quadri»

RECANATI - Un party extralusso per celebrare il nuovo traguardo dell'azienda leader nel mondo dell'amplificazione. Mauro Tanoni, che guida l’impresa col fratello Bruno, ha ripercorso la lunga storia, A condurre la serata Neri Marcoré, sul palco la Compagnia di Musicultura, i Dionysian, vincitori di Sanremo Rock. Intervenuto anche il governatore Acquaroli

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Neri Marcorè sul palco con Mauro e Bruno Tanoni

di Marco Pagliariccio

Sessant’anni e non sentirli, anzi. Fbt è più in forma che mai e il grande party organizzato per celebrare il traguardo raggiunto ne è stato lo specchio fedele. Lo stabilimento nel cuore della zona industriale Squartabue si è vestito a festa, accogliendo autorità, imprenditori, dipendenti e collaboratori odierni e del passato arrivati dai cinque continenti per festeggiare la creatura di Mauro e Bruno Tanoni, eccellenza a livello internazionale nella realizzazione di impianti di amplificazione.

IMG_0303-325x244A guidare la lunga serata, iniziata in realtà quando il sole è ancora alto nel cielo, l’istrionica simpatia di Neri Marcorè, che ha aperto la carrellata degli interventi con quello del presidente della Regione Francesco Acquaroli, intervenuto con un breve saluto (con tanto di piccola gaffe, quando ha iniziato il suo saluto scambiando il cognome “Tanoni” con “Torresi”) prima di lasciare Recanati alla volta di Tavullia, dove ad attenderlo c’era Valentino Rossi per la consegna delle chiavi della città. «Fbt è l’emblema della competitività di questo territorio, con l’85% della produzione che parte da qui e raggiunge tutto il mondo – ha sottolineato Acquaroli – un ringraziamento va a tutti coloro che hanno contribuito a questi 60 anni di successi: non è facile resistere per un arco di tempo così lungo, perché spesso non dipende solo dalle capacità dei singoli imprenditori, ma anche da contingenze come quelle cui assistiamo oggi tra caro prezzi ed energia. Resistere per tutto questo tempo è emblematico della forza di un’impresa».

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Neri Marcorè

Mauro Tanoni, che guida l’impresa col fratello Bruno, ha ripercorso la lunga storia di Fbt, iniziata nel 1963 in un piccolo garage di Recanati dall’incontro di tre amici: Giuseppe Fulimeni, Bruno Baldoni e Vinicio Tanoni. Era un periodo di grande fermento per la musica e così pensarono di dare vita a un amplificatore valvolare. «Fulimeni uscì dopo un paio d’anni ma il nome rimase comunque Fbt, con le iniziali dei cognomi dei tre soci – ha spiegato uno dei due titolati odierni – pian piano, da piccola impresa l’azienda si ampliò e si trasferì in uno stabilimento di 2.500 metri quadrati, con un’idea ben chiara: investire e internazionalizzare. Abbiamo iniziato con gli strumenti musicali e l’amplificazione legata ad essi, ma seguendo il boom dell’epoca abbiamo iniziato a lavorare agli impianti per discoteche e luna park e la scelta ha pagato. Nel 1996 siamo arrivati allo stabilimento attuale, di 12 mila metri quadrati, portando qua tutta la produzione».

«E chissà quanto pagate di Imu», ha scherzato Marcorè, prima di lasciare di nuovo spazio a Tanoni. «A un certo punto anche Baldoni, dopo 51 anni, ha lasciato l’impresa, per cui oggi è rimasta di fatto solo la T del nostro nome, quella dei Tanoni. Nel frattempo abbiamo stretto accordi, acquisito aziende come quando nel 2012 abbiamo preso la milanese Paso, una ditta storica del settore. Poi nel 2018 abbiamo iniziato la produzione di batterie acustiche, in un altro stabilimento qui vicino, mentre nel 2011 avevamo avviato un accordo per la distribuzione dei nostri prodotti in Gran Bretagna. Oggi lavoriamo su un totale di 25 mila metri quadrati: possiamo ritenerci ancora un gruppo in ascesa».

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Il primo amplificatore valvolare prodotto da Fbt nel 1963

Se Mauro ha guardato al passato, Bruno Tanoni ha fotografato il presente e guardato al futuro. «Quando la Fbt è nata, c’erano 3-4 diplomati al massimo in azienda, gli altri avevano tutti la terza media o le elementari – ha evidenziato l’altra metà della famiglia Tanoni – non c’era niente delle possibilità che ci sono oggi a livello di formazione, ma nonostante tutto si realizzavano prodotti molto interessanti già all’epoca. Il nostro mondo era l’Italia e un pochino l’Europa. Oggi tutto diverso, il grosso del nostro mercato è all’estero. Stiamo continuando ad investire, con macchinari sofisticati a controllo numerico, negli ultimi anni abbiamo fatto tanti investimenti per sviluppare i nostri prodotti. Siamo anche autosufficienti dal punto di vista energetico, grazie a un parco fotovoltaico e a pompe di calore con le quali, dalla prossima stagione, arriveremo a quota zero per il consumo di combustibili fossili. Il futuro? La strada l’ha tracciata chi ci ha preceduto con un grande insegnamento: non avere mai paura di cambiare, siamo sempre stati bravissimi a leggere in breve tempo dove andava il mercato e questo è fondamentale per avere successo. Continueremo a investire sulla tecnologia, ma c’è difficoltà nel trovare manodopera specializzata: qui di lavoro ce n’è, ma abbiamo bisogno di competenze. Una cosa però voglio ribadire: Fbt non si muove da Recanati, non possiamo immaginarci in una sede diversa. Stiamo bene nelle Marche e a Recanati, non ci sarebbe motivo di lasciarle».

IMG_0312-325x244Dopo le parole (e il saluto del sindaco Antonio Bravi), spazio alla musica con la Compagnia di Musicultura sul palco a fare da trait d’union verso le premiazioni: ad essere insigniti di una pergamena ricordo vergata da Malleus tutti i dipendenti e agenti che hanno collaborato per più di 40 anni con Fbt. In tutto una ventina di persone, tra le quali spiccavano Edelweiss Mengascini, la prima dipendente assunta nel 1963, e il più “longevo” tra i dipendenti attuali: Pietro Paolini, da 52 anni legato all’azienda. «Grazie per averci dato la possibilità di lavorare e crescere a livello professionale – ha rimarcato Carla Lorenzini, portavoce dei dipendenti – siamo stati una vera famiglia. Molti sono entrati qui giovanissimi, a tutti Baldoni e i Tanoni hanno trasmesso umanità e attaccamento al lavoro. Abbiamo dato e ricevuto molto, grazie a Mauro e Bruno per aver seguito la strada di papà Vinicio».

Prima della cena di gala, ancora musica per testare davvero la qualità dell’amplificazione Fbt montata sul maxi-palco allestito all’esterno dell’azienda: a rockeggiare sono stati i Dionysian, band torinese che ha vinto l’ultima edizione di Sanremo Rock. Per il dopocena, però, è atteso un grande nome della musica italiana: bocche cucite, però, sulla sua identità.

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I Dionysian durante il loro live incendiario

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Il presidente della Regione Francesco Acquaroli con Neri Marcorè

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Una consolle da discoteca prodotta da Fbt nel 1973

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Il sindaco di Recanati Antonio Bravi con gli assessori Mirco Scorcelli e Rita Soccio

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I Dionysian sul palco



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