Il Consiglio comunale di ieri sera
di Laura Boccanera
Mancata discussione dell’interrogazione sull’antenna, Silvia Squadroni ora se la prende pure con Mirella Paglialunga. Bordate fra i banchi della minoranza dove l’ex candidata sindaca Squadroni stavolta mette nel mirino la collega di opposizione.
Silvia Squadroni
Il motivo si sviluppa a partire dal Consiglio comunale di ieri sera (leggi il resoconto) quando per esaurimento del tempo a disposizione la maggioranza ha votato per non proseguire la discussione sul tema urgente legato all’installazione di via Caracciolo. Una responsabilità che secondo la referente civica è sì della maggioranza, ma anche della stessa compagna di minoranza che ha sforato abbondantemente con i tempi impedendo la discussione sull’argomento caldo. «Ieri sera l’ennesima violazione del regolamento che prevede per ogni singola interrogazione 13 minuti complessivi, tra presentazione, risposta da parte di sindaco e dichiarazione del consigliere proponente. E la prima a violarlo è stata Mirella Paglialunga, con il suo intervento in tema di asili tanto prolisso quanto a tratti inconferente, seguita dalla risposta dell’assessore Carassai: di minuti ne sono trascorsi 40, senza che il presidente del consiglio comunale interrompesse o togliesse la parola in ossequio alla legge.
L’intervento di Mirella Paglialunga
E ancor più stupisce la pubblica attestazione di plauso e ringraziamento che la ex candidata del centrosinistra rivolge a sindaco, assessore, giunta e tecnici incaricati dei vari progetti accolti nel Pnnr: neppure un fedelissimo del centrodestra avrebbe saputo fare meglio. Concedendo la possibilità di parlare per oltre mezz’ora dell’interrogazione sugli asili, il presidente del consiglio ha di fatto negato la possibilità e il diritto di illustrare le altre di interrogazioni. I consiglieri del centrosinistra hanno abbandonato la seduta, indispettiti dal fatto che non si è proseguito il dibattito sulle interrogazioni, dopo che il tempo disponibile era stato monopolizzato proprio dalla loro ex leader Paglialunga».
Francesco Micucci
«Uno spettacolo inqualificabile quello del sindaco che si trincera dietro un silenzio imbarazzante». A commentare quando avvenuto anche Francesco Micucci capogruppo del Pd: «Ciarapica mette in piedi un teatrino con la complicità del presidente Troiani, dell’assessore Carassai e del segretario comunale. Artatamente allungano i tempi dei primi punti in discussione – dice il democrat – interpretano a loro comodo come sempre il regolamento comunale per non discutere l’interrogazione consiliare sull’antenna di via Caracciolo e voltano le spalle ai residenti di Quattro Marine che ieri sera sono andati in consiglio comunale nella speranza di avere informazioni concrete sugli atti intercorsi tra comune e Iliad in merito all’istallazione dell’antenna in via Caracciolo. Un po’ come Totò che s’era venduto la fontana di Trevi, Ciarapica ha spacciato per fatto un accordo con la società telefonica per spostare il traliccio. Sono fioccate promesse durante la campagna elettorale di giugno: accordo fatto, intesa storica, l’antenna sarà spostata. Invece, in via Caracciolo hanno aperto il cantiere e Ciarapica adesso non sa più che dire. In consiglio comunale non ha avuto il coraggio di spiegare ai cittadini queste verità. Ci ha provato Fratelli d’Italia a far discutere l’interrogazione, salvo poi accucciarsi come sempre al momento del voto con una pilatesca astensione che ha consentito a Ciarapica di portare a casa l’unico risultato che gli interessava: rinviare l’argomento. Tanto i voti che dovevano incassare li hanno incassati e non è più affar loro se la realtà ha smascherato le vacue promesse».
Roberto Mancini, consigliere comunale e leader del movimento Dipende d Noi
Chiama la cittadinanza al controllo dell’azione amministrativa Dipende da noi paventando la tenuta democratica del consiglio: «la giunta Ciarapica, che dovrebbe governare Civitanova per il bene comune, procede in direzione ben diversa – aggiunge Roberto Mancini – Le scelte della maggioranza che sostiene questo sindaco danneggiano sistematicamente la città. Per capirlo basta uno sguardo ai provvedimenti di questi primi mesi di potere della nuova amministrazione: moltiplicazione della presenza di antenne nelle vie della città senza alcun confronto con chi abita nei quartieri interessati; riduzione del verde pubblico e aumento del cemento, anche a ridosso del fiume Chienti; continua adozione di varianti al piano regolatore che stravolgono ogni ordine urbanistico del territorio e molto altro. Ma il peggio viene sui metodi usati dalla giunta Ciarapica, che agisce come se il sindaco fosse il padrone della città e non un servitore della comunità: paralisi del consiglio comunale, con costanti interpretazioni del regolamento sempre favorevoli alle pretese della giunta; rifiuto di discutere le interrogazioni dei consiglieri di opposizione; disprezzo per le istanze che vengono dai cittadini, anche quando gli stessi partecipano come pubblico ai consigli comunali, paralisi dell’attività delle commissioni consiliari, rifiuto di discutere l’opportunità che assessori indagati dall’autorità giudiziaria si sospendano fino al chiarimento dei fatti. Quanti avevano votato per Ciarapica sindaco hanno già avuto ampio modo di ricredersi. Dipende da Noi chiede alle persone che credono nella democrazia, alle associazioni del territorio e alle forze politiche che tengono al bene della città di sviluppare l’azione di controllo, di critica e di proposta in ogni sede possibile, perché ora l’agibilità democratica del consiglio comunale è compromessa da questo modo di fare e dovrà essere ripristinata prima possibile grazie alla risposta decisa e alla partecipazione della cittadinanza».
Schivato il confronto sull’antenna, l’opposizione abbandona l’aula. «Il sindaco si vergogna»
Piu' leggo questi articoli e piu' sono contento ed orgoglioso di non essere stato eletto.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
E diciamolo una volta per tutte, non era la Mariella la persona più indicata a seppellire Ciarapica sotto sette metri di vergogna come la chiama Micucci. Dipende da noi, e questo è molto più che vero e una dimostrazione doveva venire nell’ultimo incontro alle IV Marine o ieri all’incontro con tutto il consiglio con quella maggioranza che ha dimostrato così come il sindaco di fregarsene di tutti quelli che erano andati a sentirli. Non posso che copiare ed incollare le parole di Mancini di cui si fa una orribile quanto veritiera descrizione di questa amministrazione sulla quale non mancherebbero certamente “gli oltraggiosi aggettivi qualificativi per definirla” e vale la pena di rileggerle visto che, o si è diventati tutti distratti o che debba diventare una amabile abitudine votare sta gente.
Le scelte della maggioranza che sostiene questo sindaco danneggiano sistematicamente la città. Per capirlo basta uno sguardo ai provvedimenti di questi primi mesi di potere della nuova amministrazione: moltiplicazione della presenza di antenne nelle vie della città senza alcun confronto con chi abita nei quartieri interessati; riduzione del verde pubblico e aumento del cemento, anche a ridosso del fiume Chienti; continua adozione di varianti al piano regolatore che stravolgono ogni ordine urbanistico del territorio e molto altro. Ma il peggio viene sui metodi usati dalla giunta Ciarapica, che agisce come se il sindaco fosse il padrone della città e non un servitore della comunità: paralisi del consiglio comunale, con costanti interpretazioni del regolamento sempre favorevoli alle pretese della giunta; rifiuto di discutere le interrogazioni dei consiglieri di opposizione; disprezzo per le istanze che vengono dai cittadini, anche quando gli stessi partecipano come pubblico ai consigli comunali, paralisi dell’attività delle commissioni consiliari, rifiuto di discutere l’opportunità che assessori indagati dall’autorità giudiziaria si sospendano fino al chiarimento dei fatti. Quanti avevano votato per Ciarapica sindaco hanno già avuto ampio modo di ricredersi. Dipende da Noi chiede alle persone che credono nella democrazia, alle associazioni del territorio e alle forze politiche che tengono al bene della città di sviluppare l’azione di controllo, di critica e di proposta in ogni sede possibile, perché ora l’agibilità democratica del consiglio comunale è compromessa da questo modo di fare e dovrà essere ripristinata prima possibile grazie alla risposta decisa e alla partecipazione della cittadinanza».
Profonda delusione per tutti noi del comitato, quella poteva essere l’occasione per portare finalmente in una sede istituzionale la verità sulla nostra battaglia e soprattutto carpirne i motivi che hanno portato la situazione a degenerare in ciò che sta avvenendo.
Il perchè il presidente del consiglio non abbia voluto interrompere le arringhe della Paglialunga e di Carassai protratte ben oltre il tempo consentito resta un mistero ed è ingiustificabile, sorattutto alla luce del fatto che fu lui stesso ad aprire il consiglio pregando tutti di essere coincisi e di rispettare i tempi!
Come resta un mistero il voltafaccia della maggioranza che prima, in riunione dei capigruppi aveva optato per dare seguito a tutte le interrogazioni e poi, 3 minuti dopo, ha votato contro!
Pietoso teatrino e svilente spettacolo per tutti noi cittadini presenti,che in fondo chiedevamo 13 minuti…solo 13 minuti!!.. ma forse il problema è che sarebbero dovuti essere 13 MINUTI DI VERITA’..e questo per qualcuno era pericoloso assai!!!