Morto travolto da un bobcat,
annullata la condanna per l’imprenditore
Nuovo processo 13 anni dopo

CIVITANOVA - Norino Scoponi perse la vita durante dei lavori nella sua abitazione nel 2010. Il titolare dell'impresa edile era stato condannato sia in primo grado che in secondo ad un anno per omicidio colposo sul lavoro. La Cassazione ha annullato la sentenza, si torna davanti la Corte d'Appello di Perugia

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Morì travolto da un bobcat, la Cassazione annulla la sentenza di condanna per l’imprenditore titolare dell’azienda che stava eseguendo i lavori. Nuovo processo a Perugia a 13 anni dai fatti. Imputato per omicidio colposo sul lavoro Francesco Saverio Cacafrulli, 74 anni, imprenditore edile di Corridonia. Era stato condannato sia dal Tribunale di Macerata che dalla Corte d’Appello di Ancona a un anno.

I fatti risalgono al 24 marzo 2010. Norino Scoponi, 71 anni di Civitanova, aveva commissionato alla ditta di Cacafrulli alcuni lavori nella sua abitazione. Durante i lavori l’incidente: il 71enne rimase schiacciato da un bobcat guidato da un operaio, che aveva iniziato una gettata di cemento. Scoponi morì pochi giorni dopo il ricovero in ospedale. Per questo Cacafrulli e l’operaio sono finiti sotto processo. L’imprenditore fin da subito aveva contestato il fatto che quel particolare lavoro in cui aveva perso la vita Scoponi non era compreso nel contratto di appalto.

Cacafrulli, dopo essere stato condannato sia in primo grado nel 2014 che in appello nel 2016 a un anno con un risarcimento disposto a favore dei familiari di Scoponi di 745mila euro, ha presentato ricorso in Cassazione difeso dall’avvocato Riccardo Leonardi. Anche perché l’operaio che guidava il bobcat nel frattempo era stato assolto dallo stesso tribunale di Macerata. «In separato giudizio, conclusosi nel 2019, e quindi in data successiva alla celebrazione dell’appello per l’imprenditore – spiega l’avvocato Leonardi – il Tribunale di Macerata, in diversa composizione aveva assolto l’operaio assumendo, in sintesi, che si poteva ritenere quale causa sopravvenuta, e quindi esclusiva, del decesso di Scoponi, proprio il fatto che quest’ultimo fosse caduto a terra, trascinandosi dietro il mezzo meccanico, cui era collegato per il tramite del tubo da cui doveva fuoriuscire il cemento. Insomma due letture della stessa vicenda diametralmente opposte da parte del medesimo Tribunale e, per di più, sulla base dell’identico materiale probatorio».

«Pertanto la Cassazione, anche alla luce di tali diversi esiti – aggiunge l’avvocato Leonardi – ha ritenuto che la sentenza della Corte di Appello di Ancona dovesse essere annullata». «L’organo giudicante – hanno scritto i giudici della Suprema Corte  -non ha sufficientemente trattato con il dovuto approfondimento tutti i predetti aspetti e non ha esplorato le varie ipotesi alternative, affermando apoditticamente che l’imputato “non poteva non sapere” dell’esecuzione della gettata di calcestruzzo. È, quindi, opportuno trattare il tema della responsabilità esclusiva o concorrente di Scoponi Nerino, anche alla luce della sentenza di assoluzione dell’originario coimputato secondo la quale sussistevano incertezze sulla dinamica del sinistro».

Il nuovo processo si svolgerà quindi davanti alla Corte d’Appello di Perugia. 

(redazione CM)

Morì schiacciato da un bobcat, imprenditore condannato

 



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