Il Santo Stefano
“Quando la vita rovescia la nostra barca, alcuni affogano, altri lottano strenuamente per risalirvi sopra e senza perdere mai la speranza continuano a combattere contro le avversità”. Con questa citazione la famiglia Torelli di origini abruzzesi descrive «un percorso tortuoso e spesso in salita, durato circa sei mesi, non ci siamo mai sentiti soli» all’Istituto di riabilitazione Santo Stefano di Porto Potenza Picena. All’istituto era ricoverato per il Covid e altre problematiche Rocco Torelli, 81 anni.
«Grazie a tutto il personale dell’Unità di Risveglio – prosegue la famiglia in una lettera – ai medici Luca Gironelli, Antonietta Celentano e Benedetta Paolini, per l’elevata competenza delle cure, sempre accompagnata alle più nobili doti umane; a P. Bruno, M. Ciocci e a tutti i fisioterapisti, a loro il merito di averci restituito il respiro spontaneo e la possibilità di deambulare; alla caposala Maddalena Borsella, al personale infermieristico e agli operatori socio-sanitari tutti, compagnia e faro di umanità sempre acceso. C’è chi ha somministrato farmaci e chi ha dispensato compagnia e sorrisi e qualcuno ci ha persino (idealmente) portato a ballare. Grazie infine a mio padre, esempio di vita, roccaforte di volontà e di resilienza, che in questi mesi ha voluto fortemente rimanere sulla sua barca rovesciata e anzi ritornarci sopra in piedi, malgrado tutto».
Anche nel loro centro di Pedaso,pulito ,professionale ,personale altamente qualificato e disponibile,molto attenti alla fragilità anche dei parenti che vivono momenti terribile ,grazie a tutti .
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