L’uomo oltre la vetrata dell’Ascensore mentre dialoga con la moglie
di Alberto Bignami
Le urla di dolore, di una donna disperata, hanno squarciato il silenzio della pineta del Passetto quando un giovane padre, 39enne anconetano, è stato visto dall’altra parte del vetro di protezione dell’Ascensore, pronto a gettarsi di sotto e compiere un volo di una cinquantina di metri nel vuoto.
Un silenzio rotto intorno alle 15,30, dopo che l’uomo aveva raggiunto la parte esterna della vetrata, riuscendo a scavalcare una ringhiera laterale per poi arrampicarsi sul cornicione.
A piedi, è quindi andato avanti fino a che è arrivato nel punto in cui inizia il vuoto.
La sagoma di quell’uomo è stata notata da alcuni passanti che si erano recati sul terrazzo panoramico che si affaccia sul mare, notando immediatamente il giovane e lanciando l’allarme.
Nel frattempo è accorsa la moglie che, disperata, lo ha avvicinato. A separarli, la vetrata antisfondamento alta tre metri.
La donna cercava un qualsiasi punto per tentare di afferrare l’uomo, assicurarlo a sé. Gli spazi che dividono i vetri erano però troppo stretti. Urlandogli tutta la sua disperazione e cercando di convincerlo in ogni modo di non andare oltre, di non fare quel passo estremo che non gli avrebbe più permesso di riabbracciarlo, gli ha mostrato il telefonino dove teneva delle foto di famiglia.
Ha iniziato a parlargli dei figli e a questo punto, da in piedi che era, l’uomo si è accovacciato.
Il rischio era però ancora altissimo. L’uomo era frastornato e, stando a indiscrezioni, il motivo era lo stress lavorativo che in questo periodo gli stava pesando particolarmente.
Si è messa in moto anche la macchina dei soccorsi che ha funzionato in maniera eccellente. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco, la Croce Rossa, l’automedica di ancona Soccorso, i carabinieri della Stazione di Ancona Centro e la polizia locale. Tutti uniti, hanno iniziato un dialogo con quel giovane che sembrava non riuscire a trovare pace.
I vigili del fuoco hanno indossato l’imbracatura necessaria ad avvicinarlo senza mettere in pericolo anche la propria vita.
Effettuando lo stesso percorso fatto poco prima dall’uomo, sono riusciti ad avvicinarlo e, con calma, hanno instaurato un lungo dialogo riuscendo ad assicurare anche lui alle corde.
Pian piano, sono quindi riusciti a fare il percorso a ritroso portandolo in salvo e affidandolo alle cure del personale sanitario. Adagiato sulla barella e caricato in ambulanza, è stato trasportato a Torrette dove è stato affidato alle cure mediche.
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Dio mio quanta sofferenza.. Solo l’amore della donna ha salvato questa persona.. Quante volte ho visto e sentito queste situazioni estreme.. Purtroppo anche sulla mia pelle.. Signore Dio aiutaci tu…
Che bello ! È finita bene