Giorgia Belforte
di Laura Boccanera
Civitanova piange Giorgia Belforte. E’ morta oggi all’età di 88 anni una colonna dell’attivismo civico civitanovese. Fino all’ultimo è stata sempre presente nelle battaglie ambientaliste come guida del circolo di Legambiente Civitanova dedicato a Sibilla Aleramo. Qualche anno fa, nel 2018, aveva ricevuto il premio dell’associazione Arte dedicato alle figure che si sono distinte per cultura e solidarietà. Giorgia Belforte era una presenza enorme in città: a dispetto della statura minuta, la “tigna” e la sua determinazione erano giganti. Nonostante la sua età è sempre stata in prima linea pur facendo crescere attorno a sè un bel gruppo di giovani attivisti e volontari. Attenta alle nuove generazioni è stata anche militante dell’Anpi. Una di quelle figure della vecchia guardia che mancheranno enormemente alla città.
Originaria di Matelica ( il papà era romano e la madre marchigiana) è cresciuta nella città di Enrico Mattei con la zia Miretta Remolini ostetrica da cui ha imparato la professione a cui si è dedicata tutta la vita. Dal 1970 risiedeva a Civitanova. Una volta in pensione si è buttata anima e corpo nelle sue passioni, tra le quali appunto c’era un amore viscerale per l’ambiente. La sezione civitanovese di Legambiente l’ha praticamente creata lei (anche se era stata fondata nel 1989) nel 1991 ne ha preso la guida che ha portato avanti ininterrottamente in questi anni fino ad oggi. Ma è stata anche una scrittrice. Tra le sue “battaglie” ambientaliste ricordiamo quella per la bonifica del basso bacino del Chienti inquinato dal tricloretano, la realizzazione dell’oasi faunistica Tre case.
La ricorda l’amico attivista Amedeo Regini: «Oggi ci ha lasciato l’amica Giorgia Belforte, una notizia che ci angoscia e addolora. Con lei se ne va una donna che ha impegnato la sua vita oltre che per la famiglia per un impegno coerente in difesa dell’ambiente, degli animali. Giorgia si può dire che sia stata la “mamma” dell’ambientalismo civitanovese. Un’ambientalista rigorosa e popolare, una donna coraggiosa. Ricordo le lotte importanti contro la cementificazione del nostro territorio che con l’associazione Legambiente ha portato avanti a tutti i livelli. Un aspetto poco conosciuto è che Giorgia da ragazzina nella sua città natale Matelica è stata vicina al movimento partigiano e era una militante dell’Anpi di Civitanova. Molte sono state le lotte di Giorgia e sarebbe lungo elencarle. Con lei ci lascia una cara persona, generosa, umile e coraggiosa. Ci lascia in eredità il suo stile di vita, il suo rigore, la sua bontà. Vicinanza e solidarietà alla sua famiglia alla figlia Roberta. Le parole non bastano».
In una nota congiunta di Marco Ciarulli (Legambiente Marche) e Marco Cervellini (circolo Legambiente Sibilla Aleramo) ricordano come nei suoi trent’anni di volontariato «ha sempre combattuto coerentemente per la difesa del pilastro alla base dell’ecologismo: la conservazione della natura. Due gli ecosistemi per cui ha sempre combattuto al fine di conservare la loro esistenza, la foce del Fiume Chienti e l’area dunale socio-floristica “Tre Case” che – a loro avviso – da oggi non potrà che chiamarsi, “Giorgia Belforte”. Giorgia ha inoltre, nella sua incessante attività, anticipato da subito una delle componenti della sostenibilità, la possibilità che la conoscenza dell’ambiente sia alla base dell’eredità da lasciare alle future generazioni e per questo ha sempre lavorato con tutti gli studenti di ogni ordine e grado delle scuole. Scrittrice e poetessa con le sue parole ha sempre saputo coniugare con spontaneità la fermezza delle proprie idee con il calore e l’umanità che l’ha sempre contraddistinta. E’ stata inoltre per noi un grande insegnamento la capacità di dire no davanti a mediazioni che inficiano la coerenza di una determinata scelta di gestione ambientale favorendo posizioni finalizzate alla conservazione della natura soprattutto nel contesto urbano».
La camera ardente è allestita presso la casa funeraria Terra e cielo di via Cecchetti, il funerale, una cerimonia laica, si svolgerà domani alle 15 da Terra e cielo.
RIP
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Giorgia, giù ultra-ottantenne, fu una delle poche persone che si presentò per dare una ripulita alla spiaggia libera fra il molo sud e l’ex stabilimento balneare “Brigantino”.
Trovammo sporcizia di tutti i tipi, avvertimmo la stampa e presentammo un esposto anche alla Procura di Macerata, ma nessuno volle andare a scavare per capire cosa ci sia sotto quei sassi.