Fuoco di Sant’Antonio,
la vaccinazione si potrà fare in farmacia

SANITA' - E' la new entry nella sperimentazione della Farmacia dei servizi, dovrebbe iniziare non prima di settembre. La nostra regione è la prima ad aver fatto richiesta in Italia. Il presidente dell'Ordine di Macerata Luciano Diomedi: «Mentre prima il farmacista era individuato per affrontare l’emergenza, ora diventa un punto di riferimento anche nella prevenzione vaccinale»

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Luciano Diomedi presidente dell’Ordine dei farmacisti di Macerata

di Francesca Marsili

Le Marche sono la prima regione in Italia a introdurre la vaccinazione anti Herpes-Zoster in farmacia. E’ la principale novità contenuta nella sperimentazione della Farmacia dei servizi lanciata lo scorso 1 giugno dalla Regione Marche, la prima in Italia a partire. Al ventaglio di servizi erogati dalle farmacie che hanno aderito, dallo screening del colon-retto a prestazioni di telemedicina, le Marche aggiungono anche un progetto di carattere regionale: la vaccinazione contro l’Herpes-Zoster, chiamato anche Fuoco di Sant’Antonio, che colpisce principalmente anziani e fragili. Secondo il cronoprogramma dovrebbe vedere l’avvio non prima di settembre. Un ulteriore tassello che punta a confermare la farmacia come avamposto del Sistema sanitario nazionale, partendo da quanto avvenuto durante il Covid. Attraverso questa sperimentazione, che terminerà a fine anno, le Marche si trasformeranno dunque in un “laboratorio” e saranno sotto la lente di ingrandimento degli addetti ai lavori per poter poi replicare le best practices anche nelle altre regioni.

«Al momento il Ministero della Salute ha autorizzato la somministrazione in farmacia del vaccino per Herpes-zoster solo nella Regione Marche che ne aveva avanzato specifica richiesta – spiega il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Macerata Luciano Diomedi -. All’orizzonte c’è anche la possibilità di inoculare in farmacia l’antitetanica e il vaccino anti Papillomavirus umano e Pneumococco. Sul fronte dell’operatività per il vaccino si sta lavorando per elaborare un protocollo sulla falsariga di quello nazionale relativo alla vaccinazione anti-Covid e anti-flu, mentre per quanto riguarda la formazione, come per le altre vaccinazioni in farmacia, ci sarà un percorso ad hoc».

Nel Maceratese sono circa la metà le farmacie che hanno aderito alla sperimentazione. I servizi vanno ad esempio dal monitoraggio dell’aderenza alla terapia per il diabete e la broncopneumopatia cronica ostruttiva, servizi di telemedicina come l’holter pressorio e cardiaco, elettrocardiogramma, autospirometria, ma anche un rafforzato supporto allo screening per la prevenzione del tumore del colon retto e l’avvio del fascicolo sanitario elettronico. «La Farmacia dei servizi era già insita nelle nostre attività – sottolinea Diomedi -, ora diventa normata dallo Stato e guidata dalla Regione. Mentre prima il farmacista era individuato per affrontare l’emergenza, ora diventa un punto di riferimento anche nella prevenzione vaccinale. Questo anche nelle aree interne, come ad esempio Pieve Torina, Gualdo, Valfornace, dove la farmacia rurale diventa l’unico presidio e assume anche un grande valore sociale».

Il presidente, sulla base di quanto avvenuto in fase pandemica dove le farmacie si sono trasformate in hub vaccinali, evidenzia: «Il farmacista ha dimostrato di saper prendere in carico tutti gli aspetti della vaccinazione, dimostrandosi figura cruciale nell’accrescere la sensibilizzazione dei cittadini sulle immunizzazioni e nel contribuire ad un’evoluzione culturale nella società». Anche sul vaccino anti-Zoster, quindi, «il farmacista può essere non solo la persona che inocula, ma anche quella con cui il cittadino, per il particolare rapporto di fiducia, si rivolge con dubbi e perplessità». E aggiunge: «Stiamo registrando una crescente richiesta da parte del paziente anche sul vaccino contro il Fuoco di Sant’Antonio. Anche in riferimento a questa tematica, si rende necessario sviluppare ulteriormente una farmacia che sappia esprimersi sulla prevenzione, sulla scorta di quanto avvenuto con il Covid e l’influenza. Esorto i colleghi a una massiccia adesione al corso di vaccinazione contro l’Herpes-Zoster – conclude Diomedi – l’auspicio è che tale esperienza potrà fare da apripista per le altre regioni».

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