La “strada delle vene”
“Crateri lunari” lungo la cosiddetta “strada delle vene”. È diventato sempre più difficile da percorre il tratto che collega l’Abbadia di Fiastra, nel territorio di Urbisaglia, con la zone industriali di Petriolo e di Corridonia.
Proteste da parte di residenti delle aree circostanti che non possono utilizzare la strada che sarebbe per loro molto utile e chiedono un intervento per renderla percorribile.
Le pesanti piogge del mese scorso hanno riaperto le buche nella strada, che da un’ordinanza del Comune è chiusa al traffico, come spiega il sindaco Paolo Francesco Giubileo, il quale comunica che sono stati stanziati circa 500mila euro per la sistemazione della provinciale, di cui l’Anas è il soggetto attuatore. «Fino al 2017 era in vigore un’ordinanza di divieto di transito per biciclette, autocarri, con velocità massima consentita di 20 km/h – dice il primo cittadino -. A seguito del terremoto e delle nevicate del gennaio 2017 la strada diventò impraticabile e pericolosa: per sicurezza, abbiamo emanato un’ordinanza di chiusura del tratto per impraticabilità. Successivamente, abbiamo fatto richiesta alla Regione per danni. Nel dicembre 2020 l’Anas ci ha chiesto lo stato della situazione, noi abbiamo riferito con tanto di rilevamenti geologici, poiché il terremoto ha fatto rifiorire le acque. Da sempre, infatti, la provinciale viene anche chiamata “strada delle vene” – conclude il sindaco di Urbisaglia -. L’ultimo aggiornamento è di giugno scorso, quando Anas ha fatto sapere di essere in fase di assegnazione per la progettazione».
Ma che terremoto e neve dite meglio che è anni che non viene più asfaltata è normale che dopo se deteriora non ve attaccate sempre su li specchi
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Per percorrere quella strada ci vuole il bulldozer.
Strada delle vene varicose.
si diceva per voci da paese che una volta deteriorata a tal punto da raggiungere il livello ghiaia, sarebbe stata declassata per solo utilizzo dei residenti quindi automaticamente la manutenzione a loro affidata ad oggi qualcosa ancora non funziona..chissà in quale buca il tutto sia caduto.
…trasformatela in un’attrazione turistica, certo, dal titolo “come erano le strade di quattromila anni fa”, chissà che non ci scappino i denari per attappare i crateri!!! gv