Roberto Cresti
«Francis Bacon: l’amore, la rabbia, la “Cosa”». È il titolo dell’incontro, a cura di Roberto Cresti, che si terrà il 23 febbraio alle 17, nella Sala Castiglioni della biblioteca Mozzi Borgetti di Macerata. “Il più grande pittore del secondo Novecento”, come Francis Bacon è stato considerato, già in vita, dai maggiori critici suoi contemporanei, diceva di aver scelto di fare l’artista “per essere amato”. «L’amore, in effetti, percorre in vario modo, e con molti paradossi, la sua vasta produzione pittorica, creando un nodo di legami carnali in cui l’amante e l’amato sono alternativamente la vittima e il carnefice – si legge nella nota degli organizzatori -. L’intera cultura inglese, dopo la Seconda guerra mondiale, ha risentito di una condizione di spirito analoga, dai “Giovani arrabbiati” ai Beatles, a David Bowie fino al cinema di John Schlesinger e John Landies, eredi diversi di quel “Ritratto di Dorian Gray”, nel quale si palesa l’abisso amorale che, nella psiche umana, giunge, al di là del principio di piacere, fino al silenzio della innominabile “Cosa”».
Roberto Cresti insegna Storia dell’arte contemporanea e Storia delle arti del Novecento al Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata. Storico, teorico e critico d’arte è traduttore e autore di numerose pubblicazioni. Cura mostre e pubblica saggi su artisti, critici e movimenti artistici del XIX e del XX secolo.
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