Diego Mecenero
di Fabrizio Cortella
Non è facile tenere inchiodato alla sedie per più di un’ora un uditorio di oltre ottanta persone, di ogni età, ma Diego Mecenero è un oratore esperto e abituato a parlare in pubblico. Così, armato della sua eloquenza, di una mimica ricca, di qualche “oggetto di scena” e di un proiettore, lo scrittore ha incantato la platea raccontando le leggende più famose intorno alla Grotta della Sibilla e al lago di Pilato, tratte dal suo recente libro “Le affascinanti leggende dei Monti Sibillini”, uscito nel 2021 per i tipi delle Edizioni Ephemeria di Macerata.
L’evento è stato ospitato, sabato, da “Pacha Mama Bio” di Recanati, il progetto nato nel 2006, dopo un viaggio in Perù, per il bisogno di esprimere un inno d’amore alla Madre Terra, per l’appunto Pacha Mama nella lingua dei Quechua, i moderni discendenti degli Incas. È stata proprio la padrona di casa, Annarita Corradini, l’appassionata animatrice di uno spazio che è, contemporaneamente, bio-bottega, bistrot naturale e contenitore di eventi quali, tra gli altri, yoga, qi cong e women enpowerment, ad introdurre l’oratore. La sua biografia è ricca ed intrigante: giornalista, autore e redattore, vicentino di nascita e capitato quasi per caso nella nostra regione, se n’è talmente innamorato da trasferirsi qui («Quando torno al mio paese d’origine, mi danno tutti del traditore!») e mettere su famiglia con Marta che gli ha regalato la splendida Maria.
Annarita Corradini di Pacha Mama
Sua la firma di numerosi libri per ragazzi, tra i quali “Il segreto del mantello blu”, anch’esso dedicato alle meraviglie del territorio marchigiano. «Tutti voi avrete certamente sentito di tali storie – questo il suo incipit – ma quanti di voi ne sanno qualcosa di più rispetto a quanto orecchiato qua è là?».
Partendo da una benevola provocazione, l’autore si è letteralmente divertito ad incantare grandi e piccoli – numerosi e con gli occhi spalancati, in religioso silenzio come ogni genitore non li ha mai visti – sciorinando i dettagli più incredibili delle storie intorno al monte Sibilla e al monte Vettore. Due monti, due differenti “energie”, entrambe impetuosamente vibranti, che si caratterizzano l’una per l’alone di Paradiso, l’altra con i cupi colori dell’Inferno. Un mondo luminoso da una parte, uno tenebroso dall’altra. Un asse che non è fissato solo su coordinate geografiche “attorno” a noi, ma che è proiezione di ben altre geografie “dentro” di noi, nascoste nelle parti più intime dell’essere umano. Il libro si fonda, oltre che sulla ricca tradizione orale delle nostre contrade, su di una rigorosa ricerca storica, precisa ed accurata, basata principalmente sul testo, celeberrimo in tutta Europa fin dal tardo Medioevo, del “Paradiso della regina Sibilla”, redatto dal provenzale Antoine de La Sale o de La Salle, in seguito al suo viaggio del 1420 fino a Montemonaco per verificare de visu quanto si favoleggiava alla corte dei duchi d’Angiò in cui era entrato, adolescente, in qualità di paggio.
A rafforzare la diffusione in Francia delle storie sulla Regina delle Fate o sulle inquietanti esequie di Ponzio Pilato, pentitosi “in articulo mortis” delle sue azioni, evidentemente già note da tempo immemore, era stata anche l’opera in otto libri di Andrea da Barberino, il “Meschino da Durazzo”, comunemente noto come “Guerrin Meschino” o “Guerrino detto il Meschino”, a metà strada fra la favola e il romanzo cavalleresco, scritta pochi anni prima, intorno al 1410, e divenuto a sua volta altrettanto celebre.
Al termine del suo excursus, l’istrionico Mecenero ha rivelato perché si prodiga con tanto entusiasmo nella sua missione: a differenza delle favolette contemporanee, frivole e facilmente divertenti, spesso persino politically correct, il patrimonio leggendario locale è un vero e proprio panorama interiore, costruito sui più radicati e diffusi archetipi collettivi, condiviso tra il conscio e l’inconscio, che «ha forgiato generazioni di persone, sedute ai piedi dei nonni o accanto al fuoco domestico, ad affrontare la durezza dell’esistenza».
Antonello Andreani
Nascosto tra il folto pubblico plaudente, c’era anche Antonello Andreani, l’editore di Ephemeria, che non ha voluto dissimulare affatto la grande soddisfazione per la riuscita della serata: «Anche se non starebbe a me affermarlo, il libro di Diego è davvero di grande pregio: tra i contenuti, esposti nel rispetto delle fonti storiche e delle tradizioni popolari più recenti, vi sono anche alcuni elementi inediti di particolare interesse – no spoiler! – come la collocazione esatta del fantastico mondo sotterraneo della Sibilla e l’individuazione di quale popolo perduto “abiti” là sotto. Le magnifiche illustrazioni artistiche di Chiara Silvia Salvini, poi, aggiungono quel tocco magico che ha già contribuito a rendere questo giovane libro un long seller». Beh, non siete curiosi anche voi di sapere dove giace il regno “di sotto” della Sibilla e chi ne siano, oltre le ingannevoli fate, gli abitatori? Che cosa aspettate, allora: correte subito a procurarvene una copia.
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