Massimiliano Moriconi, direttore Cna
«Solo il 17% degli appalti pubblici è potenzialmente accessibile alle piccole imprese che, messe insieme, riescono alla fine ad aggiudicarsi meno del 5% del valore complessivo del mercato». A lanciare l’allarme è Massimiliano Moriconi, direttore Cna Macerata in base ai dati emersi durante ‘L’Everest delle piccole imprese’, evento di presentazione dell’indagine annuale della Cna.
Stando ai risultati dell’Osservatorio burocrazia della Cna, sembra ci sia in atto una vera e propria discriminazione nei confronti delle piccole imprese. I risultati 2022 dell’indagine sono stati illustrati nella sede della Cna nazionale; presenti Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale e Giorgio Gori, sindaco di Bergamo. Per la Cna Macerata c’era il direttore Massimiliano Moriconi: «La presentazione dei dati dell’Osservatorio è un appuntamento annuale della nostra Associazione che desta sempre molta attenzione e molta preoccupazione. Quest’anno ci siamo concentrati sulle procedure che dovrebbero rendere possibile alle imprese di giocare su un piano di parità quando si assegna con procedure pubbliche la costruzione di un qualsiasi edificio».
«Teniamo conto – sottolinea il Direttore Cna – che su un totale di poco meno di cinque milioni e mezzo di imprese in Italia, il 95% è composto da piccole, piccolissime e micro imprese; percentuale che sale al 99% se consideriamo anche le medie».
La Cna quindi in prima linea nella lotta alla semplificazione: «Nei nostri uffici della provincia di Macerata cerchiamo ogni giorno di aiutare artigiani ed imprese a divincolarsi nella giungla burocratica. Grazie ad un team di professionisti interni e con la collaborazione degli esperti del confidi Uni.Co., negli ultimi 3 anni siamo riusciti a far accedere a contributi pubblici più di 3mila imprese maceratesi».
Quella contro la mala burocrazia, secondo il direttore Cna, è una lotta resa sempre più difficile da una legislazione che sembra andare verso la complessità delle pratiche: «Cito solo qualche dato. In soli 6 anni il Codice degli appalti ha subito 813 modifiche. In Italia ci sono 36mila stazioni appaltanti che si comportato tutte in modo diverso l’una dall’altra. Solo il 18% degli appalti pubblici è suddiviso in lotti e solo una stazione appaltante su 5 motiva questa mancata suddivisione. Infine, il dato più sconcertante, i bandi pubblici hanno una media di 150 allegati».
«Capite subito – conclude il vertice Cna – che per una piccola impresa, per la quale è impossibile potersi permettere in organico un team di esperti dedicato ai bandi, tutto questo significa essere esclusa a priori dalle maggiori opportunità offerte dal settore pubblico. Come Associazione continueremo da una parte a denunciare questa ingiustizia in tutte le sedi istituzionali e, dall’altra, a sviluppare al meglio delle nostre capacità il servizio di aiuto all’imprese».
Concordo a metà, è pur vero che spesso le piccole imprese non hanno le giuste competenze. Le grandi aziende sono dotate di studi interni e attrezzature adeguate..L'artigiano non è sempre segno di qualità. Il CNA ne è perfettamente a conoscenza
Esatto. Tra burocrazia e graduatorie è sempre una lotteria.
Tutto voluto affinché le solite aziende grandi che hanno studi legali per redarre i capitolati ci riescano. Un modo per fare clientelismo. l'Italia è un paese finito. Se avete figli fategli studiare inglese ed informatica e metteteli già in condizione di capire che l'Italia è bella solo per qualche vacanza d'estate.
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L’unica differenza tra piccola e grande impresa è che la grande impresa per aggiudicarsi appalti può permettersi la bustarella e la piccola no…poi vediamo i risultati dei lavori …non parlo per tutti ma per la maggioranza
Bisogna anche dire che spesso i bandi di gara sono ‘vestiti su misura’ cuciti addosso a chi deve entrare. Così alcuni cresceranno sempre e altri non avranno mai opportunità. Dovrebbero essere controllati gli enti in cui ad aggiudicarsi le gare sono sempre le stesse Aziende. Parlo per esperienza personale. Ho materiale accumulato per scrivere un trattato! Per quanto riguarda una gara dov’è altre aziende su storico di 5 anni avevano fatturato oltre 50.000 euro, arrivata la nostra ditta, terminate criticità: un anno 11.000 e il successivo anche meno. Poi usciti, le criticità sono riaumentate. Non possiamo cambiare nulla di questo marcio Paese. Nessuno controlla più nessuno