L’assessore regionale Andrea Maria Antonini
di Luca Patrassi (foto di Fabio Falcioni)
«Destinazione green, quale energia?» Era il tema dell’appuntamento di oggi pomeriggio nella sala riunioni della Confartigianato di Macerata. A fare gli onori di casa il direttore Giorgio Menichelli e il presidente Enzo Mengoni, sala gremita in considerazione anche della estrema attualità del tema e dell’interesse per le novità che potevano essere legate alle relazioni dell’assessore regionale Andrea Maria Antonini e del referente nazionale del settore energetico di Confartigianato Bruno Palmieri. Attese che non sono andate deluse .
Un pomeriggio denso di interventi, da quelli iniziali che hanno illustrato la situazioni e gli interventi che la Regione il Governo stanno mettendo in essere a quelli tecnici finali che hanno illustrato ai presenti le possibilità di intervento autonomo sul fronte delle energie alternative. Eè stato il direttore Giorgio Menichelli ad aprire i lavori del convegno spiegando come da diverso tempo l’associazione di categoria sia fortemente impegnata sul fronte dell’economia circolare ed in particolare sulla questione energetica. In sala, tra le autorità, l’assessore comunale alle attività produttive Laura Laviano, il presidente della Camera di commercio delle Marche Gino Sabatini, il presidente regionale di Confartigianato Emanuele Pepa, l’ex deputata Mirella Emiliozzi.
Serie di saluti iniziali: l’assessore Laura Laviano ha ricordato l’impegno dell’amministrazione comunale a guida Parcaroli sul tema «iniziando dalle comunità energetiche, si è appena chiuso un bando sull’argomento e ne attendiamo l’esito per operare» mentre il presidente Gino Sabatini ha elogiato l’azione dell’assessore regionale « che è stato i tra i primi a parlare di questi temi. La crisi energetica sta mettendo in difficoltà le aziende marchigiane, i nostri imprenditori hanno bisogno di crediti di imposta reali, non di verifiche dopo quattro anni e recupero delle somme». Attenzione alle piccole imprese è la richiesta ribadita da Enzo Mengoni: «Abbiamo bisogno di energia a un costo decente, altrimenti le aziende chiudono».
Poi il microfono è passato al neo-assessore regionale alle Attività Produttive e a varie altre deleghe (25, come ha sottolineato l’interessato) Andrea Maria Antonini. «Stiamo investendo in settori strategici per risollevare il sistema marchigiano, sistema che comunque mantiene un indice vivace di imprenditorialità, certo ci sono problemi come il costo dell’energia amplificato dalla guerra che ha fatto esplodere la bolla della speculazione. La Regione – ha osservato l’assessore regionale – deve contribuire al processo di transizione energetica: gli obiettivi ben chiari sono legati al rispetto dell’ambiente, la parola d’ordine è produrre energia altrimenti siamo costretti a dipendere da altri mercati, rischiamo di fare corse in affanno per mettere pezze. Parliamo di energie rinnovabili, abbiamo fatti passi in avanti negli ultimi anni negli impianti fotovoltaici, con tutte le contraddizioni anche di impatti ambientali pesanti, di qualche speculazione e di esasperazione dell’utilizzo. Ora con il Pnrr e le scelte europee vogliamo accompagnare cittadini e imprese in un lungo percorso. Come? Attraverso i bandi per l’innovazione e l’efficientamento energetico per arrivare all’autosufficienza. Abbiamo fatto un bando di 3 milioni euro per le imprese per le comunità energetiche rinnovabili, hanno aderito 27 imprese, risultato.. c’è la partita da 60 milioni, con 25/30 dei quali destinati alle imprese, bandi sviluppati con la previsione di contributi in conto capitale ed accesso al credito. Un’azione fondamentale è quella di dare liquidità alle imprese, in particolare ora che le banche si concentrano e si allontanano dal territorio. Siamo la terza o la quarta regione italiana ad avere un protocollo sulle comunità energetiche, domani potrò in giunta un protocollo operativo per mettere insieme le realtà che si occupano della questione. Anche il semplice cittadino può diventare produttore di energia da semplice consumatore. La strada è segnata, ci sono 18 milioni alle Marche per lo sviluppo dell’idrogeno, sfida non semplice ma vedremo».
Il punto di vista della Confartigianato è stato tracciato, collegato da remoto, dal dirigente nazionale Bruno Palmieri: «Apertura di credito al governo per questa legge di bilancio, tratto espansivo della manovra che consente stabilità al sistema economico, nonostante i condizionamenti del costo dell’energia e del conflitto bellico in corso. Due i punti deboli che però evidenziamo ora, il primo è quello degli aiuti per il contenimento dei costi energetici e l’altra è legato all’assenza di provvedimenti per i crediti incagliati, sono questioni che speriamo il Governo vorrà affrontare a breve. L’emergenza è quella del costo del gas, in un anno il costo è quintuplicato con effetti devastanti in Italia che in Europa è il paese più dipendente dal gas. Certo, siano riusciti ad ottenere l’azzeramento in bolletta degli oneri per i costi di sistema, nonostante questo gli imprenditori affrontano ancora bollette sempre più pesanti per incrementi del costo del gas legati più a un andamento speculativo che di costo. Speriamo che i programmo elettorali presentati dall’attuale governo si traducano presto in misure di medio e di lungo termine. Non solo attendiamo risposte dal governo, Confartigianato è al lavoro per i suoi associati per finire indicazioni, consulenze anche sull’organizzazione delle imprese iniziando dai turni di lavoro, soluzioni semplici ed efficaci. Certo, pensiamo che la situazione in essere possa proseguire per tutto il primo semestre del 2023, il dato positivo è la crescita del Pil del 2022 che sta a dimostrare ancora una volta la resilienza del sistema produttivo italiano, il sistema della piccola impresa è quello che dimostra sempre di sapersi mantenere in piedi» Infine le proposte legate al territorio: «La Regione Marche si sta muovendo in questo senso, l’obiettivo è quello di far crescere la capacità di autoproduzione delle imprese semplificando gli adempienti burocratici, rete di sviluppo locale con l’autonomia energetica di prossimità, fondi strutturali da utilizzare verso la transizione energetica».
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