Piazza ordigno esplosivo a La Serra,
a giudizio per tentata estorsione

CIVITANOVA - Sotto accusa un collaboratore di giustizia, oggi si è svolta l'udienza davanti al gup. L'uomo aveva preso di mira il locale con l'obiettivo di ottenere soldi o entrare in società

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Polizia alla Serra in seguito al ritrovamento dell’ordigno

Ordigno esplosivo all’ingresso del ristorante La Serra di Civitanova per ottenere denaro o l’ingresso in qualità di socio nell’attività di Emanuele e Moreno Ascani (leggi l’articolo): rinviato a giudizio un collaboratore di giustizia calabrese. L’udienza si è svolta oggi davanti al gup Domenico Potetti del tribunale di Macerata.

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L’avvocato Massimiliano Cofanelli

Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Vincenzo Carusi, per realizzare l’esplosivo sarebbe stato mescolato all’interno di un involucro dotato di miccia, un composto chimico che viene utilizzato come fertilizzante in agricoltura con altre sostanze, zucchero o gasolio, in grado di farlo detonare una volta attivato l’innesco.

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L’avvocato Gabriele Cofanelli

L’obiettivo del collaboratore di giustizia, accusato di tentata estorsione, era di costringere Emanuele e Moreno Ascani «a corrispondergli una somma imprecisata di denaro ovvero a tollerare il suo ingresso, in qualità di socio, nella compagine organizzativa della predetta attività commerciale». Ma i titolari si erano rifiutati. I fatti risalgono al 24 gennaio 2020. L’imputato è assistito dagli avvocati Luigi Li Gotti (ai tempi del governo Prodi sottosegretario al ministero della Giustizia) e Giuseppe Cichella. Parte civile si sono costituiti Moreno Ascani, assistito dall’avvocato Gabriele Cofanelli, ed Emanuele Ascani, tutelato dall’avvocato Massimiliano Cofanelli.

(Gian. Gin.)

Ordigno esplosivo all’entrata de La Serra: «Voleva estorcere soldi o diventare socio» Sotto accusa collaboratore di giustizia



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