Va a chiamare il marito
e lo trova morto in casa

POLLENZA - Germano Giorgetti, 60 anni, oggi non era andato a lavorare perché stava poco bene. Il corpo portato all'obitorio, dove potrebbe essere svolto un accertamento medico legale. Venerdì scorso era caduto e si era fratturato delle costole. Il ricordo del presidente della Pro loco, Gabriele Ranzuglia: «Solare e disponibile anche di fronte alle avversità»

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Germano Giorgetti

 

Trovato morto dalla moglie nel salone di casa, una tragedia che si è consumata questa mattina a Pollenza, la vittima, Germano Giorgetti, era un artigiano e aveva 60 anni.

L’uomo viveva a Casette Verdini e questa mattina non si sarebbe sentito molto bene decidendo di restare a casa. Intorno alle 12 la moglie, Bibiana, è andato a chiamarlo per il pranzo e lo ha trovato a terra nel salone. Vista la situazione ha subito chiamato i soccorsi. Sul posto è intervenuto il 118 ma gli operatori dell’emergenza non hanno potuto far niente per salvare la vita a Giorgetti.

Il corpo del 60enne è stato trasportato all’obitorio di Macerata dove potrebbe essere svolta una ispezione cadaverica per accertare le cause della morte, che potrebbero essere legate ad un malore.

L’uomo lo scorso venerdì era caduto malamente mentre si trovava vicino casa e aveva riportato la frattura delle costole. Se quell’episodio possa essere in qualche modo collegato con la morte dovrà accertarlo l’accertamento medico legale eventualmente predisposto.

Giorgetti lascia la moglie e un figlio, Marco, 33 anni. Lavorava in proprio come posatore di infissi. Era stato un arbitro di calcio del campionato Csi, ed inoltre faceva parte del consiglio direttivo della Pro loco di Casette Verdini e stava organizzando la festa della frazione.

«Oggi alla notizia della scomparsa di Germano in un attimo ho visto passare nella mia mente tutti i momenti spensierati passati insieme e non riesco a credere sia successo – dice Gabriele Ranzuglia, presidente della Pro loco di Casette Verdini -. Abbiamo vissuto e visto crescere il nostro quartiere fin da ragazzi, siamo diventati volontari nella Pro loco e lui si distingueva sempre per le sue qualità culinarie cercando di migliorare perché teneva molto alla riuscita della festa rionale. Spessissimo avevo battibecchi con lui durante l’organizzazione degli eventi ma alla fine trovavamo sempre un accordo perché c’era in ballo la riuscita che tutti speravamo. Grande tifoso della Juventus c’era un sano sfottò ad ogni partita che sfociava sempre in battute e risate e con un ricordo alla sua passata carriera di arbitro. Persona solare e disponibile sempre anche di fronte alle avversità. Posso dire di avergli voluto bene e ho il rammarico di non aver avuto il tempo di realizzare una cucina per la festa che lui desiderava tanto e stavamo costruendo con la Pro loco. La notte di San Silvestro eravamo tutti insieme e abbiamo brindato al nuovo anno, tante prospettive, progetti, non potevo immaginare questo epilogo. Un abbraccio alla famiglia, ciao Germa’».

(redazione CM)



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