Emanuele Ascani
Sparì documentazione contabile della discoteca Babaloo di Porto Potenza, prosciolto l’imprenditore Emanuele Ascani. L’accusa era di bancarotta semplice. In primo grado al tribunale di Macerata c’era stata la condanna ad un anno, ieri è arrivata la sentenza della Corte d’appello di Ancona che ha dichiarato prescritte le contestazioni al 41enne. Il procedimento penale è partito circa otto anni fa ed era legato al fallimento di una delle società riconducibili negli anni duemila al gruppo Ascani, da sempre legato al mondo della movida.
L’avvocato Gabriele Cofanelli
Ascani doveva rispondere di bancarotta semplice, anche se in partenza l’accusa era ben più grave e veniva contestata la bancarotta aggravata. In sintesi avrebbe sottratto, questa la tesi dell’accusa, gran parte della documentazione contabile concernente la discoteca Babaloo, o comunque avrebbe tenuto tale documentazione in maniera irregolare tanto da rendere impossibile la ricostruzione patrimoniale della società. Ascani, difeso dagli avvocati Gabriele Cofanelli e Massimiliano Cofanelli, ha sempre contestato questa ricostruzione, sin dal processo di primo grado che si era svolto al tribunale di Macerata.
L’avvocato Massimiliano Cofanelli
Ha sostenuto che la documentazione poteva essere stata smarrita, anche perché c’era stata una azione di rilascio dell’immobile che era stata fatta da altri e lui non aveva in alcun modo interagito.
In primo grado il tribunale di Macerata aveva riconosciuto una minore gravità dei fatti, riqualificando l’accusa da bancarotta aggravata a bancarotta semplice, e aveva condannato Ascani ad un anno. La difesa ha fatto appello, ritenendo che il proprio assistito avesse operato correttamente. Ieri pomeriggio la Corte d’appello ha dichiarando il non luogo a procedere. Questo perché la bancarotta semplice è reato di minore gravità rispetto alla bancarotta aggravata e il termine di prescrizione è ridotto. Ascani e i suoi legali hanno appreso con soddisfazione il proscioglimento per una vicenda sulla quale lo stesso Ascani aveva da sempre ritenuto di non essere in alcun modo responsabile.
(Gian. Gin.)
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