«Lavoro irregolare nel cantiere»,
assolta Elisabetta Piccinno

CAMERINO - Era accusa per una serie di presunte omissioni su sicurezza e formazione dei dipendenti che si occupavano di realizzare il campus universitario. Oggi la sentenza al tribunale di Macerata

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Elisabetta Piccinno

Irregolarità nel lavoro nel cantiere per realizzare il campus di Unicam a Camerino (via D’Accorsio), questa l’accusa per Elisabetta Piccinno che oggi è stata assolta al tribunale di Macerata. La donna, in passato finita sotto accusa per la vicenda delle aste bluff (i fatti risalgono al 2002-2007) in cui si spacciava per avvocatessa, oggi era imputata come amministratore e legale rappresentante della ditta El.Gi srl. Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Raffaela Zuccarini, Piccinno, 50enne di Maglie e residente a Mogliano, avrebbe omesso di fornire ai dipendenti i dispositivi di protezione individuale.

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L’avvocato Martina Mogetta

Inoltre non avrebbe inviato i dipendenti a fare le visite mediche previste e non avrebbe fornito adeguata formazione e informazione ai dipendenti e non sarebbe stato redatto il piano operativo di sicurezza. I fatti contestati risalgono al 26 settembre 2018.

Oggi il giudice Andrea Belli ha assolto Piccinno: «perché il fatto non costituisce reato». Piccinno è assistita dall’avvocato Luca Pascucci, oggi sostituito dall’avvocato Martina Mogetta.

(Gian. Gin.)



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